Terminator, il film del 1984 con Arnold Schwarzenegger (protagonista di recente anche in una serie tv), è oggi considerato un classico del cinema di fantascienza. Scritto e diretto da James Cameron, ha lanciato la carriera di questo ambizioso regista. Cameron, negli anni seguenti, ha saputo regalare al pubblico altre opere indimenticabili come Alien, Titanic e Avatar. La pellicola ha aiutato anche Arnold Schwarzenegger ad affermarsi come attore ad Hollywood. Ancora oggi il cyborg del film è uno dei suoi personaggi più celebri. Dall’idea di James Cameron alla fine è nato un vero e proprio franchise cinematografico, che ha visto come protagoniste le macchine cyborg create dalla Skynet.
Sembra assurdo oggi pensare quindi che inizialmente in pochi volessero investire su Terminator. Molti temevano che si sarebbe rivelato un flop (qui i 25 flop al botteghino più fragorosi di sempre). Proprio perché la casa di produzione aveva paura di investire troppo denaro in quello che si prospettava come un buco nell’acqua, ha riservato al film un budget ridotto di 6,4 milioni di dollari.
Inoltre ha fatto delle dure imposizioni a James Cameron, costringendo il regista ad eliminare una scena importante di Terminator.
I piani iniziali per il film prevedevano un momento in cui la Cyberdyne Systems, la società tecnologica responsabile della creazione di Skynet, entrava in possesso del chip tecnologico che viene inserito all’interno dei Terminator. La sequenza, fondamentale per aiutare il pubblico a comprendere meglio la storia del film, è stata girata ma non è finita nel montaggio finale. Dopo quasi quarant’anni dall’uscita della pellicola nelle sale, la co-sceneggiatrice e produttrice del film Gale Anne Hurd ne ha svelato il motivo.
A quanto pare i finanziatori di Terminator hanno costretto James Cameron a far recitare nella scena i loro amici, che non avevano alcun talento attoriale e che hanno quindi finito per rovinare la sequenza. Gale Anne Hurd ha raccontato in un post su X, il social network prima conosciuto come Twitter:
“Il finanziatore di Terminator, la Hemdale Films di John Daly, aveva un accordo di produzione con la Orion Pictures, ma non aveva ancora avuto un successo (cosa che è cambiata con il nostro film e con Platoon). Hanno insistito perché usassimo amici finanziatori e non attori in questa scena e per questo motivo la sequenza era venuta male. Sono stati pagati come attori, tramite la legge Taft Hartley. Credo che avessero insistito perché ai finanziatori era stato promesso un ritorno economico sull’investimento e non l’avevano ancora ricevuto. [John] Daly non ha mai creduto che il film sarebbe stato un successo”.
Una vera ingiustizia quella che ha subito il regista e che il tempo ha saputo vendicare: il film alla fine, infatti, ha guadagnato quasi 80 milioni di dollari.