Se siete dei fan delle commedie romantiche, non potete non aver mai sentito parlare di Tutti tranne te, il film diretto da Will Gluck con protagonisti Glen Powell e la star di Euphoria Sydney Sweeney uscito nelle sale italiane il 25 gennaio scorso. Con un intreccio ricco di equivoci, intrighi e tira e molla, la pellicola racconta la storia di Ben e Bea, interpretati appunto da Glen Powell e Sydney Sweeney. Dopo un meraviglioso primo appuntamento finito nel peggiore dei modi, Ben e Bea si ritrovano ospiti dello stesso matrimonio a Sydney, dove sono costretti a far buon viso a cattivo gioco per non rovinare le nozze.
Questo è più o meno tutto ciò che ci aspetteremmo di vedere in una commedia romantica. Il film, anche grazie alla presenza di Glen Powell e Sydney Sweeney (tra i quali si è ipotizzato un flirt), è stato un successo al botteghino. Eppure, sono state proprio la leggerezza e la frivolezza del film a suscitare le critiche degli spettatori, che lo hanno definito sciocco e prevedibile. In particolare, diverse scene della pellicola sono parse al pubblico davvero troppo cringe ed esagerate (alcune sono state addirittura censurate), così come la recitazione di alcuni attori. Ebbene, per rispondere alle critiche mosse a Tutti tranne te, Will Gluck ha invocato il bardo in persona.
Le scene di Tutti tranne te più cringe sono ispirate direttamente da Shakespeare, dice il regista
Forse non tutti sanno che Tutti tranne te è liberamente ispirato a una delle commedie del celeberrimo poeta e drammaturgo inglese William Shakespeare, intitolata Molto rumore per nulla. In un’intervista a Letterboxd, Will Gluck ha affermato che sono proprio molte delle scene che vengono additate dal pubblico come cringe a essere in realtà dei riferimenti diretti alla commedia shakespeariana. “Tutte le scene più cringe in questo film sono prese direttamente da William Shakespeare“, ha affermato Gluck, riferendosi ad esempio ad una scena criticata perché due attori recitano in un modo sopra le righe e a voce alta.
Il regista ha proseguito spiegando che, secondo lui, proprio Shakespeare è uno dei precursori delle moderne commedie romantiche. “I tropi che tutte le commedie romantiche utilizzano oggi, li ha inaugurati lui nel seicento-qualcosa. Ecco dove nascono. Quindi sì, li avete visti un milione di volte, ma questo era rendere onore all’assurdità di ciò”. Ma non è tutto, perché, secondo Will Gluck, il tutto “era anche più sciocco in Shakespeare, nella commedia originale era addirittura più folle“.
Il regista ha infine spiegato che la sua visione non si sarebbe realizzata senza la grande disponibilità di Glen Powell e Sydney Sweeney. “Syd e Glen sono stati pronti a fare qualsiasi cosa, a provare qualsiasi cosa. E quando hai persone così belle e con così tante qualità, vuoi farle scendere di livello“, ha scherzato Gluck. “L’unico modo per farlo funzionare è che siano loro stessi a voler scendere di livello. Le cose che Glen fa passare a se stesso in questo film, e poi Syd fa passare a se stessa, ripensandoci, probabilmente avrei voluto renderla ancora un po’ più stupida, se possibile“.