Quando si parla di fiction Rai, si pensa subito a Un Medico in Famiglia: la serie televisiva italiana ha avuto un certo successo nel corso delle sue dieci stagioni, ed è andata in onda dal 1998 al 2016.
Basata sul format della serie spagnola, Un Medico in Famiglia narra le vicende della famiglia Martini, inizialmente composta da un medico vedovo con tre figli e da suo padre; il protagonista si divide fra la famiglia e il lavoro.
Con il passare degli anni e delle stagioni, il nucleo familiare ha subito dei grossi cambiamenti. Gli unici tre attori presenti ininterrottamente dalla prima all’ultima stagione sono stati Milena Vukotic, Eleonora Cadeddu e Paolo Sassanelli.
Proprio la giovane Eleonora Cadeddu, interprete della piccola Annuccia nella fiction Rai, si è seduta con la redazione di Huffpost Italia (potete fargli visita qui), raccontandosi e parlando di quegli anni trascorsi sul set.
La Cadeddu rientra in quella categoria di giovani attori cresciuti sui set sin da piccoli: l’attrice, infatti, ha debuttato nella fiction a soli 3 anni: ogni spettatore e fan l’ha vista crescere, fino a diventare la giovane adulta che conosciamo oggi.
Cosa ti ha dato e tolto quel mondo, conosciuto da piccolissima?
Mi ha dato una visione molto ampia. Ho conosciuto persone, avuto esperienze che mi hanno formato, anche se sul momento non me ne rendevo conto. Poi c’è l’altro lato della medaglia. Mi ha tolto un po’ di spensieratezza: i compleanni li festeggiavo sul set con i colleghi, dovevo rinunciare al cinema con gli amici, perché avevo un’agenda da rispettare. Ma non posso dire di non aver avuto un’infanzia. Vale lo stesso per chi fa sport a livello agonistico da piccolo: si rinuncia a qualcosa per raggiungerne un’altra.
A cosa hai rinunciato?
Il mondo dello spettacolo non è una dimensione creata per un bambino. Non è il mondo il delle favole, può dare alla testa. Io sono stata molto fortunata, ai miei tempi c’erano delle tempistiche diverse sul set, riconoscevano che ero soltanto una bambina. Si prendevano il tempo per consolarmi.
La Cadeddu ha voluto inoltre ricordare un episodio intorno a suoi 15 anni, quando sembrava che doveva rinunciare ad una gita scolastica per partecipare a delle riprese; la produzione si organizzò per anticipare l’evento sul set, permettendole di poter partire insieme ai suoi coetanei. La lieta notizia gliela diede qualcuno della produzione: “’Senti Lolla’ – mi chiamavano così – ‘spostiamo la scena e ti accompagniamo noi a prendere il pullman’”.
In Un Medico in Famiglia recitò anche il fratello della Cadeddu, Michael, di otto anni più grande. L’attrice racconta che l’esperienza nella fiction li ha uniti ancora di più, e che il fratello era sempre attento su ciò che la circondava.
Che consiglio daresti ai bambini che si trovano adesso a compiere il tuo stesso percorso?
Darei un grande consiglio ai genitori, non al bambino: non pensate che questa cosa sia infinita, perché come è arrivata, sparisce. Non fate sentire il bambino diverso dagli altri. Io ho assistito spesso a queste bombe: bimbi che improvvisamente sono in ogni film, girano pubblicità. Poi spariscono. La testa non va tenuta bassa, ma al suo posto.
Per poter leggere l’intervista completa vi rimandiamo all’articolo dei colleghi di Huffpost Italia.