Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Nobody Wants This
Nobody Wants This, da settembre 2024 disponibile su Netflix (tra le novità del mese), ha già riscosso un successo piuttosto inaspettato. Tanto da rinnovare per una seconda stagione, in tempi record (per approfondire in merito). Il successo della serie con Kristen Bell e Adam Brody non è inaspettato perché immeritato, quanto piuttosto perché è una serie arrivata quasi dal nulla, quando meno ce lo saremmo aspettati. Almeno in Italia, Nobody Wants This non ha avuto una grande pubblicità anticipatoria, e di conseguenza non si è creato un hype esagerato come spesso succede intorno a delle serie simili. È arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma in senso positivo.
Da quando è disponibile su Netflix, i riscontri sono stati solo ed esclusivamente positivi e la serie ha sconvolto, di nuovo in maniera positiva, per la sua semplicità e la sorpresa che si è portata dietro.
Il presupposto è quello di una serie romantica: due persone molto differenti tra loro, sia per stile di vita che caratterialmente, si incontrano e si piacciono. La sfida è far funzionare un rapporto con delle implicazioni complesse, nel mondo contemporaneo superati i trent’anni e farlo nel modo più sano possibile. Noah e Joanne ci provano, falliscono e sognano, gioiscono e si maledicono tante volte.
È proprio sul rapporto tra i due che la maggior parte del pubblico si è soffermato, esaltando la narrazione di una coppia finalmente funzionale e realistica. Che non si porti dietro delle implicazioni malsane, disturbanti e tossiche. Secondo il grande pubblico di Nobody Wants This, la storia d’amore tra Noah e Joanne è una storia sana, che dimostra degli atteggiamenti chiari e robusti, senza perdersi in situazioni inutilmente stereotipate. Tutto questo, in parte, è vero. Ma c’è un altro lato della narrazione romantica di Nobody Wants This, che è forse più nascosto ma che è anche piuttosto importante. È sicuramente vero che Joanne e Noah portano avanti una relazione che non si può definire tossica, soprattutto perché non dimostra di avere atteggiamenti riconducibili a quel tipo di ascrizione. È una storia normale, una di quelle che si possono ritrovare nella vita vera, senza dubbio.
Eppure, a ben guardare, qualcosa di costruito c’è e, in fin dei conti, va anche bene così.
Molti tra quelli che hanno visto Nobody Wants This (qui per la nostra recensione) hanno trovato in Noah e in Joanne la rappresentazione di una coppia quotidiana e realistica, premendo sul fatto che la relazione che portano avanti potesse essere un buon esempio. Se così lo vogliamo interpretare.
E lo è di certo. Joanne ha un podcast che conduce insieme a sua sorella, ha una famiglia particolare ma molto affettuosa, è single e tenta in vari modi di trovare la sua metà. Non che sia la sua preoccupazione primaria, ma sa di dover colmare dei vuoti che solo l’amore può riempire. Noah, dal canto suo, è un rabbino nel suo tempio, in attesa di una grossa promozione. È un uomo devoto ma anche progressista nel suo piccolo, ha alle spalle una famiglia piuttosto asettica fatta eccezione per il suo leale fratello maggiore. I due, insomma, non hanno praticamente nulla in comune. E oltretutto, c’è tra loro una delle barriere più grosse che una coppia possa affrontare, che è quella della religione.
Come dei novelli Giulietta e Romeo, Joanne e Noah si ritroveranno quindi a dover combattere anche solo per frequentarsi. Il loro, di conseguenza, è sicuramente un amore positivo, che non ha delle ombre ingombranti ma che si manifesta come amore vero.
Come un amore pronto a combattere contro qualsiasi cosa pur di realizzarsi. Uno di quegli amori, insomma, che ci fanno sognare. Ed è per questo che non può, in qualsiasi circostanza, essere realistico.
