L’ultimo episodio andato in onda di Westworld (3×07, Passed Pawn) avrebbe fatto l’occhiolino a una serie televisiva dal successo enorme: Breaking Bad, coinvolgendo direttamente l’attore Aaron Paul, interprete di Caleb Nichols.
Caleb sta ormai avendo un ruolo chiave in questa terza stagione, allineandosi con Dolores dopo anni di insoddisfazione per le sue limitate opportunità nella vita. Nell’ultimo episodio viene rivelato che Caleb è stato identificato da Rehoboam come soggetto “anomalo”, è stato sottoposto a una terapia di riprogrammazione, ed è stato in seguito ingaggiato per dare la caccia ad altre potenziali anomalie. Nel corso dell’episodio, vediamo i suoi ricordi di una missione segreta avvenuta in Russia che gradualmente svaniscono, e vengono sovrastati da immagini degli Stati Uniti, dimostrando che i ricordi del personaggio stavano semplicemente coprendo la verità.
In una delle scene viene presentato un edificio coperto di graffiti, in cui la scrittura passa dal russo all’inglese, a rappresentare come la mente di Caleb sia stata ricondizionata. Tuttavia, l’aspetto più interessante di questo fotogramma è il modo in cui le parole più importanti sembrano corrispondere a “Skin” e “Bager”. Questo potrebbe essere un riferimento deliberato a Skinny Pete e Badger di Breaking Bad, specialmente quando le parole vengono messe a fuoco proprio mentre il personaggio di Aaron Paul cammina.
Dato che il graffito è solo un’approssimazione ravvicinata dei nomi degli amici di Jesse in Breaking Bad, è possibile che la connessione possa essere una semplice coincidenza, ma vale la pena ricordare che l’effetto era destinato a portare l’attenzione del pubblico verso quelle parole. Inoltre, Westworld è nota per la cura dei dettagli, in particolare a quelli legati alla scenografia, e quelle parole potrebbero essere state scelte deliberatamente da qualcuno coinvolto nella produzione dello show.
Un sottile riferimento a Breaking Bad si adatterebbe sicuramente al modus operandi di Westworld, ma è anche vero che un tema chiave della serie è la tendenza umana a cercare l’ordine nel caos. In questo senso, forse il graffito non è altro che lo scarabocchio casuale di uno scenografo, al quale gli spettatori hanno automaticamente assegnato un significato più profondo.