Ok, The Big Bang Theory avrà un terzo spin-off. Ma di cosa si tratterà? Nelle ultime ore, si è parlato di un’idea interessantissima a riguardo.
Il terzo? Beh, sì: dopo la conclusione di Young Sheldon, terminata nelle scorse settimane con la settima stagione (ancora inedita in Italia), avremo due ulteriori spin-off di The Big Bang Theory, già ufficiali. Del primo conosciamo già il titolo (un titolo che rappresenta per molti versi uno spoiler) e il tema: sarà un sequel del prequel, il già citato Young Sheldon, e sarà incentrato sulla turbolenta vita coniugale di Georgie Cooper e della moglie Mandy. E a proposito del secondo, cosa sappiamo? Praticamente niente: speculazioni e dichiarazioni sibilline, poco più.
Per questo motivo, ci sono tante ipotesi sul tavolo: il futuro del franchise potrebbe andare in tante direzioni.
Una tra le più interessanti è stata evocata nelle ultime ore dall’autorevole magazine Screenrant, secondo il quale ci sarebbe un’idea che potrebbe accontentare tutti: costruire un sequel di The Big Bang Theory sulla figura di Stuart Bloom.
Un regular delle ultime stagioni, ma non troppo. Un membro del gruppo principale, ma non abbastanza da aver avuto lo spazio che meriterebbe un personaggio col suo potenziale. Screenrant ne è convinto: “Sarebbe la scelta migliore”.
Avrebbe senso, in effetti. A differenza degli altri protagonisti della serie, non ha mai avuto uno screentime all’altezza e la sua storia non è mai stata esplorata nei dettagli. Stuart Bloom è un personaggio che ha molto da raccontare, anche perché è emerso molto “tardi”. Nelle ultimissime stagioni, pur essendo stato presente fin dalle prime annate. E porterebbe con sé lo sviluppo di una storia d’amore particolare, sui generis, dagli ottimi presupposti comici e capace, sulla carta, di appassionare il pubblico. La sua compagna Denise, conosciuta negli ultimi anni di The Big Bang Theory, è interpretata da un’attrice di talento (Lauren Lapkus) e potrebbe essere la co-protagonista perfetta per una comedy che si presenterebbe con presupposti interessantissimi.
Poi lo sappiamo: Chuck Lorre ha un rapporto speciale con i suoi attori e tende sempre a riproporli in produzioni e momenti diversi. Potrebbe fare così anche con Kevin Sussman (interprete di Stuart), vista anche la storia travagliata dell’attore con The Big Bang Theory. L’attore, infatti, entrò dalla porta di servizio dopo aver fatto i provini per Howard e Sheldon, e potrebbe avere così un’occasione che valorizzerebbe le sue evidenti capacità.
C’è inoltre un ultimo aspetto da considerare, non secondario: sarà difficile coinvolgere in pianta stabile gli attori più noti del cast di The Big Bang Theory. Con ogni probabilità si dovrà incentrare lo spin-off su uno o più personaggi collegati alla serie ma non troppo centrali.
A quel punto, non avremmo dubbi: meglio incentrare un sequel su un personaggio già noto al grande pubblico che su una figura creata ex novo per lo spin-off.
Insomma, l’idea ci intriga e ci convince. In attesa di aggiornamenti, piace pensare che Stuart Bloom, dopo una vita di cadute, possa trovare finalmente un posto in paradiso. Nel paradiso di The Big Bang Theory, grazie alla sua Denise. Dentro un sequel che sarebbe molto più di un’operazione nostalgia.