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Rainn Wilson, l’attore di The Office critica The Last of Us e Hollywood: «Penso ci sia un pregiudizio»

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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sull’ottavo episodio di The Last of Us

The Last of Us, la serie tv di successo della HBO, si è conclusa lunedì con un finale emozionante. La fine di una stagione a dir poco memorabile, anche se non apprezzato da tutti. C’è stato chi ha ritenuto che Craig Mazin, già celebrato creatore di Chernobyl, abbia fatto un ottimo lavoro con questo adattamento, che ha saputo mantenere l’anima dell’opera originale. Altri invece non hanno apprezzato le modifiche e le aggiunte più o meno ampie che sono state fatte alla storia. Ora una nuova critica è stata mossa alla serie tv e questa volta arriva da un attore di The Office.

Rainn Wilson, l’indimenticabile Dwight Schrute, ha detto la sua sull’ottavo episodio di The Last of Us.

Nella penultima puntata della serie Ellie ha fatto la conoscenza di David, un predicatore che aveva dato vita a una comunità di sopravvissuti e che inizialmente ha teso una mano alla ragazzina. Pian piano si è scoperto però nel corso dell’episodio che l’uomo dietro l’aspetto conciliante nascondeva un animo perverso e un abominevole segreto. Dinnanzi all’ennesima rappresentazione negativa di un pastore, Rainn Wilson ha storto il naso e ha scritto un tweet in cui si è lamentato del pregiudizio che regna nei media. Ha scritto:

Penso che ci sia un pregiudizio anticristiano a Hollywood. Non appena il personaggio di David in The Last of Us ha iniziato a leggere la Bibbia, ho capito che sarebbe diventato un terribile cattivo. Potrebbe esserci un predicatore che legge la Bibbia in una serie che sia davvero amorevole e gentile?

Le parole di Rainn Wilson sono state riprese da alcune testate giornalistiche, e l’attore ha deciso di intervenire nuovamente sulla questione per chiarire meglio la sua posizione. L’interprete di Dwight Schrute non voleva criticare la serie né negare i danni che alcune comunità evangeliche stanno arrecando all’America. L’attore di The Office desiderava stigmatizzare uno stereotipo che gli sceneggiatori, a detta sua, da Midnight Mass a The Last of Us, stanno riproponendo sempre più di frequente: quello del pastore manipolatore. Ha suggerito poi l’idea di raccontare anche l’altro lato della medaglia: i tanti cristiani che si amano gli uni con gli altri e che cercano di migliorare il mondo. Ecco quali sono state le sue parole:

Io non sono nemmeno un cristiano. Certo è vero che la coalizione della comunità evangelica con la politica sta facendo un gran danno al nostro Paese. Vietare i libri, vietare le libertà, negare la scienza scomoda, adottare una grottesca politica anti-LGBTQ+… Ma la maggior parte dei cristiani che conosco sono gentili, accettano e amano e cercano di rendere il mondo un posto migliore. Dovrebbero essere onorati anche loro dai media”.