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Obliterated è proprio quello che ci si aspetta dai creatori di Cobra Kai?

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Come molte tra le serie più in voga di Netflix, Obliterated è arrivata zitta zitta, senza una poderosa campagna marketing e senza grandi annunci, ma si è fatta subito notare arrivando tra i posti più elevati nel podio dei prodotti maggiormente visionati su Netflix per parecchie settimane, regalando ore di intrattenimento e di divertimento ai suoi spettatori. Anche se la serie non è stata rinnovata per una seconda stagione, il successo di Obliterated parla chiaro e segna una grande doppietta per i produttori Jon Hurwitz, Josh Heald e Hayden Schlossberg, un trio di creativi che di certo ha compreso quali fossero le richieste e i gusti del pubblico netflixiano. Ma di chi si tratta, nello specifico? Se i loro nomi non vi sono familiari, non preoccupatevi, siamo sicuri che lo sarà il prodotto per cui sono maggiormente conosciuti: nientepopodimeno che Cobra Kai. Ebbene sì, dietro alla folle epopea di Obliterated, vi sono gli stessi creativi e produttori di Cobra Kai, serie che, seppur molto diversa, condivide in parte il suo spirito “ignorante” e divertito.

Ma dai creatori di Cobra Kai ci saremmo aspettati un prodotto folle e fuori dalle righe come Obliterated? Cosa hanno da spartirsi le due serie tv? Cosa differenzia l’una dall’altra? Restate con noi per scoprirlo.

Obliterated

Entrambe creature di Netflix, entrambe figlie del medesimo trio di creatori, Obliterated e Cobra Kai sono due commedie con una forte componente action e caratterizzate da una coralità di voci e di storie diverse.

Volevamo che tutti nel cast si sentissero gli eroi della propria storia in questo universo. È un po’ l’approccio che usiamo anche in Cobra Kai: basta dare a ognuno svolte di trama e grandi momenti; la prospettiva continua a cambiare, e la telecamera continua a spostare la messa a fuoco.

Josh Heald

Basta questo per farci capire che queste due serie condividono i creatori? Sì e no. Anche se le similitudini sembrerebbero finire qui, a collegare questi prodotti c’è ben di più di quanto potrebbe sembrare in apparenza: da un lato una gran cura per quanto riguarda la resa delle scene action e dei combattimenti, dall’altro anche la filosofia di pensiero che sta dietro alla loro concezione. Certo, i soggetti di partenza dei due show non hanno poi molti punti in comune: se da un lato troviamo le vicende che stanno dietro a un gruppo di appassionati di karate, tra adolescenti e adulti, dall’altro seguiamo infatti una squadra speciale e organizzata che, a causa di una notte di bagordi, si ritrova a dover salvare Las Vegas (e il mondo) in condizioni pietose, tra postumi di sbornie e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Al di là dell’argomento delle serie in sé, quello che caratterizza davvero entrambe la serie è il loro spirito, quel tono divertito, tipico delle commedie brillanti che non fa mai prendere troppo sul serio quello che andiamo a vedere ma che, in alcuni frangenti, può riservare momenti di introspezione e di approfondimento dei personaggi che non passano inosservati. Ma gli elementi in comune finiscono qui.

Gli stessi autori, durante un’intervista con Screen Rant, hanno parlato di quanto Cobra Kai e Obliterated, pur avendo dei punti in comune, siano declinate in due modi piuttosto diversi tra loro. Dopotutto, se nel primo caso ci troviamo di fronte a un prodotto specificatamente pensato per un pubblico di grandi e piccini riprendendo uno storico franchise adatto a tutta la famiglia, nel secondo seguiamo una commedia rated-R (vietata ai minori), che per Hurwitz, Heald e Schlossberg sa di ritorno alle origini. Dovete infatti sapere che il trio in questione deve infatti l’origine del proprio successo proprio a commedie vietate ai minori non di poco conto: a partire da Harold e Kumar, passando per il celebre capitolo di American Pie – Ancora insieme, fino ad arrivare alla più recente commedia con John Cena, Giù le mani dalle nostre figlie.

Nonostante le similitudini, gli stessi autori sono ben consapevoli delle differenze intercorrenti tra le serie, date soprattutto dal tono sopra le righe e sguaiato di Obliterated, che, a differenza della serie sul karate, destinata a grandi e piccini, non doveva rispettare un particolare rating. Ne abbiamo parlato nella nostra recensione della serie: a Obliterated piace tanto eccedere e lo fa senza alcuna preoccupazione, puntando sull’esagerazione, su una comicità esplicita e volgare, che può piacere come non piacere, ma che poggia le proprie basi su prodotti che hanno fatto la storia del genere comico-demenziale. Tra i modelli di riferimento tll è davvero impossibile non citare Una notte da leoni di Todd Philips, a cui viene ovviamente da pensare soprattutto per quanto riguardo lo stile d’umorismo e per l’ambientazione.

Questa, dunque, la grade differenza: una completa libertà creativa che ha permesso ai suoi autori di sbizzarrirsi e di divertirsi nel pensare alle situazioni più assurde dove, tra sesso droga e rock & roll, i protagonisti non si pongono alcun limite per portare avanti la loro storia. L’impressione che si ha guardando Obliterated è infatti quella di assistere a una versione “sotto steroidi” di una commedia action, dove tutto quello che poteva funzionare è stato pompato ulteriormente per scioccare, ma soprattutto divertire lo spettatore inconsapevole.

Fatichiamo infatti a credere che una persona che non si fosse informata in precedenza avrebbe potuto attribuire alle due serie la stessa paternità.

Girare Obliterated (prima di girare la sesta stagione di Cobra Kai) è stato come andare al college e divertirsi” ha affermato Hayden Schlossberg: un buon memento di pausa, che ha permesso ai suoi autori di dare poi nuova linfa a un serie che, dopo anni, rischiava di ristagnare. Insomma, una distrazione che, a sua detta, è stata molto utile per lui e i suoi colleghi, non solo per divertirsi, ma anche per ricaricare le batterie e prendere nuova ispirazione per poi ritornare a occuparsi di Cobra Kai e della sua sesta e ultima stagione.

“(…) Poi (dopo aver girato Obliterated) abbiamo pensato: “Ora vogliamo tornare a casa dalla nostra famiglia”. E quindi, siamo pronti a rendere la sesta stagione fantastica come dovrebbe essere, perché con essa non stiamo combattendo una battaglia persa. Per noi è una novità perché siamo appena usciti dall’intera stagione di Obliterated, quindi non vediamo l’ora di entrare nei personaggi di Cobra Kai e in quelle trame. È sempre lo stesso esercizio, è solo un diverso tipo di storia.

Dai creatori di Obliterated: Cobra Kai, la creatura di Barney Stinson