The Last Of Us sta continuando, inesorabilmente, a mietere un successo dietro l’altro. La serie tv di casa HBO tratta dall’omonimo videogioco ha già ricevuto il rinnovo per la seconda stagione, e ogni puntata ci dimostra di potersi meritare tutto il successo che sta effettivamente ricevendo. È pur vero che abbiamo visto aggiungersi dei personaggi che i fan del videogioco forse non si aspettavano, come nel caso di Kathleen, ma come abbiamo capito è stata una scelta fatta per una motivazione ben precisa. Altrettanto vero è il fatto che lo show è stato in grado di assicurarsi un cast davvero ricchissimo di grandi attori, cosa di cui, come pubblico, non possiamo assolutamente lamentarci, anzi! Ogni episodio si sta dimostrando sempre più avvincente del precedente, e persino l’ultimo, il quinto, non è stato da meno, come abbiamo avuto modo di raccontarvi anche nella nostra recensione. Un punto in particolare dell’episodio, però, ha attirato la nostra attenzione, o per meglio dire uno dei personaggi mostruosi che si sono visti, sul quale sono state rese note alcune curiosità molto, molto interessanti.
Sembra infatti che il Bloater, il mostro che è stato visto nel corso del quinto episodio di The Last Of Us, non sia stato fatto solamente in CGI, come invece ci si sarebbe potuti aspettare.
Cerchiamo di capire insieme come è stato creato questo mostro così terribile, ma vi avvisiamo in anticipo: se non siete in pari con la visione di The Last Of Us, non proseguite nella lettura dell’articolo, perché potreste trovarvi di fronte a degli SPOILER. Siete stati avvisati!
Dicevamo, nel quinto episodio di The Last Of Us abbiamo visto comparire per la prima volta il bloater, ovvero uno degli infetti mutanti più terribili che si possano incontrare. A dare vita a questo personaggio per il live-action è stato l’addetto alle protesi sul set della serie tv Barrie Gower, che è un vero maestro nel creare mostri ed effetti speciali di carattere grottesco e spaventoso. Non a caso, infatti, è proprio lui che ha lavorato sia a Vecna in Stranger Things che al Re Della Notte in Game Of Thrones, e non sorprende dunque che sia stato quattro volte vincitore di un Emmy. Come quindi è stato anche per le altre sue creazioni più famose, anche sotto al bloater c’era una persona in carne e ossa, ovvero lo stuntman Adam Basil. Per dare vita a questa creatura terribile, è stata utilizzata una tuta ingombrante ed è stato fatto solo un lavoro parziale in CGI, perché il tutto è partito da un calco del corpo dello stesso stuntman.
Come ha raccontato lo stesso Gower: “Avevamo fatto una copia intera del suo corpo su cui abbiamo modellato le protesi con l’argilla. L’abbiamo realizzato con gommapiuma e lattice espanso, che è molto leggero. È quasi come la schiuma per la tappezzeria, un tipo di materiale molto spugnoso. Era tutto modellato e fuso in sezioni separate: la metà superiore, la testa, le braccia, le gambe. Avevamo una squadra che fabbricava tutte queste parti insieme. C’era una cerniera sul retro e intorno alla vita per poterle unire. Aveva tutte queste pieghe coi funghi che nascondevano cerniere e bottoni“. Un lavoro impegnativo per la troupe di The Last Of Us, una cosa che dunque deve aver richiesto parecchio lavoro.
Inoltre, per far risaltare ulteriormente i pezzi di fungo durante la scena in notturna nella quale il bloater massacra una squadra di soldati, la tuta dello stutman era stata ricoperta con un lubrificante che rendeva il tutto ancora più viscido. Come ha aggiunto lo stesso addetto alle protesi di The Last Of Us: “La tuta era molto morbida, ma anche molto viscida e bagnata. Lo abbiamo coperto con questa soluzione gelatinosa, che ha dato una lucentezza a tutti i funghi. Avevamo un sacco di piccole spine e peli appuntiti conficcati nel suo corpo, come piccole escrescenze che spuntavano fuori. Per far vedere le forme, abbiamo dovuto coprirle con una lucentezza. Era come una trama che stavamo costruendo, quindi le spalmavamo costantemente, solo così le forme si sarebbero viste nel buio. Lo abbiamo coperto con questo lubrificante in modo che fosse bello e brillante“.