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La classifica delle 5 scene più sconvolgenti di Nip/Tuck

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Era il 2003 quando su FX andava per la prima volta in onda negli Stati Uniti Nip/Tuck, una serie che ha sicuramente sconvolto una generazione. Le vicende di questo prodotto nato dal genio di Ryan Murphy si articolano attorno ai chirurghi plastici Sean McNamara e Christian Troy, e al centro che i due condividono a Miami. Per quanto entrambi estremamente affascinanti in un contesto nel quale la bellezza è un valore assoluto, nessuno dei due è in alcun modo soddisfatto della propria vita, il primo con un matrimonio ormai più di facciata che d’amore e il secondo che con la sua personalità arrogante ed egoista conquista donne su donne senza mai trovare stabilità. Intanto dal loro studio medico passano pazienti di ogni tipo, ognuno con un problema diverso con riferimento il più delle volte non soltanto all’aspetto fisico, ma anche a una componente sociale ed emotiva troppo spesso a questo legata.

Dobbiamo ammetterlo, Nip/Tuck – pur essendo considerato tra i migliori medical drama di sempre – è invecchiata un po’ così così, con alcune trattazioni di tematiche importanti, una fra tutte l’identità di genere, che col senno di poi lasciano un po’ a desiderare. Ma il fatto è che, anche all’epoca, la serie è stata scritta per essere forte, disruttiva, scandalosa. E ci è riuscita benissimo perché, lo sappiamo soprattutto dopo American Horror Story, quando Ryan Murphy vuole scombussolare gli spettatori sa farlo come pochi altri. Tra interventi chirurgici, festini a luci rosse e situazioni scabrose di ogni tipo sono tante, tantissime le scene della serie che hanno sconvolto il pubblico dei primi anni Duemila e che sconvolgono anche quello dei rewatch al giorno d’oggi.

Sono talmente tante da rendere complicato il compito di stilare una classifica, ma noi ci abbiamo provato comunque.

5 – Il trapianto facciale

Nip/Tuck (640×396)

Partiamo con una scena della seconda stagione di Nip/Tuck, un momento che – come gran parte degli altri presenti in questa classifica – vede come protagonista il dottor Troy. Christian è stato rapito da Merrill Bobolit, un chirurgo estremamente problematico che, dopo aver avuto un picco di fama e benessere, cade in un baratro fatto di dipendenza e operazioni chirurgiche illegali nel retro di un salone di bellezza coreano. Bobolit ce l’ha con lui perché Christian rappresenta tutto ciò che lui non è e che non potrà mai essere. Come risolvere questa situazione se non togliendogli ciò che più lo rappresenta e che più di ogni altra cosa invidia: il suo volto? Merrill comincia a tagliare con un bisturi la pelle del viso di Christian, che però riesce a convincerlo che, prima di tutto, deve tagliare il suo, di viso. L’uomo si avvicina quindi a uno specchio e comincia a incidere, cadendo poi svenuto. La scena è forte e fa riflettere su quanto un uomo ormai distrutto sia disposto a fare pur di togliere agli altri ciò che lui non può avere. Ed è una delle tante prove che la serie dà relativamente al fatto che l’ossessione per la bellezza sia ormai fuori controllo.

4 – Beauty is a curse on the world

In questa frase si possono racchiudere diverse scene, tutte con protagonista il villain per eccellenza della serie: The Carver, il Macellaio. Il maniaco seriale, che si scoprirà nella terza stagione essere il dottor Quentin Costa, è ossessionato dalla bellezza e la considera quasi una maledizione che – dice – nasconde chi sono i veri mostri. Sono tante le vittime che il Macellaio fa nel corso delle stagioni e tra queste non si può dimenticare Rhea Reynolds, che si era precedentemente tagliata il volto seguendo l’inquietante sorriso intagliato che è il suo marchio di fabbrica. Ma tra le scene più sconvolgenti che riguardano questo villain mascherato c’è di certo quella dell’aggressione del dottor Troy. Il Macellaio ha già dato il suo avvertimento a McNamara, che opera le vittime da lui sfigurate, dicendogli che se non smetterà di ridare loro la bellezza la pagherà cara. Il medico, ovviamente, continua. E proprio quando ci aspettiamo che l’assassino si stia avvicinando al letto di uno Sean armato e impaurito, in realtà è Christian che viene punito. La lacrima che gli scende dal volto spaventato come non lo abbiamo mai visto è il segno che anche un uomo generalmente sicuro di sé ed estremamente spavaldo può avere paura. E noi temiamo per la vita di Christian come non avevamo mai fatto prima.

