Superquark è la cultura che piace a tutti: il programma di divulgazione scientifica più famoso nel nostro paese ci farà il grande regalo di tenerci compagnia anche d’estate. La scienza è un tema presente in molte serie tv, anche apparentemente demenziali (come Rick & Morty: leggete la nostra recensione di questo episodio in particolare). La serie che parla di scienza per eccellenza è sicuramente The Big Bang Theory: vi abbiamo dato anche la notizia di come un gruppo di scienziati biologi abbia chiamato una specie di api con un nome che è un omaggio palese alla serie. Anche serie che non hanno certo avuto la risonanza di The Big Bang Theory hanno provato a fare della scienza il centro della loro storia: pensiamo a questo esperimento di Netflix di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.
Superquark torna a sorpresa con una nuova stagione estiva: dal 14 Luglio al 25 agosto Piero Angela sarà in prima serata su Rai 1, e prenderà il posto del figlio Alberto, anche lui conduttore di un programma di divulgazione, Ulisse – Il piacere della scoperta. La Rai ha ufficializzato il palinsesto estivo che vede, oltre al ritorno di Superquark, le repliche delle due stagioni de L’Amica Geniale il lunedì, dal 5 luglio al 23 agosto.
Proprio quest’anno ricorrono i 40 anni di Superquark, che la trasmissione celebra con una stagione tutta nuova: nel 1981 veniva infatti trasmessa la prima puntata di Quark, rinominata Superquark nel 1995. Ecco il ricordo del grande Piero Angela di quegli anni in un’intervista per Ansa:
“La prima volta che siamo andati in onda c’era ancora l’Unione Sovietica e si parlava di rifugi antiatomici. Nel 1981 nasceva anche il primo personal computer, mentre il telefonino e internet erano lontani. Andare in onda alle 21.35 significava essere già in seconda serata: in quella storica prima puntata portammo a casa un risultato di oltre 9 milioni di telespettatori. Nascevano anche le prime tv commerciali. Da quel lontano 1981 il mondo è cambiato ma il linguaggio usato per raccontarlo è rimasto lo stesso. Perché entrando nelle case degli italiani siamo diventati parenti dei telespettatori. Ma a modo nostro abbiamo anche fatto politica, usando proprio messaggi semplici e chiari a tutti, lontani dalle liti e dalle bagarre che tengono oggi banco. Non immaginavo che questo programma avrebbe avuto l’accoglienza che ha avuto. La scienza permette di capire tutto”.
Il conduttore ha anche spiegato l’origine del nome Superquark:
“Il nome Quark nacque da una lista di 50 nomi. Allora il quark era una particella ipotetica, costituente dell’atomo: usare questo nome per un programma voleva dire andare dentro le cose per comprendere i meccanismi di base. La scienza permette di capire tutto. Risponde a domande quali “da dove veniamo?” (astrofisica), “com’è nata la terra?” (geologia), “com’è nata la vita?” (biochimica), come si è evoluta la vita?” (biologia), “perché siamo diversi?” (genetica), “cos’è il cervello?” (neurologia) e così via. Sono le domande che l’uomo si è sempre posto e alle quali la scienza può rispondere. I miei telespettatori sono curiosi: vogliono capire e sapere”.
Riguardo al futuro della leggendaria trasmissione, Piero Angela, a quasi 93 anni, non ha dubbi: saranno i giovani a prendere in mano il futuro di Superquark.
“Il mio erede oggi? Non mio figlio. Lui si occupa di altre cose, ha fatto anche lui divulgazione. Ha una formazione scientifica: si è laureato in scienze naturali, poi ha fatto il ricercatore per molte campagne di scavo in Africa e altrove. Ha iniziato a fare divulgazione ed è stato attratto sia dalla paleontologia che dalla archeologia e dall’archeologia fino all’arte. Fa tutt’altro. Ci sono dei giovani che stanno crescendo e che abbiamo arruolato in Superquark+ per RaiPlay. Abbiamo fatto due serie da 10 puntate: ne faremo una terza. I i più bravi a fare divulgazione scientifica non sono coloro che hanno lauree scientifiche, ma i laureati in filosofia della scienza”.
Anche voi non vedete l’ora di passare l’estate in compagnia della nuova stagione di Superquark?