Come forse saprete, nelle vecchie leggende folkloristiche il trickster è il personaggio che in un modo o nell’altro riesce a tenere le redini di tutta la narrazione, aiutando oppure ostacolando i protagonisti con le proprie forze sovrannaturali.
Si tratta di una creatura antica e inspiegabile, un misto di inganno, intelligenza, meschinità e buone intenzioni che gli esseri umani non riescono a comprendere; potremmo arrivare a dire che esso impersoni la sorte, la quale può essere tanto clemente quanto cattiva e sfuggente al controllo degli uomini… Infatti il trickster è di rado rappresentato come un individuo normale, simile agli altri personaggi: in genere assume invece l’aspetto di un animale o di una divinità.
Gli appassionati di Once Upon A Time avranno già notato che Tremotino rientra perfettamente in questa descrizione, almeno per quanto riguarda la sua natura prettamente magica e la parte della sua storia che ha luogo nella Foresta Incantata; per Mr. Gold (l’abitante di Storybrooke, la versione umana dello stregone) la questione è un poco diversa, e vedremo perchè…
Un trickster moderno: Tremotino il tentatore
Analizziamo innanzitutto le caratteristiche che fanno del nostro folletto un vero e proprio trickster: tanto per cominciare, ha alle spalle una storia molto lunga. Quando lo incontriamo per la prima volta è già un mago esperto, ma nelle varie puntate della serie ci viene mostrato il suo passato, e capiamo che non è sempre stato “dalla parte dei vincitori”… Anzi.
Ciò è importante perchè anche nei racconti antichi il trickster non è necessariamente un personaggio potente sin dall’inizio; al contrario può essere un pazzo, un fuorilegge, un emarginato che per qualche motivo riesce a cambiare in modo significativo il corso degli eventi. Pensiamo per esempio a Loki nella cultura norrena o a Prometeo in quella greca: si tratta di figure che vivono e agiscono al limite delle norme emanate dall’autorità precostituita (gli altri dei), che spesso incorrono in un destino funesto, e che tuttavia riescono a portare il caos nell’esistenza degli stessi personaggi che li disprezzano e li puniscono.
A Tremotino non accade forse la medesima cosa? In una società dominata dai valori dell’onore e del coraggio egli è un vigliacco, uno che ha finto di essersi ferito in battaglia per poter tornare dalla famiglia. Chi gli sta attorno lo denigra per tale scelta codarda e persino sua moglie lo allontana, affermando non è più degno di essere considerato un uomo.
In seguito a varie vicissitudini Tremotino si troverà a prendere il posto del Signore Oscuro, divenendo a propria volta il mago più potente della Foresta Incantata. Da allora in poi nulla sarà più uguale per gli abitanti di quella regione del mondo magico, e le loro sorti cadranno inevitabilmente nelle mani del folletto, di colui che un tempo era stato un debole omuncolo beffeggiato da tutti.
Quando ottiene i poteri del Signore Oscuro, Tremotino abbandona le spoglie umane: come un vero trickster assume le sembianze di una creatura strana, dagli occhi brillanti e la pelle grigiastra. Ma soprattutto entra in possesso di facoltà sovrumane, che raggiungono quasi l’onniscienza e l’onnipresenza; infatti è come se da quel momento sapesse tutto ciò che accade nei boschi, nei villaggi e nei castelli dei diversi regni, e ogni volta che Biancaneve o il Principe Azzurro, o la Regina Cattiva, si trovano in difficoltà lui appare dal nulla con la soluzione ai loro guai.
Ecco l’ennesimo indizio con cui dimostra di essere il trickster di Once Upon A Time: finge di aiutare gli altri, ma in realtà stringe con essi dei patti che in ogni occasione si rivelano vantaggiosi solo per lui e dannosi per il malcapitato divenuto vittima del suo inganno.
Quando il folletto chiede al Principe di dargli il proprio mantello, quest’ultimo crede di aver fatto un grande affare e cede l’oggetto senza ripensamenti; però non sa che il Signore Oscuro prenderà dal mantello un capello e, unendolo a un capello di Biancaneve, lo userà per ricreare l’essenza del vero amore. E quando Biancaneve desidera ardentemente dimenticare il Principe, perchè lo ama ma non può sposarlo, si affida a uno degli incantesimi di Tremotino senza rendersi conto che esso cambierà totalmente e in peggio la sua personalità.
