Kaley Cuoco ha ammesso di non essere stata d’accordo col finale riservato a Penny in The Big Bang Theory, ma non è questa l’unica pessima notizia della settimana. Anche Yellowjackets è stata colpita dallo sciopero, mentre Noel Gallagher ha attaccato le nuove generazioni incolpando Friends.
LA WRISTERS GUILD OF AMERICA (WGA) HA CONFERMATO UFFICIALMENTE LO SCIOPERO DEGLI SCENEGGIATORI
È ufficiale: la Writers Guild of America ha annunciato ufficialmente uno sciopero degli sceneggiatori dopo che le trattative con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) non hanno prodotto risultati sufficienti. Lo sciopero, iniziato il 2 maggio, continuerà fino a quando non sarà raggiunto un accordo equo con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers.
YELLOWJACKETS 3 COLPITA DALLO SCIOPERO: IL TWEET DI ASHLEY LYLE
Martedì scorso, Ashley Lyle, co-creatrice della serie televisiva, si è rivolta agli spettatori tramite Twitter per rivelare come la terza stagione di Yellowjackets sia stata direttamente influenzata dallo sciopero della WGA. Lyle ha definito l’unica sessione di lavoro “creativa e rinvigorente”, dando il suo sostegno alla WGA e sperando che il sindacato ottenga un “accordo equo“.
THE BIG BANG THEORY, KALEY CUOCO: “NON ERO D’ACCORDO COL FINALE DI PENNY”
Sappiamo bene che nel finale di The Big Bang Theory Penny e Leonard scoprono di aspettare un bambino, anche se lei aveva precedentemente affermato in più di un’occasione di non volere figli. A proposito di questa scelta per il finale, Kaley Cuoco ha affermato:
“In realtà non ero d’accordo con la decisione di mostrare Penny incinta nel finale, perché amavo così tanto quel messaggio, la scelta di Penny di non volere figli. È stato carino il modo in cui gli sceneggiatori hanno aggiunto alla fine la gravidanza a sorpresa di Penny, e tutto sommato sono contenta, ma in realtà stavo votando per lei perché non [rimanesse incinta]“
NETFLIX IRONIZZA SULLE CANCELLAZIONI: BUFERA TRA GLI UTENTI
Di recente Netflix ha cercato di fare del sarcasmo sulle cancellazioni dei suoi show, ma i fan non l’hanno presa bene. In un’immagine pubblicata nelle storie di Instagram, infatti, Netflix ha ironizzato sugli utenti che insistentemente chiedono di “riportare in vita” le loro serie preferite. L’immagine in questione mostra un grafico a torta dove sono riportati i commenti ricevuti, dove la maggior parte di loro sono “riportate indietro…”
Gli utenti si sono sentiti insultati e hanno criticato Netflix, tanto che alcuni hanno perfino affermato di aver disdetto l’abbonamento al servizio.
NETFLIX, STRAGE DI CANCELLAZIONI: ADDIO A 7 SERIE TV
Continua la strage di serie tv che non avremo più modo di vedere sulla piattaforma streaming di Netflix. Questa volta, sembra che dovremo dire addio a Uncoupled, Colony (1 maggio), Bordertown (10 maggio), Blindspot (11 maggio), In cucina con Booba (14 maggio), Live (16 maggio) e Close Enough (25 maggio).
CONTENUTI IN SCADENZA SU AMAZON PRIME VIDEO
Non soltanto Netflix, ma anche la piattaforma streaming di Amazon Prime Video ci costringe a salutare alcune serie televisive anche questo mese. Questa è la volta di Ribelle (3 maggio) e Marvel’s Cloak & Dagger (5 maggio).
NOEL GALLAGHER ATTACCA LE NUOVE GENERAZIONI E INCOLPA FRIENDS: “LA CULTURA È SCOMPARSA”
Noel Gallagher ha aspramente criticato i giovani che, pur essendo disposti a pagare 20 dollari per dei caffè, non vogliono più spendere soldi per la musica. Queste le sue parole a tal proposito: “Ci si siede comodi a bere caffè troppo cari e a parlare di cavolate. Da quando sono nati i bar, la cultura è scomparsa. Le persone inorridiscono del fatto di dover pagare per ascoltare la musica. Ma se devono spendere 20 dollari per due caffè, nessun problema. Non riesco a capirlo in nessun modo. Penso che la colpa della diffusione delle caffetterie sia di Friends. Da quando ce ne sono così tante, la cultura è scomparsa. Credo che la resistenza a pagare per sentire musica sia arrivata dopo che le persone si sono abituate a questo, allo spendere molto in prodotti che sembrano cultura, come il caffè, e poi hanno cambiato le loro priorità finanziarie. O forse è anche che, all’improvviso, la musica è diventata gratis“