Strappare Lungo I Bordi è la serie animata del momento. Ideata, scritta e diretta da Zerocalcare, la serie tv è approdata su Netflix poco meno di un mese fa, ma ad oggi rimane la più vista in Italia, e ha ottenuto moltissime critiche positive anche all’estero. Certo, non è stata del tutto esente da polemiche, come quella del politico e opinionista Daniele Capezzone (alla quale comune il fumettista ha prontamente risposto, trovate maggiori dettagli qui), o come quella degli stereotipi sulla città di Biella portati avanti da Massimo Giletti. Michele Rech, in arte appunto Zerocalcare, si è però dimostrato superiore e spesso ha risposto alla maggior parte delle critiche con la giusta dose di ironia.
In una recente intervista Zerocalcare ha avuto modo di parlare dei suoi nuovi progetti e del successo di Strappare Lungo I Bordi, che di certo gli ha dato una spinta notevole a livello di notorietà.
L’intervista è stata realizzata dal giornalista Roberto Palladino per Sky TG24 Live In Courmayeur, e il noto fumettista di Rebibbia ha potuto parlare sia del suo nuovo libro uscito da poco, “Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia” (pubblicato da Bao Publishing, 224 pagine a 18,00 euro), sia del successo avuto con Strappare Lungo I Bordi. Il 2021 è certamente un anno in cui sono successe moltissime cose nella vita dell’autore, ma al di fuori dell’ambito lavorativo sembra essere tutto come sempre per Michele Rech.
Strappare Lungo I Bordi, che ora è visibile anche su Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick, è indubbiamente un successo di pubblico e critica, ma moltissime polemiche sono state mosse, specie sull’uso del dialetto romanesco. “Io sono un maniaco del controllo” ha dichiarato Zerocalcare nell’intervista “mi gestisco tutto da solo, mi guardo tutto quello che viene scritto e questa roba sta esondando oltre le capacità di un singolo. Per leggermi tutti gli articoli e sapere con chi devo litigare, devo fare le 5 del mattino. Devo prendere le misure di come è compatibile con una vita normale“. Sempre relativamente alla polemica sull’uso del dialetto ha aggiunto: “Non mi sorprende ma nessuno in buona fede può dire di non capirlo se vive in società e va al bar. Vuol dire che ti sta antipatico. Se lo faccio doppiare ai miei amici, allora senti il romanesco. Io parlo con la cadenza, e basta“.
La notorietà data da Strappare Lungo I Bordi ha portato il fumettista anche ad avere un pubblico molto più ampio, e di conseguenza, come spiega lui stesso, a “avere a che fare con un miliardo di sensibilità diverse“. Proprio a questo proposito Zerocalcare aggiunge: “Ormai il mio pubblico si era un po’ scremato automaticamente, sapevano come la pensavo e o la pensavano come me o non erano sorpresi. Qui invece mi sembra di dover dare i resti a un milione di persone ed è molto difficile“. Per quel che riguarda invece i feedback positivi ha dichiarato: “Ti verrebbe da rispondere a tutti, ma se devo rispondere a 100 persone diventa estremamente complicato, non saprei come gestirlo“.
Abituato a lavorare per lo più da solo, Zerocalcare ha avuto anche la possibilità di esprimersi su come sia stato condividere il suo atto creativo, e di come questa cosa inizialmente lo terrorizzasse. “In realtà ne è uscita fuori una roba che non ha perso secondo me un’unghia dell’identità mia ma che è stata arricchita dallo spessore di altre 200 persone” ha dichiarato, e ha aggiunto: “Il risultato è molto migliore ed è stato molto più divertente lavorarci“.