Viviamo in un mondo in cui ogni frase, ogni singola affermazione è soggetta alla (mala)interpretazione altrui. Specialmente con l’avvento dei social è un concetto che è arrivato all’esasperazione, con troppe persone pronte a puntare il dito contro qualcuno e procedere a una gogna mediatica cercando il marcio dove il marcio non c’è. Si cerca il marcio ovunque, in qualsiasi cosa e in qualsiasi frase, anche nelle più innocue, e questo è diventato frustrante. E’ incredibile che oggi sia necessario spiegare ogni singola frase perchè subito chi non la capisce, ma soprattutto chi non fa quel minimo sforzo necessario per capirla, ti salta addosso. Zerocalcare ha veramente una pazienza invidiabile, e ha voluto spiegare sui social una sua frase dopo essere stato accusato di classismo.
La frase incriminata è: “Solo chi ha veramente titolo per parlare può aprire la bocca”. Una frase che ha scatenato critiche e polemiche in ogni dove, con l’autore che è stato accusato di classismo ed è stato accusato di parlare con un senso di superiorità. Così, l’autore di Strappare lungo i bordi e di Questo Mondo non mi renderà cattivo (qui la nostra recensione) si è ‘difeso’ dagli attacchi degli haters:
“Avere titolo significa avere legittimità, non un titolo di studio. Una donna ha il titolo di parlare e decidere sul suo corpo, un uomo dovrebbe sentire quel pudore che gli dice di non farlo. Un operaio ha titolo di parlare del lavoro in fabbrica, un laureato alla Bocconi che non ha mai lavorato un giorno dovrebbe avere il dubbio se è proprio la persona più adatta a pontificare su quando devono andare in pensione quelli che si sono spaccati la schiena per una vita. Vale anche per me, per tutta sta c***o de serie ammorbo lo spettatore sul fatto che non posso fare la predica al prossimo perchè sto vivendo una situazione di privilegio. Mi pare che solo persone in estrema malafede o incredibilmente mitomani possono dare a quella frase un’accezione diversa. Peraltro io all’Università sono durato tre mesi scarsi, non sono baronetto e non ho vinto lo sudetto, di che caz*o di titolo dovrei parlare?” concludendo con una battuta: “Se non capite de che stamo a parlà mejo così vordì che c’avete una vita“
Qui la storia integrale pubblicata sui social da Zerocalcare: