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L’onda lunga del meritatissimo successo della quarta stagione di The Crown non smette di sortire i suoi effetti anche fuori dall’ambito prettamente seriale. D’altronde si sapeva che questa serie avrebbe smosso le coscienze, la fantasia e anche l’indignazione dei fan: le vicende narrate sono così vicine al nostro tempo e coinvolgono personaggi talmente iconici che c’era da aspettarselo.
Ma arrivare addirittura a essere oggetto di un dibattimento da parte del governo, forse questo non se lo aspettavano, in casa The Crown: la serie è stata infatti invitata dal governo inglese a inserire, prima di ogni episodio, un disclaimer. Ne avevamo visto uno all’inizio di alcune puntate, in cui si avvertivano gli spettatori che ci sarebbero state scene forti relative al disturbo alimentare di Diana Spencer, protagonista assoluta della quarta stagione. Secondo il governo inglese la serie ha ricamato un po’ troppo sulle vicende e sulle figure dei reali: chiedono a Netflix di inserire un disclaimer che indichi che la serie è romanzata.
Il ministro della cultura inglese, Oliver Dowden, ha dichiarato:
È un’opera di finzione ben prodotta, quindi come per altre produzioni televisive, Netflix dovrebbe essere molto chiara all’inizio di ogni episodio, semplicemente questo. Senza questo, temo che una generazione di spettatori che non ha vissuto questi eventi possa confondere la finzione con la realtà.
Anche il premier australiano si è risentito per le parole messe in bocca nella serie all’allora premier Bob Hawke: e anche il fratello di Diana, Charles Spencer, non è contento dell’immagine che The Crown dà della sorella.
Gli americani mi dicono che hanno guardato The Crown come se fosse stata una lezione di storia. Beh, non l’hanno fatto. È molto difficile. Ci sono molte ipotesi e invenzioni, non è così? Ci si può appigliare a fatti ma i pezzi fra un fatto e l’altro non lo sono.
Netflix non ha ancora preso una posizione ufficiale né commentato le richieste: vedremo cosa deciderà o se si trincererà dietro un regale “no comment”.
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