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Andata in onda per la prima volta nel 2019, la serie fantasy The Witcher, della piattaforma streaming Netflix, ha visto l’attore Henry Cavill assumere il ruolo di Geralt di Rivia, adattando l’omonima serie di romanzi dell’autore polacco Andrzej Sapkowski. Lo show è diventato rapidamente un grande successo per lo streamer e sono seguite altre due stagioni, la più recente delle quali è stata rilasciata la scorsa estate.
In una recente intervista con il canale YouTube Cerealkillers, Sapkowski ha rivelato com’è stato lavorare con Netflix all’adattamento televisivo
Sebbene l’autore rimanga molto diplomatico riguardo le sue interazioni con i responsabili dello show, ha ammesso pubblicamente che il suo feedback non è stato preso in considerazione:
“Beh, il set era assurdo, era così wow, tutto. Però ho dato loro qualche idea, e non mi hanno ascoltato mai. Non mi hanno mai voluto ascoltare, ma è normale. Dopotutto pensavano ‘Chi è questo? È lo scrittore, non è nessuno. […]’ Ogni adattamento che ho visto era strano per me, questa è la parola giusta, credo, strano… Guardavo il tutto e dicevo: ‘Woah, è così che lo immaginano? Interessante”. A volte l’impressione visiva è molto piacevole per me. Altre volte non lo è, ma non mi dilungo”.
Le circostanze descritte dall’autore non sono insolite: spesso gli autori del materiale di partenza di un adattamento non sono coinvolti nel processo di produzione. Detto questo, però, l’accoglienza negativa riservata alla terza stagione di The Witcher suggerisce che forse la serie avrebbe fatto meglio a tenere conto del feedback di Sapkowski e a coinvolgerlo maggiormente nel processo.
In quanto ultima stagione di Cavill nei panni di Geralt, la terza tranche di episodi di The Witcher ha attualmente un punteggio di recensioni del pubblico su Rotten Tomatoes abissale, pari al 19%. Alcuni dei commenti negativi alla stagione sembrano essere una risposta diretta all’uscita di scena della star e alle presunte circostanze che la circondano. Alcuni rapporti, ad esempio, hanno suggerito che le differenze creative tra Cavill, che ha sempre dichiarato di amare molto il materiale di partenza e gli adattamenti dei giochi, e il team creativo dello show abbiano contribuito alla decisione.
A parte l’abbandono di Cavill, tuttavia, secondo alcuni spettatori la terza stagione è stata afflitta da problemi puramente narrativi. Alcuni di questi problemi derivano dalla confusione della linea temporale e della struttura della seconda stagione, mentre altri riguardano forti deviazioni dai romanzi di Sapkowski. Va detto, tuttavia, che la terza stagione è stata anche elogiata da alcuni come un miglioramento rispetto alla seconda. Le divisioni suggeriscono che l’inclusione di Sapkowski nel processo di scrittura o una maggiore aderenza ai suoi romanzi potrebbero migliorare la serie in futuro.
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