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Strappare lungo i bordi – Zerocalcare spiega perché Valerio Mastandrea è la voce dell’Armadillo

Zerocalcare
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Strappare lungo i bordi è, probabilmente, la serie italiana dell’anno: niente sembrava capace di competere con Squid Game, fino a quando non è comparsa la versione seriale dell’alter ego fumettistico di Zerocalcare (qui trovate la nostra recensione e qui tutti gli easter egg che si possono trovare nella serie). Zerocalcare, da quando è uscita la sua serie per Netflix, ha conosciuto un notevole incremento di popolarità: moltissimi spettatori di Strappare lungo i bordi si sono affezionati ai suoi protagonisti, al punto da avvicinarsi ai suoi fumetti. Tutta questa fama ha comportato un notevole stress per l’autore, che ne ha parlato ironicamente in queste strisce.

Chiunque abbia visto Strappare lungo i bordi avrà notato che è proprio Zerocalcare a doppiare tutti i personaggi, a eccezione delle scene finali, quando riacquistano la loro voce. Tutti tranne uno, l’Armadillo: il personaggio che incarna la coscienza di Zero e che consiglia, ironizza e critica l’autore con la voce di Valerio Mastandrea. Zerocalcare, durante il Festival del cinema di Roma, ha spiegato come mai è proprio lui a doppiare l’Armadillo:

Nella mia vita, Valerio incarna la figura dell’Armadillo ancora prima di pensà a qualsiasi doppiaggio. Lui aveva già pensato di fa la Profezia dell’Armadillo e c’aveva dimestichezza col linguaggio mio. Io non c’avevo idea della voce dell’Armadillo, la mia coscienza che mozzica non la poteva fa io. Quando l’ho sentito e ho visto la faccia dell’Armadillo che parlava co la voce de Valerio m’è sembrato perfettissimo. Un plus gigantesco all’impalcatura. Super naturale“.

Dunque la scelta di affidare a Valerio Mastandrea il doppiaggio dell’Armadillo è dovuta a una continuità artistica con il film, che riprendeva in parte le tematiche e il racconto della serie. Ma come mai, invece, è Zerocalcare a doppiare tutti, e perché proprio poco prima della fine tutti i personaggi riacquistano la propria voce?

L’autore non si è espresso apertamente circa i motivi di questa scelta in Strappare lungo i bordi, ma azzardiamo noi una spiegazione. Zero, nella serie, è profondamente insicuro ma anche profondamente egocentrico, come gli fa notare in molte occasioni Sara (la sua seconda coscienza).

Proprio il suo egocentrismo gli fa credere di essere al centro delle vite degli altri, al punto da aver causato il suicidio di Alice: quando realizza veramente di essere solo un filo d’erba (e per fortuna), il suo egocentrismo crolla e tutti i personaggi, sui quali aveva proiettato il suo io al punto da dargli la sua voce, riacquistano la loro sfera personale e, di conseguenza, anche la voce.

Siete d’accordo con questa spiegazione di una delle scelte più interessanti di Strappare lungo i bordi?

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