The Big Bang Theory, la sitcom di Chuck Lorre, è andata in onda per diversi anni sulla CBS prima di approdare su Netflix e su altre piattaforme di streaming. La serie tv comedy è andata avanti per ben dodici stagioni, lanciando la carriera di diversi attori come Jim Parsons o Kaley Cuoco. Le star principali dello show hanno ricevuto guadagni da capogiro, entrando nella lista degli attori più pagati e riuscendo a ottenere in alcune stagioni addirittura 1 milione ad episodio. Gli attori, che interpretavano invece personaggi secondari, al contrario non hanno guadagnato i medesimi ricchi compensi. Inoltre da quando tutte le stagioni sono state caricate sulle piattaforme di streaming, la situazione è precipitata ancora di più. Questo è quanto sta emergendo durante lo sciopero dei sindacati degli sceneggiatori e degli attori che rischia di paralizzare Hollywood per diversi mesi. Per il momento sono state interrotte decine e decine di produzioni dalle proteste dei lavoratori dello spettacolo, che chiedono agli Studios paghe più alte e maggiori diritti. La battaglia si sta combattendo soprattutto sui residual, compensi che vengono pagati ad attori e registi coinvolti nella realizzazione di programmi TV e film in caso di repliche, distribuzione di DVD o passaggi sullo streaming multimediale. Alcuni attori hanno spiegato che da quando sono entrati in scena i colossi dello streaming la situazione è diventata insostenibile perché Netflix e gli altri streamer non pagano equamente i residual.
A confermarlo è stato anche un attore di The Big Bang Theory, che ha spiegato che i suoi guadagni sono diminuiti da quando la serie è passata su Netflix.
Stiamo parlando di Kevin Sussman, che ha interpretato per undici stagioni Stuart, l’imbranato proprietario della fumetteria frequentata dai protagonisti. L’attore ha rilasciato a Deadline un’intervista nella quale ha sostenuto le cause di coloro che stanno protestando e ha raccontato dei cambiamenti che sono stati introdotti dai colossi dello streaming nel pagamento dei residual. Kevin Sussman ha potuto quindi osservare molto da vicino come siano cambiati i guadagni nel settore dell’intrattenimento con il diffondersi dei servizi di streaming. Secondo lui, lo sciopero di Hollywood è sacrosanto perché a causa di Netflix e degli altri per un attore emergente è diventato complicato guadagnarsi da vivere. Queste sono state le sue parole:
“Per me il grosso problema sono i residual per lo streaming. So che è stato insostenibile per anni. Sono rimasto sorpreso dal fatto che ci sia voluto così tanto tempo prima che partisse uno sciopero come questo. Ho visto i residual per i miei show decisamente calare una volta che sono andati in streaming. Sono fortunato perché ho partecipato a The Big Bang Theory, che è andato in onda su una rete televisiva per anni. Da quando è passato allo streaming, siamo passati dal giorno alla notte. Non vedo come sia possibile per un attore emergente in questi giorni essere effettivamente in grado di guadagnarsi da vivere.”