Attualmente disponibile su Netflix, The Office non ha certo bisogno di presentazioni. Remake statunitense dell’omonima serie britannica creata da Stephen Merchant e Ricky Gervais, questa comedy girata con la tecnica del mockumentary è incentrata sul variegato e bizzarro gruppo di impiegati di un’azienda cartiera di Scranton, la Dunder Mifflin, guidata dall’inappropriato ed incompetente boss Michael Scott (Steve Carell).
Grazie ad una scrittura pressoché impeccabile e ad un cast eccezionale, in cui non solo il Michael Scott brillantemente interpretato da Steve Carell, ma anche i personaggi in teoria secondari riescono a spiccare,The Office US è riuscita ben presto a superare il successo dell’originale, andando in onda dal 2005 al 2013 per ben nove stagioni in tutto. Senza contare che,negli ultimi anni, la serie ha conosciuto una nuova fortuna grazie allo streaming su Netflix e altre piattaforme, raggiungendo un pubblico di giovanissimi che non erano neppure nati al tempo della prima messa in onda.
Pensare che l’esperienza di recitare in quella che ancora oggi è considerata una delle migliori comedy di tutti i tempi, con un cast straordinario capeggiato da Steve Carell, possa essere stata considerata insoddisfacente da uno degli attori protagonisti, che si è sentito infelice al tempo in cui recitava nella serie, può sembrare inconcepibile. Eppure, è andata proprio così.
Rainn Wilson ha rivelato di essere stato infelice ai tempi di The Office: «Non era mai abbastanza»
Recentemente, Rainn Wilson, che nella serie disponibile su Netflix interpretava il fedele braccio destro di Michael Scott, l’inflessibile stakanovista Dwight Schrute, è apparso in una puntata di Club Random di Bill Maher per promuovere il suo nuovo libro Soul Boom: Why We Need a Spiritual Revolution. Nel corso della puntata, l’attore ha fornito dettagli amari e sorprendenti in merito al tempo trascorso sul set della serie che lo ha reso famoso al grande pubblico. “Mentre ero in ‘The Office’, ho passato diversi anni davvero, più che altro infelice perché non era abbastanza”, ha rivelato Rainn Wilson, spiegando che al tempo non riusciva ad essere soddisfatto della propria carriera, e che desiderava sempre di più.“Stavo facendo centinaia di migliaia. Volevo milioni, ed ero una star della TV, ma volevo essere una star del cinema. Non era mai abbastanza”.
L’attore ha dichiarato che se oggi, a posteriori, riesce a riconoscere quanto sia stato fortunato a poter lavorare ad una serie come The Office, con un cast e una crew straordinari ed un grande successo di pubblico e di critica, ai suoi tempi sul set non riusciva a godersi tutto questo. Il suo obiettivo, infatti, era quello di diventare una star del cinema, campo nel quale sentiva di non riuscire a sfondare. Ecco le parole di Rainn Wilson:
“Questo è quello a cui sto guardando ora e di cui mi sto rendendo conto ora: sono in uno show di successo, nominato agli Emmy ogni anno, sto guadagnando un sacco di soldi lavorando con, tipo, Steve Carell e Jenna Fischer e John Krasinski e tutti questi fantastici sceneggiatori e incredibili registi come Paul Feig. Sono in uno dei più grandi show della televisione. Le persone lo amano. Io non me lo stavo godendo. Pensavo, ‘Perché non sono una star del cinema? Perché non sono il prossimo Jack Black o il prossimo Will Ferrell? Perché non posso avere una carriera nel cinema? Perché non ho questo contratto di sviluppo?’”
Insomma, non possiamo che essere dispiaciuti nello scoprire che Rainn Wilson, che ci ha regalato così tante risate con il suo Dwight Schrute, e che avrebbe potuto essere il protagonista di uno spin-off incentrato sul suo personaggio, non riuscisse ad essere felice.