Arrivata su Disney+ il 5 giugno 2024, dopo una sola stagione The Acolyte è stata ufficialmente cancellata a causa di bassi ascolti. Noi abbiamo scritto la recensione di questa serie che ci porta alla scoperta di un’epoca inedita. Inoltre abbiamo fatto considerazioni su come sta davvero lo Star Wars Universe dopo l’esperienza di questa serie.
Seppur molti fan si aspettassero questo triste epilogo, tanti altri si sono attivati per cercare di far tornare la Disney sui suoi passi: è stata infatti lanciata una petizione per cercare di salvare la serie.
Quasi due mesi dopo la cancellazione, Jodie Turner-Smith, interprete di Madre Aniseya, esprime la sua opinione criticando la Disney e lo studio di produzione. A suo dire, non avrebbero difeso lei e gli altri membri del cast dagli insulti razzisti e dalle polemiche che hanno accompagnato l’uscita della serie.
The Acolyte: Jodie Turner-Smith ritiene che gli studi cinematografici debbano mostrare il loro sostegno contro gli insulti razzisti
Come riporta Independent, Jodie Turner-Smith è stata recentemente intervistata da Glamour. L’attrice ha ricordato la sua esperienza in The Acolyte sottolineando come il cast non abbia ricevuto il supporto che si aspettava da Disney.
Turner-Smith ha menzionato la protagonista Amandla Stenberg, che fin dal primo giorno è stata soggetta a critiche molto pesanti, piene di – come lei stessa ha commentato – “bigottismo iperconservatore, odio pregiudizievole e linguaggio pieno d’odio”.
Turner-Smith ha detto, riferendosi a Stenberg: “Ha messo così tanta cura, pensiero e amore in questo lavoro, ed è deludente sentire che il tuo studio non ti sostiene in un modo molto pubblico”.
Poi afferma:
“[Gli studi cinematografici] Devono smettere di fare questa cosa di non dire nulla quando la gente si ritrova in mezzo ai troll su internet pieni di razzismo e stronzate. Non è giusto non dire nulla. È davvero ingiusto”.
Per l’attrice lo studio di produzione di The Acolyte non avrebbe quindi preso una posizione netta contro chi per mesi si è scagliato contro la serie per le scelte di casting e per la storia inclusiva. Turner-Smith continua:
“Sarebbe bello se le persone che hanno il potere e i soldi mostrassero il loro sostegno e puntassero i piedi per terra. Bisognerebbe che dicessero: ‘Questo è inaccettabile’. ‘Non sei un fan se ti comporti così’. Fate una dichiarazione molto forte e vedrete se i soldi spariranno oppure no. Scommetto che non sarà così, perché le persone di colore, e soprattutto i neri, rappresentano una percentuale molto alta del potere d’acquisto. Potrebbero scoprire che è effettivamente più redditizio per loro, ma tutti usano ‘woke’ come se fosse una parolaccia”.
Non è la prima volta che un attore non bianco che lavora a un progetto di Star Wars si ritrova al centro di insulti razzisti. Pesanti critiche sono arrivate infatti anche a John Boyega, interprete di Finn nella più recente trilogia cinematografica; a Kelly Marie Tran, attrice di Gli Ultimi Jedi; e a Moses Ingram, nel cast di Obi-Wan Kenobi.