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The OA, Brit Marling crede ancora nel ritorno: «Sento non sia finita». Ma i diritti sono un problema

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Le speranze di Brit Marling non si sono ancora spente: sogna la terza stagione di The OA.

L’autrice e protagonista della serie tv cancellata da Netflix nel 2019, infatti, è tornata a più riprese sull’argomento: non ha mai accettato davvero il taglio di una produzione dall’altissimo potenziale, ed è convinta che possano esserci degli importanti presupposti per procedere oltre la seconda stagione. Ma c’è un problema da risolvere, su tutti: l’autrice di The OA non detiene al momento i diritti della serie da lei creata.

Brit Marling ne ha parlato nel corso di un’interessante intervista col magazine VultureCi penso tutto il tempo. E una parte di me… non sente che sia finita. Nella mia mente, capisco che è finita. Ma nel mio corpo sento che c’è qualcosa che è andato in letargo. Se si ripresenteranno le condizioni e le circostanze giuste, crescerà. Lo penso davvero“.

Ma la questione diritti è al momento insormontabile: “La cosa fondamentale che sta al centro del patto faustiano di Hollywood è che gli scrittori non possiedono i loro diritti d’autore, il che è folle. Immagina un romanziere che trascorre cinque anni a scrivere da zero un’idea originale e poi non possiede il diritto su ciò che ha realizzato. The OA è qualcosa che io e Zal abbiamo sognato per anni, ma non possediamo i diritti su quel materiale. Detto questo, Twin Peaks è tornato dopo un certo periodo di tempo. Non è legalmente impossibile. Io e Zal ne parliamo. Ci sarà un momento e diremo: “È così The OA”. E lo archivieremo. Magari è arrivato prima del tempo e alcune cose devono semplicemente accadere nel mondo per poi permettere il ritorno“.

Insomma, Brit Marling non fa niente per nasconderlo: non ha smesso di crederci. Ed è così anche per milioni di fan di The OA, ancora scottati dalla conclusione di una storia che si è conclusa sul più bello. Finora, almeno.