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La seconda stagione di Stranger Things è arrivata su Netflix il 27 ottobre 2017 e ha già conquistato il cuore dei fan, che si sono dati al binge-watching dei nove episodi. Ma non è finita: i fratelli Ross e Matt Duffer, creatori della serie, hanno confermato che la Serie Tv tornerà per una terza (e probabile quarta) stagione.
La seconda stagione di Stranger Things ci ha lasciato però con tante domande e con la curiosità di scoprire ancora di più sull’universo di Hawkins. Attenzione a leggere, se non avete concluso la visione: ci saranno spoiler!
Nell’ultimo episodio si è visto che il “mostro ombra” non è stato distrutto, ma è stato semplicemente rinchiuso nel Sottosopra. “Il mostro vorrà vendetta” affermano i fratelli Duffer. “E’ consapevole della presenza dei ragazzi e soprattutto di Undici. L’ha incontrata solo nell’ultimo episodio, ma ora sa che esiste”. E non può essere una cosa positiva.
La nuova stagione ha introdotto personaggi nuovi, tra cui Bob Newby, interpretato da Sean Astin (I Goonies, il Signore degli Anelli). La sua presenza nella serie non è purtroppo durata a lungo: Bob è stato ucciso dai demogorgoni nel laboratorio. Ross Duffer afferma che è stata una scelta necessaria:
“Era importante che Bob morisse, per la natura della serie. Stranger Things non è un programma per bambini – ci sono conseguenze, e le persone muoiono”.
In ogni caso, Bob ha avuto un ruolo maggiore rispetto a quanto originariamente pianificato grazie alla bravura di Sean Astin: “Doveva morire nel quarto episodio, e abbiamo continuato a tenerlo in vita perché Sean è stato fantastico”.
L’episodio 2×07 The Lost Sister (La sorella perduta) ha visto la scena allontanarsi da Hawkins per seguire Undici alla ricerca di Kali, ovvero Otto. Matt Duffer afferma di aver voluto sperimentare con questo episodio:
“E’ importante per me e Ross non avere la sensazione di star facendo sempre le stesse cose. Quell’episodio ci è parso quasi come il pilot di uno spin-off a metà della stagione. Ma è stato molto divertente, e necessario. Abbiamo provato a eliminarlo, per essere sicuri che ne avessimo bisogno: non volevamo che fosse lì come ‘riempitivo’ (anche se la critica ha affermato che lo è). Ma senza quell’episodio, il percorso di Undici non aveva senso, il finale non funzionava”.
I due fratelli hanno parlato anche di un altro ‘mostro’ che sarà presente nella terza stagione: la pubertà. “Anche se non ne volessimo parlare, dobbiamo farlo. I nostri piccoli attori stanno vivendo quella fase” afferma Matt Duffer. “Penso che comunque sia positivo, perché obbliga la serie ad evolvere ogni anno. La loro amicizia sarà messa a dura prova durante questa fase di crescita. Ad esempio, ora Lucas e Max sono insieme, ma quanto durano le relazioni a quell’età? Due settimane, se sei fortunato. Penso che sarà un aspetto divertente da esplorare”.
Perciò c’è ancora molto da scoprire sull’universo di Stranger Things e della ‘tranquilla’ cittadina Hawkins. Non vediamo l’ora di poter vedere la prossima stagione!
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