The Handmaid’s Tale potrebbe tornare molto presto, secondo il creatore della serie di Hulu su Amazon Prime Video, Bruce Miller. Di recente vi avevamo dato la notizia del rinnovo ufficiale di The Handmaid’s Tale per una quinta stagione: chissà che la storia narrata nel libro omonimo di Margatret Atwood non cominci a orientarsi verso il seguito, I Testamenti, uscito lo scorso anno. Se così fosse, potremmo scoprire di più sul passato di Zia Lydia, uno dei personaggi più misteriosi e affascinanti della serie. E scopriremmo anche il destino di June: riuscirà o no a uscire dall’arena in cui è confinata, il terribile recinto di Gilead? Potremmo cominciare a scoprirlo molto presto: secondo quanto rivelato da Bruce Miller al sito australiano Filmink, la quarta stagione potrebbe andare in onda a giugno di quest’anno.
Come molte altre serie, anche The Handmaid’s Tale è stata rallentata dalla pandemia di Covid-19. Ecco come Bruce Miller ha raccontato i mesi in cui sarebbero dovuti essere sul set a girare la quarta stagione.
“Ci sono tante cose interessanti che sono cambiate dallo scorso marzo. Eravamo in produzione da due settimane e all’improvviso abbiamo dovuto staccare la spina. Ed è stato scioccante, come saltare nell’acqua fredda. Ma siamo ancora in gioco: siamo stati in grado di tornare a Toronto ed è stato semplicemente eroico per tutti, dalle persone di Hulu e MGM, alle persone del reparto verniciatura e dell’ufficio qui a LA. Le stronzate che devono affrontare per fare questo spettacolo a un tale livello di disordine e disagio – sono eroici. Non posso dire abbastanza su di loro. Ho dovuto fare il mio lavoro in un modo molto strano, che è per lo più remoto, perché non sono essenziale sul set. Il mio grosso cervello grasso può passare attraverso un’immagine, ma gli altri sono stati cruciali, e sono stati fuori al freddo e hanno lavorato molto, molto duramente. Ed è bellissimo”.
Il creatore di The Handmaid’s Tale rivela che le previsioni vedono l’uscita della quarta stagione per giugno di quest’anno, se i lavori continueranno a procedere.
“Non so quando finiremo, solo perché non voglio sputare nell’occhio di una pandemia. Quindi, lo faremo lentamente e in sicurezza, ma penso che probabilmente saremo in onda entro giugno“.
Nell’intervista a Filmink a Bruce Miller viene anche chiesto come reagisca alle critiche dei fan: a molti non è andata giù la piega decisamente drammatica che ha preso la terza stagione di The Handmaid’s Tale. In particolare l’evoluzione del personaggio di June, la protagonista, che molti ormai vedono come una sorta di anti eroina.
“Sono sicuro che il pubblico influenzi la direzione dello show, anche se direi che non lo fa consapevolmente. La risposta onesta è che non lascio che cambi il modo in cui realizzo lo show. Fa solo male ai miei sentimenti. Seriamente, cerco di non lasciare che sia lui a guidare quello che sto facendo perché cerchi solo di realizzare un bel prodotto – quello che pensi sia buono, interessante e bello e cerchi solo di non andare oltre. Voglio dire, ci sono un’infinità di persone là fuori che dicono anche che tu sei un genio. Non ascoltarli neanche. Stai zitto e fai il tuo programma televisivo. Ma quando si sentono come se li avessi fregati o avessi commesso un errore o qualcosa del genere, non l’ho fatto. Quasi tutto quello che faccio nello show è apposta. Quindi, se qualcosa non ti piace, non è un errore. Era davvero fatto perché tu lo odiassi”.
Bruce Miller spende anche prole meravigliose per Elizabeth Moss e Yvonne Strahovski, le stelle di The Handmaid’s Tale.
“Elisabeth Moss è questa persona divertente e disinvolta, tranne per quegli otto secondi in cui è davanti alla telecamera. Yvonne Strahovski è la persona più meravigliosa, oscena, grande e rumorosa dell’universo, tranne quando è Serena. Quindi, è tutte le altre volte che tirano fuori la loro cattiveria”.
Riguardo a quanto potrebbe durare ancora The Handmaid’s Tale, Bruce Miller è sibillino, ma le sue parole accendono le speranze dei fan che la serie continui ancora per molto.
“Sono entusiasta di continuare a seguire June finché vuole andare. Ovunque Vada la seguirò perché la sua storia è interessante. Sono felice di andare avanti con lei finché i responsabili me lo permetteranno. Finché sarà un’ancella, la copriremo. Nel momento in cui smetterà di essere un’ancella, fisicamente o psicologicamente, smetterò. È stata molte altre cose nel corso del tempo. Questo è quel periodo della sua vita. E forse sarà un’ancella fino al giorno in cui morirà. Ma è quello che sento: finché è il mio show, voglio restare con esso. Questa è la vita di The Handmaid’s Tale”.