3 – Qualcuno di voi pensa di poter battere il mio asso di bastoni?

Nip/Tuck
Nip/Tuck (640×383)

Continuiamo questa classifica con una scena che forse non è esplicita come molte altre a livello visivo, ma che di certo non lascia dubbi su quale sia lo stile che questa serie porta avanti. Il dottor Troy è a cena a casa di una papabile cliente ricca sfondata insieme ad altri chirurghi di successo, una cena durante la quale la padrona di casa e le sue amiche – tutte in stile The Real Housewives of Beverly Hills – sceglieranno il medico che eseguirà le loro operazioni e al quale daranno una barca di soldi. La cena va avanti e i “pretendenti” cominciano a sfoderare le loro armi migliori: io ho studiato ad Harward, io alla Brown e così via. Ma quando arriva il turno di Christian, anche lui ha un'”arma” da sfoderare. Eh sì, avete capito bene, parlo proprio di quell’arma che con tutta la tranquillità del mondo caccia fuori dai pantaloni e poggia sul tavolo con tanto di citazione: “Ci vogliono due cose per fare un grande chirurgo: mani ferme e un mostro come questo. Più hai il c***o grosso e più sei sicuro di te, è questo che fa un grande chirurgo”. È un atteggiamento professionale? Assolutamente no. Ce lo aspettavamo da Christian Troy? Beh, totalmente sì. Perché alla fin fine, oltre a essere una delle scene più sconvolgenti di Nip/Tuck, questa è anche una delle più rappresentative.

2 – Il suicidio di Megan

Nip/Tuck
Nip/Tuck (640×360)

Megan O’Hara è la paziente alla quale è dedicato il sesto episodio della prima stagione di Nip/Tuck, una donna che dopo aver subito una doppia mastectomia a causa del cancro si rivolge al McNamara/Troy per farsi ricostruire il seno. Sean si affeziona a lei e la convince del fatto che non deve sottoporsi a un intervento così invasivo se la sua unica motivazione è piacere a suo marito. Megan divorzia e il suo rapporto con Sean cresce, tanto che di lì a poco i due cominceranno una relazione. Ma proprio durante un momento di rottura tra i due la donna scopre di avere un cancro ormai in fase terminale e, non volendo fare una morte lenta e dolorosa, sceglie il suicidio. Sean è con lei tutto il tempo mentre prende le pillole che la uccideranno e mentre mette in testa il sacchetto che la soffocherà dopo l’overdose. Le tiene la mano, le sta vicino, non la fa sentire sola. Perché per quanto la relazione tra i due fosse per lui extraconiugale, il sentimento che li legava era sincero e profondo. Megan muore sulle note di Rocket Man di Elton John e noi ci commuoviamo fino alle lacrime.

1 – La scena più sconvolgente di Nip/Tuck: il divano

Terminiamo questa classifica con una scena che non poteva in alcun modo avere altro posto. Siamo nell’episodio 21 della quinta stagione, dal titolo Allegra Caldarello; il momento scandaloso della puntata non è però legato alla paziente di turno ma al dottor Logan Taper, un papabile sostituto di Christian – che intanto sta facendo i conti con la possibilità di avere ancora poco da vivere – al centro McNamara/Troy. Performance brillante, il medico sembra essere il perfetto successore del dottor Troy, con una personalità per molti aspetti simile alla sua. La sorpresa però arriva quando, dopo aver avuto le chiavi dell’ufficio di quest’ultimo, Logan viene scoperto da lui e da Sean mentre è intento ad avere un rapporto sessuale con il suo divano, dal quale era sembrato precedentemente affascinato. Il chirurgo, colto in flagrante, si giustifica dicendo di convivere con una condizione che lo fa essere legato – o meglio attratto – dagli oggetti inanimati. Christian e Sean non ci mettono molto a farlo uscire dalla stessa porta dalla quale era entrato trionfante poco prima, ma intanto noi spettatori ci siamo ritrovati sconvolti da una scena che, una volta vista, è difficile da dimenticare.