The Haunting of Hill House, uno dei successi di Netflix della stagione 2018-2019, ha entusiasmato sia il pubblico che la critica, grazie alla sua trama oscura, drammatica ed estremamente complessa. Internet abbonda infatti d’ interpretazioni e chiavi di lettura di The Haunting of Hill House, oltre a cacciatori di easter eggs intenti nella ricerca di ogni singolo fantasma comparso nella serie.
L’utente di Tumblr, Cagedbirdsong, ha però scovato un simbolismo riguardante i fratelli Crain, del quale neanche gli attori che li interpretano ne erano a conoscenza.
I cinque fratelli Crain rappresentano infatti i 5 stadi di elaborazione del lutto e del dolore: negazione, rabbia, negoziazione, depressione e accettazione. Dulcis in fundo, le varie fasi coincidono con l’ordine di nascita dei fratelli Crain.
Steve, il maggiore dei fratelli, con il suo rifiuto di credere nel soprannaturale nonostante le numerose prove del contrario, è senza alcun dubbio la negazione. Shirley, piena di rancori passati e presenti, è la rabbia, mentre Theo è la negoziazione, con i suoi tentativi di mediare per accettare la surreale situazione e poterne uscire al meglio. Luke, convinto di non poter vivere senza la sorella Nell, è la depressione e si rifugia nell’eroina nel tentativo di alleviare il dolore. Infine l’accettazione, incarnata proprio dalla sorella minore Nell. La ragazza, nel ritornare a Hill House, accetta il suo destino e aiuta i suoi fratelli ad accettarlo, rimarcando l’importanza dell’amore che hanno condiviso e che condivideranno in futuro.
Mike Flanagan, creatore e regista della serie, ha confermato la teoria su Twitter, condividendo l’articolo che l’aveva riportata.
Good catch… https://t.co/TtZ3OgbYQt
— Mike Flanagan (@flanaganfilm) October 23, 2018
La teoria, una volta spiegata, è talmente palese che ci si domanda come sia possibile non averlo notato prima. Anche Victoria Pedretti, l’attrice che presta il volto a Nell, se lo è domandato:
Ora me ne rendo totalmente conto. Capisco quello che stanno dicendo le persone, l’idea che rappresentiamo varie fasi del dolore, ma non se ne è mai parlato mentre stavamo lavorando.