Il trickster ha sempre un piano nascosto, che gli altri personaggi della storia ignorano e che si svela solo poco a poco, in seguito a numerosi eventi apparentemente privi di significato. E Tremotino in effetti insegue i propri scopi, giocando con i sentimenti e le contraddizioni dell’animo umano (che conosce assai bene) per volgere il destino di tutti nella direzione che desidera.
Un dubbio sorge spontaneo: Tremotino è l’ingannatore, certo… Però a chi appartiene la colpa delle disgrazie che colgono i personaggi dopo aver stretto un accordo con lui?
Egli non obbliga nessuno a usufruire dei suoi servigi; sono le persone ad accettarli. Tutto ciò che Tremotino fa è insinuarsi nelle vita e nella mente di chi in un dato momento si trova in difficoltà, portando con sè prospettive all’apparenza invitanti… Perchè la magia può risolvere quasi tutti i guai, e lui la offre ai “clienti” su un piatto d’argento. Ma nello stesso tempo chiarisce anche che gli incantesimi hanno sempre un prezzo.
Perciò sono gli altri a cadere nell’illusione di una soluzione semplice a qualsiasi danno: Tremotino rappresenta la via più breve, quella che con uno schiocco di dita mette tutto a posto; se i personaggi della storia fossero saggi capirebbero che tale strada non esiste e che le promesse del Signore Oscuro non possono dare buoni frutti… Invece scelgono immancabilmente di tentare la fortuna con la magia, e finiscono per soffrire ancora di più.
Il trickster fa il suo gioco, ma è l’ingenuità umana a mettere Biancaneve e gli altri nei pasticci… Anche se vedremo tra breve che neppure Tremotino è completamente immune alle debolezze.
Mr. Gold e una scomoda complicazione
Come abbiamo accennato, la versione mostruosa di Tremotino è in parte differente da quella “normale” di Mr. Gold (almeno inizialmente… Poi il mondo non magico di Storybrooke e la Foresta Incantata si mescoleranno, e allora Gold ritornerà in possesso della magia e, di contro, Tremotino assumerà atteggiamenti e sentimenti più umani).
Beh, quando il nostro trickster si trova a fare i conti con la realtà degli uomini incappa in una fastidiosa complicazione, in un ostacolo che neppure la sua mente geniale aveva previsto… L’amore.
L’ha sempre conosciuto, si intende: l’ha provato per il figlio perduto Baelfire e per Belle, ed è stato proprio lui a spiegare a Biancaneve che “ne ha uccisi più il vero amore di cento guerre“; però soltanto a Storybrooke si accorge di non poter resistere a questo sentimento sconvolgente… E allora il mago più potente del mondo diviene schiavo di una ragazza qualsiasi, priva di qualità speciali e un po’anonima.
Ma che importa? Egli la adora con tutto il cuore. Ecco perchè lo chiameremo un trickster moderno: a differenza degli esseri mitologici condivide con gli uomini la capacità di sentire e di soffrire, e il bisogno di avere accanto qualcuno che gli voglia bene.
Certo, la sua natura non cambia: pur continuando ad amare infinitamente Belle non potrà rinunciare a lungo all’impulso di intessere complotti e manipolare gli altri per i propri interessi: è il suo ruolo nella fiaba, lo dimostra anche la capacità magica per cui è più famoso, ovvero quella di filare la paglia e trasformarla in oro. Egli crea sotterfugi e piani complicati come la trama di un ricamo e grazie a questi ottiene un guadagno, un filo d’oro…
Peccato che la presenza di Belle lo tenga legato alla propria parte umana, la parte che sembrava sparita ma che evidentemente è rimasta per tanto tempo nascosta nel profondo del suo animo; se Belle non esistesse il folletto potrebbe tranquillamente continuare ad agire come una divinità superiore, impegnata a inseguire un disegno personale e pronta a utilizzare gli altri come pedine. Invece lei c’è e lui la ama, eppure non riesce a non deluderla. Forse in fondo la sorte del potente Tremotino è più ardua di quella degli esseri umani, i quali annaspano per tutta la vita in un mondo che non riescono a cambiare… Ma almeno non devono scegliere tra ciò che vorrebbero essere e la loro reale natura.