Nonostante vari articoli diffusi negli ultimi giorni, l’autore dell’episodio Simpson Tide ha recentemente spiegato che I Simpson non hanno assolutamente predetto il disastro del Titan, sommergibile recentemente imploso durante un viaggio per vedere i relitti del Titanic. Mike Reiss, infatti, ha affermato nel corso di un’intervista: “Abbiamo fatto quell’episodio perché il film Crimson Tide era appena uscito. Non abbiamo predetto il futuro, abbiamo fatto un riferimento a quel film e 20 anni dopo è successo qualcosa di simile“. Tuttavia, ha anche detto di essere stato lui stesso a bordo del Titan proprio un anno fa.
Il produttore de I Simpson Mike Reiss ha raccontato della sua esperienza a bordo del Titan
L’autore ha spiegato che anche sua moglie avrebbe dovuto partecipare al viaggio, ma di non aver potuto perché risultata positiva al Covid. Tuttavia, recentemente ha ammesso alla Cnn di aver avuto molta paura al momento dei saluti: “Mentre la salutavo ho davvero pensato che avrei potuto non rivederla mai più. Immergersi nell’oceano per vedere da vicino il relitto del Titanic è stata un’esperienza emozionante, maestosa, irripetibile. Ma la possibilità che potesse finire in catastrofe non ha mai abbandonato la mia mente”. Un viaggio sicuramente incredibile, carico di emozioni, ma che si preannunciava pericoloso sin dall’inizio. Mike Reiss ha anche affermato che, durante la discesa, un campanello d’allarme era stato dato dalla bussola che avevano a bordo: quest’ultima girava in modo irregolare, lui e gli altri membri della spedizione si erano persi nell’oceano. A confermare ancor di più le possibili complicazioni del viaggio, c’è inoltre un documento piuttosto singolare che i partecipanti alla spedizione hanno dovuto firmare prima di imbarcarsi e che menzionava le possibilità di asfissia, schiacciamento e annegamento.
Mike Reiss, autore de I Simpson, ha parlato anche del documento da firmare prima di salire a bordo del Titan
A proposito del suddetto documento, l’autore ha affermato: “La possibilità che potesse finire in catastrofe non ha mai abbandonato la mia mente. La morte è stata menzionata tre volte nella prima pagina. In breve, il disastro faceva parte del pacchetto”. Successivamente, ha voluto soffermarsi per un attimo a parlare delle persone che decidono volontariamente di affrontare questa rischiosissima esperienza: “Non era un giro sulle montagne russe, che aveva solo l’aspetto di essere spaventoso ma in realtà era abbastanza sicuro. Il pericolo era reale. I passeggeri del Titan non erano amanti del brivido: non erano paracadutisti o ricchi turisti che hanno scalato l’Everest per potersene vantare. Erano esploratori e scienziati, persone infinitamente curiose del mondo, che dovevano vederlo con i propri occhi”. Un’esperienza sicuramente forte, ma allo stesso tempo – come purtroppo abbiamo avuto modo di scoprire – incredibilmente pericolosa.