“Una notizia che non avremmo mai voluto dare”. Purtoppo Wilko Johnson è scomparso lunedì 21 novembre, all’età di 75 anni. Nato John Peter Wilkinson nel 1947, passerà alla storia soprattutto per il suo contributo musicale. Chitarrista, cantante e cantautore, Johnson verrà ricordato soprattutto per essere stato un membro storico dei Dr. Feelgood, la band pub rock/rhythm and blues degli anni Settanta. Il suo particolarissimo sound è diventato sin da subito una leggenda. Il modo in cui suonava la chitarra (senza un plettro, in fingerstyle) gli ha permesso di suonare riff e assoli allo stesso tempo, creando così un suono di chitarra altamente percussivo. Per questo, insieme ai Dr. Feelgood, viene considerato come uno dei maggiori promotori del movimento punk inglese. Come lo ha definito Paul Weller: “Wilko potrebbe non essere famoso come alcuni altri chitarristi, ma è proprio lì. E ci sono molte persone che diranno lo stesso. Posso sentire Wilko in molti posti. È un’eredità.” Ma come inguaribili series addicted quali siamo, per noi Wilko Johnson è soprattutto il “boia muto” di Game of Thrones. Il suo personaggio, Ser Ilyn Payne è apparso fugacemente in quattro episodi – The Kingsroad, Baelor e Fire and Blood (prima stagione, 2011), e Blackwater (seconda stagione, 2012) – del fantasy dell’HBO, lasciando una traccia indelebile, malgrado non dica mai una parola. Il suo personaggio, infatti, non può parlare poiché gli è stata tagliata la lingua per ordine del Re Folle per aver suggerito che Tywin Lannister – allora Primo Cavaliere del Re (e che Ser Ilyn serviva come Capitano delle Guardie) – fosse il vero sovrano di Westeros. Inoltre ha servito anche Robert Baratheon come carnefice reale. Ma quando hai la fisicità e lo sguardo penetrante di Wilko Johnson, le parole non servono:
Sansa Stark: “Why won’t he speak to me?”
Sansa, Joffrey e Sandor su Ser Ilyn Payne
Sandor Clegane: “He hasn’t been very talkative these last 20 years. Since the Mad King had his tongue ripped out with hot pincers.”
Joffrey Baratheon: “He speaks damn well with his sword, though.”
Infatti i produttori di Game of Thrones sono rimasti estasiati vedendolo in Oil City Confidential e hanno subito pensato di inserirlo nello show. Come ha raccontato il musicista: “Hanno detto che volevano qualcuno davvero sinistro che andasse in giro a guardare le persone con sguardo affilato prima di ucciderle. Questo ha reso tutto più facile perché è quello che faccio sempre, è come una seconda natura per me”.
Wilko Johnson, il chitarrista dei Dr. Feelgood e il “boia muto” di Game of Thrones, è morto lunedì, aveva 75 anni.
La notizia della scomparsa del musicista e attore britannico è arrivata dal suo account ufficiale il 23 novembre: “Questo è l’annuncio che non avremmo mai voluto fare, e lo facciamo con il cuore molto pesante: Wilko Johnson è morto. Si è spento a casa lunedì 21 novembre. Grazie per aver rispettato la privacy della famiglia in questo momento molto triste. Rip Wilko Johnson.”
Paul Weller, cantante, chitarrista e compositore britannico, leader dei Jam (1976-1982) e degli Style Council (1983-1989) e oggi solista, ha omaggiato l’amico e collega scomparso definendolo: “il mio primo eroe della chitarra degli anni Settanta”. Al suo omaggio si sono uniti numerosi musicisti, attori e personaggi dello show biz che lo hanno ricordato sottolineando la traccia indelebile che lascerà nel mondo della musica. Will Birch l’ha definito: “re della chitarra meschina. La sua morte è stata uno shock dopo il miracolo della sua sopravvivenza da un cancro grave quasi 10 anni fa. Pensavo che sarebbe vissuto per sempre. Ci vediamo un giorno giù al molo. #wilkojohnson 1947-2022”.
La carriera musicale di Johnson è stata lunga, strepitosa e ispiratrice. Lasciò i Dr. Feelgood (con i quali ha pubblicato quattro album – tre dei quali sono entrati nella classifica dei 20 migliori album del Regno Unito) per divergenze creative e si unì a Ian Drury e ai Blockheads. Fino al 2013, l’anno in cui ha iniziato a stare male, Wilko Johnson saltava da un palco all’altro. Secondo Wikipedia, il 13 luglio 2013, si è esibito in un live set senza preavviso di un’ora con Norman Watt-Roy e Dylan Howe al Village Green Festival nella sua città natale di Westcliff-on-Sea. A marzo e aprile 2014, Wilko, insieme a Watt-Roy e Howe, è apparso in diverse date nel Regno Unito come supporto ai “Frantic Four” (la formazione classica degli Status Quo in quello che è stato annunciato come il loro ultimo tour in assoluto). Infatti, nel 2013, il musicista aveva ricevuto una diagnosi di cancro al pancreas e, all’epoca, gli era stata data un’aspettativa di vita dai nove a dieci mesi. Nonostante la notizia, Johnson rifiutò la chemioterapia, come riferisce The Guardian. L’anno successivo, invece, i medici scoprirono che il suo cancro era in realtà un tumore neuroendocrino più che curabile ed eseguirono così un’importante operazione, dalla quale l’artista si era completamente rimesso. Come dichiarerà nel 2014:
Ora, sto passando il mio tempo a venire gradualmente a patti con l’idea che la mia morte non è imminente, che continuerò a vivere.
Wilko Johnson, 2014
Sebbene quella brutta battuta d’arresto, il musicista e attore era in salute. Fino allo scorso lunedì. Infatti la causa effettiva della morte deve ancora essere resa pubblica. Per il momento non possiamo che ricordarlo come uno dei chitarristi più influenti del secolo scorso, con uno stile inconfondibile, uno sguardo graffiante e un sound infuocato come un colpo di pistola.