Stranger Things è una delle serie tv di maggior successo degli ultimi anni. Il 4 luglio arriverà su Netflix la terza stagione e potremo rivedere Mike, Will, Lucas, Dustin, Eleven, Max e tutti gli altri protagonisti. Ma se non fosse stato così?
In origine, infatti, Stranger Things era stata pensata come una serie antologica.
I creatori Matt e Ross Duffer hanno rivelato di aver concepito la serie come un’antologia prima che i dirigenti di Netflix facessero cambiare loro idea.
In un’intervista con ScreenRant hanno affermato:
Abbiamo pensato così la serie, è vero. Poi Netflix si è interessata alla serie e ci hanno detto: “Pensiamo che le persone si affezioneranno a questi ragazzini. Passeremo molto tempo con loro, e vorremo continuare il nostro viaggio con loro”. E avevano ragione. Quando abbiamo iniziato a lavorare con il team di sceneggiatori e alla produzione della serie tv, abbiamo pensato e pianificato un arco narrativo di più stagioni”.
Anche Dan Cohen, produttore della serie, ha parlato di questa possibilità dicendo:
“Abbiamo pensato di ambientare le stagioni in diversi decenni: negli anni ’80, ’90, nel 2000 e poi la quinta stagione, ambientata nel 2020. Così si sarebbe allineata alla realtà. Alla fine, abbiamo pensato che c’era questo mondo che abbiamo amato molto e non volevamo allontanarci da questi ragazzini. C’erano numerose dinamiche e mitologie. Il mondo che i fratelli Duffer hanno creato è fantastico e c’è ancora molto da raccontare”.
Il mondo di Stranger Things è effettivamente vasto e tra poco meno di un mese potremo scoprire il terzo capitolo di questa storia.
Oltre al grande successo della serie, i Duffer hanno dovuto affrontare una situazione spinosa: sono stati accusati di plagio. La situazione sembra essersi risolta al meglio, dato che la denuncia è stata ritirata.
Siete pronti a tornare a Hawkins dai personaggi che tanto amiamo?