Noi ha iniziato a parlare di noi. Arrivati al quarto appuntamento ormai è chiaro: chi ha resistito inizia a sentirsi parte della famiglia Peirò, chi non ha mai appoggiato il progetto con Lino Guanciale e Aurora Ruffino, invece, si è stancato di gridare allo scandalo. Difetti, velocità e qualche rinuncia a osare: la versione italiana prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction e 20th Television resiste, nonostante le avversità, proprio come i protagonisti della vicenda. E prosegue lungo un cammino alternativo che, ammettiamolo, ci sta prendendo sempre di più. Dimentichiamoci dunque dell’originale: Noi è un buon prodotto – lontano dall’essere un capolavoro seriale – che è riuscito con astuzia a mescolare il melodramma con l’innovazione, sia ripercorrendo un periodo di storia nazionale, sia raccontando la storia di una famiglia imperfetta, come lo sono tutte. Per apprezzare Noi, come abbiamo detto, è necessario considerare il contesto nostrano e smettere di paragonare due prodotti che, seppur diversi, sono mossi dalla stessa intenzione: offrire una variazione sul tema “famiglia” con dei toni più innovativi e meno retorici. E il risultato funziona, a suo modo, in entrambi i casi. Come abbiamo detto, per essere il più onesti possibile con Noi, bisogna analizzarla per quello che è, e non per quello che (forse) dovrebbe essere. Chi ha superato lo scoglio iniziale, accettando perfino il continuo passaggio tra presente e passato ed è arrivato all’appuntamento della scorsa settimana, saprà che le festività natalizie non sono andate bene in casa Peirò. La cena è rimasta a tutti sullo stomaco, lasciandoci in trepidante attesa della settima e dell’ottava puntata di Noi, andate in onda domenica 27 marzo su Rai 1 e in streaming su RaiPlay.
La Baita (01×07)
Il Natale è naufragato, l’ultimo dell’anno si prospetta peggiore, ma come sempre è nelle difficoltà che si riconosce una famiglia unita. Capodanno si avvicina, dunque, in entrambe le linee temporali. Nel passato siamo nel 1993. Rebecca e Pietro parlano di Daniele che sta crescendo incompleto, senza sapere nulla dei suoi genitori biologici. Mettere la lingua a cono non è più uno scherzo innocente, ma una richiesta precisa. Daniele avrebbe bisogno di un esempio, così la mamma del suo amichetto suggerisce ai Peirò la palestra di Connor, un ex militare americano e afro-discendente. Nemmeno Pietro si rassegna e vorrebbe rintracciare i genitori biologici del piccolo. Rebecca è restia, ovviamente, perché sa già chi sono: un peso che porterà da sola, fino alla vigilia di Natale della sesta puntata. Ma Daniele non è l’unico a preoccupare i genitori. Il 31 dicembre 1993, Cate si ammala: bisogna operarla d’urgenza d’appendicite. Un momento che nel remake italiano viviamo senza troppi fronzoli, in modo più asciutto e scorrevole di This Is Us. In una stanza d’ospedale, tutto solo, c’è anche il dottor Castaldi (Massimo Wertmüller), ricoverato per un femore rotto. Le circostanze sfortunate del Capodanno, quindi, si trasformano ancora una volta in un’occasione per sentirsi più vicini, questa volta grazie a qualcuno che non è nemmeno un Peirò, sebbene abbia contribuito alla nascita della famiglia.
Nel presente, invece, ci troviamo insieme a Cate (Claudia Marsicano) alle prese con la decisione di procedere con il baypass gastrico. I suoi problemi però non riguardano solo il peso, anche sua madre potrebbe avere delle responsabilità. Nella settima puntata entriamo così nel vivo dei problemi della famiglia Peirò. Conosciamo la baita – il titolo della puntata – una proprietà della famiglia, situata fuori Milano, che Rebecca vorrebbe vendere. Così Daniele (Livio Kone) e Cate decidono di andarci per l’ultima volta. Claudio però (Dario Aita) li ha preceduti, portandoci Chiara (Liliana Fiorelli), per un ritiro romantico. Mentre per i fantastici 3 l’occasione si rivelerà un’ottima occasione per fare introspezione, l’attrice si troverà nel bel mezzo di un “incubo nazional-popolare” . Daniele è arrabbiato e stanco dei ricordi di un passato che ora percepisce come una menzogna. Ma non riesce a trattenerli e si abbandona a una conversazione immaginaria con suo padre (che avviene senza “aiuti speciali”, come vediamo in This Is Us).
