Passato dall’interpretare l’odiato ma tranquillo ragazzo solitario di Gossip Girl al complicato e patologico Joe Golberg della serie Netflix You, Penn Badgley ci ha potuto dare prova della sua capacità recitativa, mostrandoci due volti completamente diversi dell’animo umano.
Nei panni di Joe Goldberg, Badgley è dovuto entrare in contatto con una realtà inquietante e drammatica, portando sullo schermo un personaggio che non dovrebbe mai essere preso come modello.
Ma conscio del fatto che fin troppo spesso i protagonisti seriali assurgono a esempio di perfezione e ammirazione, anche e soprattutto se malvagi, l’attore ha dovuto compiere uno sforzo in più nel suo lavoro sul set, dovendosi impegnare ogni giorno affinché il suo pubblico comprendesse quanto orribile fosse il suo personaggio.
Se nelle varie stagioni di You il terribile mondo interiore di Joe è risultato pian piano sempre più evidente, rendendo il pubblico più incline a odiare il personaggio, il rischio che all’esordio dello show qualcuno empatizzasse con lo stalker era sicuramente molto forte.
E questo rischio Penn Badgley voleva proprio scongiurarlo a qualsiasi costo, cercando di rendere più palese possibile l’orrore di cui era capace il suo personaggio, come da lui stesso dichiarato durante una conversazione per il podcast di Team Coco.
Una delle cose più importanti per me quando ho accettato il ruolo di Joe era non allontanarmi dagli aspetti orribili di questa persona. Lo sappiamo, è difficile non glorificare qualsiasi cosa si veda in tv, ne sono consapevole.
Un impegno a cui Badgley si è dedicato fin dalle prime riprese, pur non incontrando sempre il consenso degli autori.
Durante le riprese del pilot della serie, in particolare, Badgley si è ritrovato da subito a fare i conti con una scena particolarmente impegnativa. Il suo personaggio rimane attratto da una sua cliente, Guinevere Beck, che diventerà oggetto del suo amore malato e protagonista di uno dei primi frame che ci permettono di cogliere il morboso e patologico rapporto di Joe con le donne.
La scena che segue ci mostra l’uomo che, guardando Guinevere oltre la finestra, si ferma per strada iniziando a masturbarsi. Interrogato dall’intervistatore sulla difficoltà di interpretare momenti come questo, l’attore ha detto:
La cosa interessante è che la scena è stata girata nella prima strada in cui ho vissuto a New York, quindi per me era abbastanza surreale. Ero in una strada di quartiere, mi sentivo come a casa, ma erano le 11 del pomeriggio, ero circondato da una troupe e dovevo guardare una x di fronte a me mentre davo piacere a me stesso. Non realizzi quanto imbarazzante possa essere fino a quando non lo fai.
Ma proprio quel tipo di scene erano per l’interprete il modo migliore per dimostrare quanto malato fosse il suo personaggio, per questo Badgley ha cercato di dare alla ripresa un suo indirizzo ben preciso.
Procedevo lentamente e i miei occhi erano aperti. Pensavo: ‘devo andare piano e non sbatterò le ciglia per nessun motivo’.
Badgley sperava in questo modo di poter rendere il suo personaggio ancora più inquietante. Ma il regista non era d’accordo con lui, così decise di realizzare la scena in modo diverso.
A un certo punto il regista si è avvicinato e cercando di essere gentile mi ha detto ‘penso che dovresti chiudere gli occhi’. Ed io ero già cosciente di non voler sembrare sexy mentre mi masturbavo per strada. Interpretare questo personaggio è molto intenso perché fa cose rivoltanti e io mi chiedevo ‘perché, perché dovrei tenere gli occhi chiusi?’. Era una questione di principio, non stavo pensando come attore, ma come persona che si sente a disagio. Volevo confrontarmi sul perché di quella scelta, ma credo di aver detto solo ‘ok, va bene’. Non ricordo se mi dissero anche di andare più veloce, ma mi sembrava strano andare piano con gli occhi chiusi e così ho accelerato.
Nel montaggio finale, Joe Goldberg appare a occhi semi aperti, mentre la scena viene intervallata da alcune fantasie su Beck, per non mostrare interamente l’atto. Nel complesso si tratta solo di brevi istanti che riescono a farci rabbrividire, seppur non lasciandoci comprendere del tutto quanto malato sia il personaggio.
Una scelta probabilmente non casuale da parte dei produttori, che dovevano assicurarsi che il loro personaggio principale non risultasse fin troppo disgustoso, in modo da spingerci a continuare nella visione dello show. Joe è pur sempre il protagonista e farlo amare è un requisito indispensabile per garantire il successo del prodotto.
Lo sforzo di Badgley risulta, però, più che encomiabile, ricordandoci quanto sia importante stare sempre attenti a non trasformare tutto ciò che vediamo in tv come un modello da cui prendere esempio. Non ci resta che aspettare la quarta stagione di You, di cui è già disponibile il trailer, per scoprire che impronta l’attore deciderà di dare al suo Joe.