La prima stagione ha conquistato spettatori in tutto il mondo, ora possiamo dare un primo sguardo a The Last of Us 2 con il teaser trailer, mentre dovremo aspettare il 2025 per poter vedere l’intera stagione.
La serie HBO ha conquistato gli appassionati fan del videogioco omonimo, ma si è dimostrata anche capace di attirare l’attenzione di spettatori che non sono giocatori di videogame. Infatti The Last of Us, insieme a Fallout, sta tracciando la strada per le trasposizioni videoludiche.
Ospite di un podcast, Neil Druckmann, creatore del videogioco e responsabile della saga sotto forma sia di videogioco sia di serie tv, ha espresso la sua opinione in merito al rapporto tra questi due mezzi espressivi e creativi.
The Last of Us 2: Neil Druckmann parla del rapporto tra adattamenti e videogiochi
Neil Druckmann, direttore creativo della Naughty Dog e co-showrunner, ha parlato della serie nel podcast Strictly Business di Variety. Druckmann ha lavorato all’adattamento del videogioco insieme allo sceneggiatore Craig Mazin. Dice:
“Un errore è rimanere troppo vicini al materiale di partenza, costruito e progettato per un mezzo che ha le sue forze e debolezze, e cercare di tradurlo così com’è, senza cambiamenti che lavorino sui pro e contro di un altro mezzo. […] Il gioco a volte suggerisce cose che proprio non abbiamo tempo di mettere nella serie, e viceversa. Se li vivi entrambi, si arricchiscono a vicenda.”
Aggiunge poi in merito a The Last of Us 2:
“E ci sono cose in questa nuova stagione che mi entusiasmano parecchio, cose che nel gioco erano solo suggerite. Mi viene in mente in particolare una scena che i fan divoreranno, perché ti racconta proprio i trascorsi di un importante personaggio, una cosa che proprio non potevamo fare nel gioco.”
Un esempio del lavoro che fanno Druckmann e gli sceneggiatori: la storia tra Bill e Frank
Partendo dal videogame, Druckmann spiega che col team di sceneggiatura della serie valutano quali sono le scene che funzionano anche nel mezzo televisivo e quali invece sono progettate per un mezzo interattivo.
Druckmann menziona l’episodio della prima stagione intitolato Molto, molto tempo come un esempio dei cambiamenti tra i due diversi mezzi creativi. In quest’episodio la storia di allontana momentaneamente dai due protagonisti Joel ed Ellie e segue la storia d’amore tra Bill e Frank.
Druckmann dice:
“Nel gioco conosci Bill attraverso l’azione, perché il gioco si basa proprio su interattività e azione. Avremmo potuto adattare quella sequenza con Bill così com’era, poteva anche andar bene. Ma non sarebbe stata potente, perché tutta quell’azione sullo schermo, quando non ci interagisci, non ti trasmette la stessa tensione o immersione che ti dà il gioco. Perciò abbiamo capito che dovevamo cambiarla.
Nel gioco, Frank è già morto, ci limitiamo ad accennare alla relazione tra questi due uomini. Qui invece ci siamo detti: concentriamoci su questa relazione.“
Non vediamo l’ora di vedere come approccerà The Last of Us 2, intanto vi lasciamo con tutto ciò che c’è da sapere sulla serie.