Il momento più sincero della puntata è senza dubbio quello tra Cate e Chiara, la quale fa notare alla gemella la sua paura per il cambiamento, anzi, per un possibile fallimento del cambiamento. Chiara si rivela finalmente per quello che è: una persona snob, ma più fragile e problematica di quanto lasci intendere. A sorprenderci davvero però è Claudio, che si rivela più genuino e vero dell’attrice. Così Chiara va via, portando con sé la macchina di lui. Un altro momento toccante è quello di Daniele che, dopo un giorno di riflessione, si presenta alla porta della madre sfogando il suo dolore. Non può perdonarla. Non ancora, ma proverà a capirla. L’episodio si conclude con l’improvvisata di Teo (Leonardo Lidi), il quale si presenta alla porta di Cate (o meglio, a quella del fratello) con un discorso a effetto, dichiarando di poter rinunciare a tutto, perfino alla pasta, ma non a lei. Questa volta è Teo a farci preoccupare. Quando sembrava di vedere uno spiraglio di tregua, Teo cade a terra nel salotto di Daniele e Betta (Angela Ciaburri).
La casa (01×08)
L’ottava puntata di Noi si apre nel passato, quando torniamo alla fase pre-maman. I Peirò sono in dolce attesa, ma non sanno ancora dell’arrivo dei fantastici tre. Una notizia che scopriranno subito dopo aver anticipato la caparra per un appartamento, al 5° piano, senza ascensore! Scopriamo di più sui genitori di Pietro e su quelli di Rebecca. Le preoccupazioni economiche e i tre gemelli in arrivo non sono sufficienti a movimentare la vita della giovane coppia. Lui ha un padre violento e con problemi di alcol, lei, invece, ha una madre borghese passivo-aggressiva, che mette a dura prova la sua stabilità emotiva. Un aumento del 5% sullo stipendio sembra essere la notizia più lieta. Finché Pietro, rassegnato, si rivolge a suo padre, il quale decide di aiutarlo a comprare quella che diventerà la casa dei Peirò.
Nel presente Chiara è sparita. Si è ritirata dallo spettacolo, che rischia di saltare, ma potrebbe esserci una soluzione che porta il nome di Ludovica (Giordana Faggiano). Davanti alla bravura della ragazza, Claudio decide di finanziare lo spettacolo di tasca sua, assumendosi ogni rischio. Teo sta bene, ha un danno cardiaco e avrebbe bisogno di un intervento, a cui decide di sottoporsi all’ultimo minuto, in preda a un attacco di ansia. Sebbene la tragicità dell’evento, Teo riesce sempre ad alleggerire la tensione e ci regala qualche momento di risate sincere. Sta bene, e tra una cosa e l’altra riesce perfino a trovare le forze per proporsi a Cate. Nell’ottava puntata conosciamo un nuovo personaggio chiave: Ada, una dottoressa, nonché ex amante (ma ora solo amica) di Mimmo, il quale ha conosciuto nel percorso di disintossicazione. A questo punto, Noi sancisce definitivamente il distacco con This Is Us, sprecando però un’occasione progressista – che non sveleremo per evitare di fare spoiler – di cui avevamo tanto bisogno. E di cui avrebbe avuto bisogno anche la trama. Tuttavia il reparto di scrittura riesce a recuperare con una motivazione convincente. Ed è qui che Noi sembra essere sempre più vicino a noi. Più vicino al nostro contesto, con gli stessi problemi, ridimensionati, che tormentavano un’ipotetica famiglia operaia di fine anni ’80. Una dimensione realistica e a misura di Stivale (in senso buono). Ad ogni modo, Mimmo sente che il tumore avanza e vorrebbe andare in ospedale, per non appesantire la sua famiglia ritrovata. Resta la tematica del suicidio, con Guido, un collega di Daniele che sta per saltare dal tetto e che proprio Periò riuscirà a evitare e resta anche il ritorno di Chiara nello spettacolo, che vanifica tutti i progressi fatti da Claudio. Ma nel complesso, seppur veloce, tutto ci avvolge di quella magia nostalgica e disfunzionale che ci fa ridere lacrime amare.
Noi opta una volta per tutte per la semplicità. Fa un’operazione più pulita della versione originale, lasciando solo l’essenziale. Ma l’emozione resta, sebbene più contenuta e con una tensione narrativa più frettolosa. I confronti immaginari tra Daniele e il defunto padre, seppur troppo brevi; la preoccupazione per l’intervento di Cate, prima, e quella per Teo, dopo; il confronto tra Pietro e suo padre alcolista, e Claudio, che si scopre meno superficiale di quanto pensassimo, rendono la versione diretta da Luca Ribuoli una scommessa sempre più riuscita.
La famiglia Peirò, Mimmo e perfino Chiara diventano così sempre più reali. La loro complessità e vulnerabilità ci sembrano sempre più autentiche, e iniziamo a emozionarci per una storia che parla di tutti noi. Più asciutta del remake, malgrado più edulcorata, percepiamo Noi reale, più vicina alla nostra concezione di famiglia: incasinata, complicata e dove raramente si comunica e si dice la cosa giusta, come avviene nei film. Una narrazione onesta di cui la prima serata Rai aveva finalmente bisogno.
Il quinto e penultimo appuntamento con la nona e decima puntata di Noi ci aspetta in prima serata su Rai 1 e in streaming su RaiPlay domenica 3 aprile alle ore 21:25 mentre la replica televisiva delle puntate precedenti è prevista ogni sabato su Rai Premium.