I The Jackal sono stati protagonisti, loro malgrado, di un vergognoso episodio che ha coinvolto l’attrice Aurora Leone, cacciata dalla cena della Partita del Cuore perché donna. I The Jackal presto sbarcheranno su Netflix (dopo aver conquistato anche Amazon vincendo la prima edizione di LOL: Chi ride è fuori) con una serie dall’evocativo titolo Generazione 56k: un salto nel passato tra nostalgia e racconto di come i sentimenti di amicizia e amore si siano evoluti nel passaggio tra il vecchio e il nuovo secolo. Ecco il primo teaser della serie, che si svolge con salti temporali tra il 1996 e i giorni nostri, seguendo la storia di due ragazzi che si innamorano da ragazzini e si ritrovano da adulti.
I The Jackal, rappresentati da Ciro Priello, vincitore della prima edizione di LOL:Chi ride è fuori, e Aurora Leone, sono stati tra i convocati alla Partita del Cuore, l’iniziativa per beneficienza che vede scontrarsi in un amichevole di calcio la Nazionale cantanti contro i Campioni della ricerca. Una volta arrivati alla cena di gala prima dell’evento, però, l’attrice dei The Jackal sarebbe stata invitata dallo stesso direttore della Nazionale cantanti Gianluca Pecchini ad alzarsi dal tavolo e andarsi a sedere altrove perché donna. Ecco cosa ha raccontato la stessa Aurora Leone sui social:
“Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti, e una volta seduti lì l’organizzatore Pecchini è venuto e ci ha detto che non potevamo stare seduti lì. O meglio – continua Aurora -, ha detto che io non potevo stare seduta lì. Abbiamo pensato che ce lo stesse dicendo perché siamo della squadra avversaria”. Ma “quando facciamo per alzarci – continua Ciro – l’organizzatore Pecchini dice ‘no, no, tu puoi restare. E’ solo lei che non può rimanere al tavolo dei giocatori”.
A questo punto i rappresentanti dei The Jackal chiedono giustamente spiegazioni e la motivazione data è raggelante:
“Lui mi dice ‘sei una donna, non puoi stare seduta qui, queste sono le nostre regole’. Ho detto guardate che io non sono l’accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata così come Ciro. Lui mi ha detto ‘non mi far spiegare il motivo per cui non puoi stare qui, alzati’ e mi ha invitato a sedermi a un altro tavolo. Al che Ciro si è seduto con me a un altro tavolo e dopo ci ha chiamato in disparte credo il direttore generale della Nazionale Cantanti, il quale parlando con noi ci ha detto ‘c’è stato un problema, voi non potevate stare lì perché eravate della squadra avversaria'”.
Al che i The Jackal fanno notare che gli accordi presi in precedenza erano altri, e arriva l’umiliazione finale:
“Ha detto ‘vabbè ma tu mica giochi, tu sei qui come accompagnatrice’. Ho risposto che ho la convocazione stampata e mi hanno chiesto la taglia dei completini. La replica? “I completini te li metti in tribuna, da quando in qua le donne giocano?”.
Il caso, denunciato subito dai The Jackal sui social, è diventato virale e lo stesso collettivo di youtuber è sceso in campo per chiedere di non distogliere l’attenzione delle persone dallo scopo che è alla base della Partita del Cuore, ovvero la beneficienza.
“Invitiamo tutti, come ha fatto Aurora nelle prime storie pubblicate a caldo ieri notte, a non confondere i problemi: non è giusto che quanto accaduto abbia delle conseguenze negative sulla raccolta fondi, missione che la nazionale cantanti porta avanti con impegno da 40 anni. Inclusività e parità non devono essere ostacoli per nessuna causa, figurarsi se così importante come la lotta al cancro. Confondere i due piani è uno sbaglio che non rende giustizia a nessuna delle due battaglie. Per questo diciamo alle tantissime persone che ci stanno scrivendo con affetto in queste ore per dimostrarle sostegno, che Aurora non era andata lì per vincere una partita: Aurora era lì, come Ciro e come tutti gli altri che hanno preso parte all’evento, per contribuire alla ricerca. Perciò aiutateci a farlo, diamo un segnale forte: una donazione al 45527 per sostenere la ricerca sul cancro”.
Dopo l’enorme clamore mediatico seguito all’incresciosa vicenda che ha visto protagonisti i The Jackal, il direttore della nazionale cantanti Gianluca Pecchini, autore delle frasi discriminatorie, si è dimesso, diffondendo una laconica nota.
“Mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone”.
Ci auguriamo che, anche grazie alla rilevanza data dai media a questa squallida vicenda, l’attenzione del pubblico sia ancor più rivolta allo scopo benefico dell’iniziativa, come hanno auspicato per primi proprio gli stessi The Jackal.