Attenzione: la recensione contiene spoiler sulla puntata 6×15 di Once Upon a Time
Salve Oncers, ricordate quando la Evil Queen (riposi in pace la sua cattiveria) ha detto che delle tante versioni di Snow, quella che lei preferiva era quella addormentata?! Ebbene, se solo avesse visto la versione di questa settimana…
…avrebbe sicuramente rivisto le sue preferenze!
Di sicuro Snow versione ‘ubriaca’ batte tutte le altre versioni. Non c’è che dire!
Ma come sempre andiamo con ordine altrimenti capiamo meno di quanto capiamo normalmente in Once Upon a Time.
Ricordiamo molto bene che nella scorsa puntata (qui potete trovarne la recensione) Hook, Nemo e l’equipaggio vengono presi in ostaggio da Gideon che poi sparisce e li lascia in balia delle onde.
E proprio allora Hook comincia ad avere crisi esistenziali agitandosi e dimenandosi per tornare dalla sua dama.
Per farlo ha bisogno del sangue di Kraken e naturalmente l’anima del pirata riemerge dalle acque profonde in cui era sepolta da tempo.
Ma dalla scorsa puntata continuano a comparire personaggi del passato e questa settimana tocca a Jasmine e Aladin, che dopo aver attraversato mari e monti per trovare Agrabah si accorgono che in realtà è racchiusa in un anello.
Non rimarranno soli ancora per molto perché il loro cammino si incrocia con quello della Nautilus, sulla quale c’è un capitano di una certa levatura, che pian piano sta cominciando a riprendere un po’ del suo vecchio charme da cattivo.
A Storybrooke, Emma soffre per amore, ma dalla sua parte ha due donne che di delusioni sentimentali ne hanno avute parecchie.
Infatti, dopo aver regalato l’happy ending alla sua parte ‘cattiva’, Regina si dà all’alcool e trascina anche Emma ‘la depressa’ e Snow nella sua versione migliore.
Forse la serata doveva essere valorizzata di più. Come sempre le troppe storyline e i troppi personaggi creano tantissime scene principali ed è questo che non funziona più. Siamo costretti a seguire tutti i protagonisti e a dimenticane altri, come per esempio Zelena che sarebbe stata probabilmente la più divertente se avesse partecipato alla serata tra ragazze.
Ma ormai Once Upon a Time ha oggettivamente perso un po’ nella narrazione e nella struttura degli episodi, perciò prendiamo quel che ci viene dato. Ed in questa puntata ritroviamo anche Ariel che cerca disperatamente il suo principe ad Agrabah (come ci sarà finita non si sa).
Durante questa fortunosa ricerca, Ariel e Jasmine, incontratesi per caso, trovano Eric, o meglio Jafar travestito da Eric, come ha sapientemente fatto notare Jasmine.
Molto perspicace.
Nel presente Jasmine e Aladin, grazie all’aiuto del ritrovato Capitan Hook, ritrovano Ariel e riscoprono Agrabah.
Nel mentre trasformano Jafar (che poteva anche diventare un futuro cattivo niente male) in un bastone.
I due innamorati, in una sola puntata, riescono a tornare a casa.
Hook riesce a trovare un modo per comunicare con Emma, una conchiglia (che non abbiamo mai visto in sei stagioni e salta fuori proprio quando serve). Non sa se effettivamente Emma riesca a sentirlo, ma nel dubbio le confessa il suo amore.
Ma in Once Upon a Time, non appena scorgiamo una minuscola gioia all’orizzonte, improvvisamente si abbatte una tempesta con tuoni e cicloni annessi.
L’uomo che nel bar abbiamo conosciuto come Esopo in realtà è niente di meno che quel birbante di Gideon che ha rubato le lacrime di Emma.
Emma ancora stordita dalla ‘conversazione’ con il suo amato Hook, non comprende bene la situazione (e neanche noi). Prima cerca di ucciderla e poi chiede il suo aiuto.
Ma in tutto ciò, i genitori di quest’uomo alle prese con una crisi adolescenziale, dove sono?
Dovrebbero tenere a bada i suoi ormoni e le sue incertezze, visto che non si sa neanche bene cosa voglia.
Puntata non troppo emozionante, eccetto per il momento Captain Swan che fa sempre emozionare, ma per il resto rimangono i soliti problemi di struttura. Troppi personaggi lasciati al caso e dimenticati e storyline risolte troppo velocemente. Non siamo ancora ai livelli del vecchio Once Upon a Time.