Sembra impossibile da leggere vista l’intesa tanto amata dai fan tra Robin e Steve, invece è proprio così: l’attrice aveva paura di non essere accettata dai fan di Stranger Things.
La ragazza era molto agitata riguardo all’ingresso del suo personaggio nella terza stagione di Stranger Things, ma perchè?
È la stessa Maya a spiegarne il motivo:
“Quando vedo qualcuno di nuovo in una serie che seguo, mi sembra sempre che questo voglia rovinare tutto. Quindi ero davvero molto preoccupata che i fan avessero quella reazione rispetto a Robin. Avevo davvero paura. Non avevo mai affrontato nulla del genere. Prendere parte ad una serie stra amata dal pubblico è stato per me davvero intimidatorio. Ma sono felice che fan abbiano accettato Robin. Per me è stato un grosso sollievo“.
La paura di Maya è stata scatenata quando ha iniziato a pensare a se stessa come fan delle sue serie preferite e a quello che pensa e prova quando vengono inseriti nuovi personaggi: non le vanno tanto a genio i nuovi ingressi. È logico che lei si aspettasse la stessa reazione dai fan di Stranger Things che invece l’hanno stupita positivamente.
La reazione degli spettatori le hanno permesso di rilassarsi e concentrarsi sul suo personaggio che la Hawke ha poi finito per amare follemente.
“È stato sicuramente un sollievo. Ero così nervosa. Ogni volta che entri in un grande spettacolo del genere, in cui i personaggi sono così amati, ogni nuova presenza a volte può sembrare una minaccia. Per il nuovo attore è sempre un rischio.”
Per quanto sia incredibile che Maya Hawke possa aver avuto questo genere di preoccupazioni visto che la sua performance e l’intesa che ha creato Joe Keery (Steve Harrington), le parole sopracitate sono esattamente quello che l’attrice ha pensato subito prima di entrare in Stranger Things 3.
Ad essere onesti, Maya ha 22 anni e anche se è figlia d’arte e ha respirato l’ambiente del cinema e della tv da tutta la vita (è figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke), questi sono i primi lavori veramente importanti per la sua carriera e in fondo è normale essere spaventati, soprattutto quando il tuo lavoro ti espone al giudizio dell’intero globo.