Si badi bene: il fatto che la storia d’amore di Nobody Wants This non sia realistica, non è in nessun modo una critica. Anzi, è un invito a rileggere la suddetta trama amorosa in una chiave che le appartiene di più e che la possa rappresentare al meglio. Nonostante il pubblico abbia esaltato questa relazione come una relazione sana e quotidiana, la storia tra Joanne e Noah è molto costruita. Ed è costruita ad hoc per noi che la stiamo guardando, per noi che vogliamo sognare e che vogliamo vedere una bella rappresentazione dell’amore (che infatti si inspira ad un sogno matrimoniale). Non c’è assolutamente nulla di sbagliato in tutto questo, è l’obiettivo che qualsiasi film o serie tv romantica si pone nei confronti del suo pubblico.
È esattamente ciò che il pubblico vuole. Ed è per questo, infatti, che il successo di Nobody Wants This è meritato.
Quello che può risultare strano e quantomeno sospetto, però, è che il pubblico si sia soffermato sull’aspetto della relazione non tossica. Come se non esistessero altri prodotti di qualità che mostrano delle relazioni veritiere. Di certo, Noah e Joanne possono rappresentare un esempio positivo di come si può portare avanti una relazione, ma se parliamo di realismo ci vengono in mente molti altri titoli prima di Nobody Wants This. Tipo Love.
Se Noah e Joanne sono dei novelli Romeo e Giulietta, pronti a predicare l’amore vero sopra ogni cosa, Gus e Mickey di Love (per fare un esempio su tutti, ma si potrebbero citare anche Lovesick o One Day) ci insegnano che l’amore non basta mai e che l’amore è bello ma è anche fallibile. Il problema principale di Nobody Wants This, in questo senso, è che sicuramente sa raccontare l’amore ma non in maniera realistica.
La storia d’amore tra i due protagonisti è piena di alti e bassi ma non sono mai troppo alti e soprattutto non sono mai troppo bassi. Spesso, laddove ci dovrebbero essere rabbia e risentimento (sentimenti perfettamente normali e utili sul piano del quotidiano) c’è, invece, accettazione e troppa calma.
Laddove avremmo dovuto vedere l’esaltazione e l’analisi del difetto, vediamo invece troppa tolleranza. Troppa correttezza emotiva, che nel mondo reale semplicemente non esiste. È per questo che Nobody Wants This racconta una bellissima storia d’amore, ancorata però ad un tipo di narrazione più leggera e molto meno realistica di quello che si pensa o che si è pensato negli ultimi giorni, dopo la sua uscita. E il fatto, di nuovo, è che va benissimo così.
Tutti quanti abbiamo bisogno di storie d’amore travolgenti, che ci facciano staccare il cervello e che ci facciano sognare per una paio d’ore. E va benissimo che sia una storia d’amore sana quella che guardiamo in Nobody Wants This, perché è sicuramente vero che abbiamo bisogno di positività e di leggerezza. Senza, insomma, dover per forza soffrire. Noah e Joanne sono una coppia come tante altre, che possono far sentire coinvolto lo spettatore ma che, dal punto di vista della realtà, si ergono volutamente al di fuori. Sono una coppia bella da vedere, magari anche da prendere come esempio, più per un sogno che per la quotidianità. Nobody Wants This è un prodotto molto valido che, semplicemente, è stato letto nella maniera sbagliata.
Nobody Wants This è stato edulcorato dalla sua accezione più romantica per trasportarlo su un piano di realismo che non gli appartiene e che lo costringe ad essere qualcosa che non è.
Le belle storie d’amore, come quella di Nobody Wants This, quelle passionali e sognanti, ci raccontano che l’amore deve essere così com’è. Che le persone coinvolte devono poter essere se stesse, senza vergogna. Nobody Wants This deve essere quello che è nato per essere: una bellissima storia d’amore tra due ragazzi molto diversi. Tutto ciò che la realtà non può essere, un bellissimo sogno ad occhi aperti.