L’abbandono di Steve Carell non è stato facile né per The Office né per l’attore stesso, che deciso di definire quel particolare momento come una tortura emotiva.
È stato quasi più di quanto mi aspettassi… Ho avuto scene di addio con ogni componente del cast, è stata una tortura emotiva… era come una scarica di emozioni con gioia, tristezza e nostalgia. Ma è stato anche veramente bello. Mi piace ricordare di aver fatto quell’episodio perché mi ha permesso di avere una sorta di chiusura con tutti.
Con queste parole Carell ricorda l’uscita del suo personaggio Micheal Scott durante la settima stagione di The Office. Uno dei personaggi più iconici e amati della serie che nonostante tutto è riuscito ad avere il suo lieto fine grazie alle idee del suo interprete.
Il finale ideato dallo stesso Michael
Sei mesi prima dissi a Greg Daniels in che modo avrei voluto che Michael se ne andasse, quale sarebbe stato il suo percorso finale. E l’idea che proposi era che lui e Holly tornassero insieme. Ma pensai che ci sarebbe dovuta essere questa festa programmata per far pensare che sarebbe partito il giorno dopo… Credevo che questa sarebbe stata la miglior rappresentazione della sua crescita come essere umano e perché Micheal vive per essere celebrato.
La partenza di Micheal ha infatti dimostrato a tutti i membri dell’ufficio che nonostante le sue esuberanze fosse parte integrante della grande famiglia Dunder Mifflin.
Viene da pensare che è tutto quello che voglia. Vuole essere al centro dell’attenzione… Lui vuole avere dei percorsi alle spalle. Vuole che la gente lo trovi spiritoso e affascinante e tante altre belle cose, ma in realtà se ne va senza una grande scena, senza un grande addio, è capace con un suo personale modo di dire addio a ogni personaggio. Per me è stato molto ragionevole.