Come tutti sappiamo in One Piece Monkey D. Luffy non conosce il significato della parola “No”. È un pirata buono, testardo e sempre disposto ad aiutare gli altra ma Luffy quanto ancora (e soprattutto come) si può sacrificare ancora di più per gli altri?
Il pirata più molleggiato di tutti i tempi supera costantemente una serie di ostacoli sulla sua strada e il più delle volte Luffy “risolve problemi”, ma certamente alcune questioni richiedono più tempo ed attenzione. Infatti a Wano, Luffy ha compreso nel modo più duro, mentre cerca di portare i prigionieri nella sua squadra, quanto sarà difficile dimostrare che è degno di guidarli.
Effettivamente nel capitolo 949 Cappello di Paglia ci mostra ancor di più il suo istinto di sacrificio. In questo particolare momento di One Piece ci Luffy compie una scelta audace. Il pirata si è unito ai Nove Foderi Rossi per liberare il campo della prigione in cui erano rinchiusi, ma i suoi compagni di cella non volevano aiutarlo.
Comicbook parte da qui per delineare il possibile destino finale di “Rubber”.
Prendendo in esame le sue ultime avventure secondo ComicBook si può immaginare il finale di One Piece per uno dei protagonisti. Ecco cosa si sente dire da un membro dell’equipaggio di Kaido.
“La vittima rimane tormentata dall’agonia, contorcendosi e striscia per chiedere aiuto fino a quando non diffondono la sofferenza agli altri! Guarda! Questo è il destino finale di coloro che lo contraggono! Potrebbero anche essere piante secche e marce”.
Ed è qui che vediamo l’estremo sacrificio di Luffy, anche se i prigionieri gli chiedono di smettere di combattere, Cappello di Paglia rifiuta categoricamente questa scelta e decide di mettere la sua vita in pericolo. Nonostante sia afflitto da una piaga mortale, Luffy dimostra che è disposto a combattere per Wano con le più pure intenzioni.
Questo è Luffy, questo è il pirata dal cuore d’oro e dal Cappello di Paglia. Più tempo passa e più si avvicina la possibilità che questa sua vocazione sarà causa della sua fine.
Sarà davvero così?