Si è da poco conclusa la terza stagione di Stranger Things, il prodotto di punta di Netflix che ricalca le iconiche atmosfere e gli aspetti rilevanti della pop culture anni 80/90.
Le aspettative erano altissime, e l’attenzione catalizzata sui nuovi spunti di trama che avrebbero riaperto – e soprattutto retto – una trama apparentemente chiusa.
Eppure, a conti fatti, tra le cose che più parrebbero aver fatto la differenza per i fan di Stranger Things ci sono svariati “elementi secondari”.
Fattori che hanno reso ancor più forte l’identità di una serie che gioca molto sui tormentoni.
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Tra le componenti che hanno totalmente conquistato i fan, c’è l’introduzione di un nuovo, caratteristico personaggio: quello di Robin.
Collega di Steve nella serie (il quale, alle prese con il suo nostalgico percorso interiore, se ne scoprirà innamorato) e interpretata dalla bellissima Maya Hawke – figlia d’arte di Uma Thurman ed Ethan Hawke – è già un’eroina del mondo Stranger Things.
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In un’intervista per conto di Variety, Maya Hawke ha detto la sua su un’importante rivelazione di Robin, durante una scena della terza stagione.
In particolare, quella in cui la ragazza rivela a Steve il suo orientamento sessuale:
A volte possiamo empatizzare con personaggi con cui normalmente nella vita reale non riusciamo. Spero vivamente che qualcuno si sia innamorato di Robin. Spero che ciò abbia aiutato a farli innamorare di altre ragazze che amano ragazze o ragazzi che amano ragazzi.
L’attrice ha poi continuato, evidenziando la difficoltà per un personaggio secondario di assumere rilevanza in un contesto televisivo solido e iconicamente affermato come quello di Stranger Things:
Ho amato Robin, le ho dato tutta me stessa, e ho provato a renderla il più umana e sfaccettata possibile. Ma onestamente quando introduci un nuovo personaggio in una serie tv che è già così amata, è veramente raro che sia accolta così bene… e sono grata che le persone si siano innamorate di Robin proprio come ho fatto io.