Suits li ha fatti incontrare e continua a tenerli in buoni rapporti: all’indomani della chiacchieratissima intervista di Oprah Winfrey al principe Harry e alla consorte Meghan Markle, in difesa dell’ex attrice è sceso in campo il suo compagno di set Patrick J. Adams. La duchessa di Sussex è su tutti i tabloid britannici anche per lo scandalo degli orecchini, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. Ora l’ex Rachel Zane di Suits ha firmato insieme al marito un accordo con Netflix per produrre contenuti, come potete leggere qui: sfuma definitivamente la possibilità di un suo ritorno sul piccolo schermo, come avevamo provato a ipotizzare.
Patrick J. Adams, che in Suits interpretava il brillante avvocato Mike Ross, pupillo del protagonista Harvey Specter nonché fidanzato di Rachel Zane, il personaggio di Meghan Markle, ha dedicato alla sua ex compagna di set una riflessione su Twitter. In una serie di post ha commentato le accuse di bullismo che le erano state rivolte anni fa da alcune ex componenti del suo staff, una questione riemersa in occasione dello scandalo degli orecchini. L’attore di Suits definisce la casa reale britannica
“Un’istituzione che è sopravvissuta alla sua rilevanza e priva di decenza”.
La cosa singolare è che si tratta di una definizione molto simile a quella data da Harry e Meghan nell’intervista a Oprah Winfrey: lì la definivano “l’azienda”. Per Meghan Markle, invece, Patrick J. Adams ha riservato parole ben diverse, definendola
“Una donna potente con un profondo senso della moralità e una forte etica del lavoro. Una collega entusiasta, gentile, collaborativa, generosa, gioiosa e solidale”.
L’attore non si è risparmiato nemmeno nel criticare il trattamento che, secondo lui, la stampa starebbe riservando alla sua ex collega di Suits. Per Patrick J. Adams è in atto una vera macchina del fango contro Meghan Markle, un trattamento
“Razzista, calunnioso e da clickbaiting”.
In riferimento alle accuse scagliate da Meghan Markle alla famiglia reale, dalla quale non si è mai sentita veramente accolta e compresa, fino al punto di pensare al suicidio, l’attore commenta così:
“È osceno che la famiglia reale, il cui ultimo membro sta attualmente crescendo dentro di lei, stia promuovendo e amplificando le accuse di bullismo contro una donna che a sua volta è stata costretta ad abbandonare il Regno Unito per proteggere la sua famiglia e la sua salute mentale. Una donna che ha provato ad entrare in una dinamica familiare che nel migliore dei casi può essere definita complessa, e nel peggiore arcaica e tossica. Trovate qualcun altro da ammonire, rimproverare e tormentare. La mia amica Meghan è fuori dalla vostra portata “.
Anche il creatore di Suits, Aaron Korsh, si è schierato dalla parte della duchessa di Sussex, affidando sempre a Twitter la sua arringa difensiva:
“Meghan Markle non è un mostro. È una donna forte con un cuore gentile che sta cercando di farsi strada in una situazione inimmaginabile. Non conosco i dettagli di alcuni incidenti di anni fa, ma se le e-mail a tarda notte ti rendono una persona orribile, allora andrò all’inferno 50 volte”.
Il riferimento era alle lamentele di alcuni inservienti della casa reale, che criticavano l’abitudine della duchessa di avanzare richieste di ogni tipo anche a tarda notte.
Anche Abigail Spencer, altro volto noto della serie Suits, ha preso le difese di Meghan Markle, ricordando quanto l’ex attrice le sia stata vicina nei momenti più bui della sua vita, subito dopo la morte del padre. Meghan Markle è stata un’amica preziosa, capace di farle tornare il sorriso dopo uno dei periodi più tristi della sua vita e così generosa da prendersi anche cura di suo figlio: così la ricorda, in totale antitesi con le malignità dei giornali, la sua ex collega di Suits.