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One Punch Man 2 – Garou è il vero eroe?

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One Punch Man 2 è ormai giunto al termine: manca, infatti, solo l’episodio finale che concluderà (per ora?) le diverse trame sviluppate in questa seconda stagione. Finora abbiamo assistito a qualcosa di diverso rispetto alle vicende precedenti. Se nella prima stagione il focus principale era il protagonista Saitama e tutta la filosofia dietro il concetto di noia, in One Punch Man 2 il protagonista passa quasi in secondo piano a vantaggio di un’Associazione Mostri ben organizzata e un personaggio, Garou, che si rivela sicuramente il più interessante. Quindi, al netto del finale ancora inedito, vediamo perchè Garou è l’antieroe perfetto e, in un mondo come quello di One Punch Man, può essere paradossalmente un eroe.

Partiamo innanzitutto da un quesito: chi è Garou? Garou è un ex-discepolo prodigio del grande maestro di arti marziali Bang. In One Punch Man 2 scopriamo presto che la sua ossessione è diventare il più forte combattente del mondo, e per farlo vuole eliminare tutti i componenti dell’Associazione Eroi, distruggendola. In particolare, a causa della sua vanità, prova particolare gusto nel combattere contro gli eroi più forti (Classe S o in alcuni casi Classe A), per dimostrare quanto agevolmente riesce a sconfiggerli.

one punch man 2

Garou, inoltre, si è auto-definito un essere misterioso, in quanto ha assunto cellule di mostro. Il suo obiettivo a lungo termine sembra essere usare la forza e il terrore per governare il mondo, distruggendo dunque il crimine senza essere ostacolato dagli eroi. In One Punch Man 2 veniamo anche a conoscenza dell’esistenza di un’Associazione Mostri, con la quale tuttavia Garou non vuole avere niente a che fare. Insomma è un essere solitario, che vuole a tutti i costi mostrare di non avere bisogno di nessuno e di essere privo di difetti. Ma non è affatto così.

Se Garou fosse solo questo saremmo di fronte all’ennesimo nemico privo di sfaccettature e sfumature, un antagonista unidirezionale incapace di mostrare sentimenti o perlomeno avere motivi per provarne alcuni.

Invece, ed è soprattutto con l’undicesima puntata che possiamo affermarlo, Garou si presenta più come l’antieroe che l’antagonista di One Punch Man 2.

Già nella prima parte dello show ci rendiamo conto, attraverso la possibilità di sentire i pensieri del ragazzo, che Garou non è sfrontato come si mostra all’esterno. Quando combatte diversi eroi, tra sè e sè elabora delle valutazioni riguardo i suoi avversari, ammettendo spesso la loro forza, senza mai dirlo ad alta voce. In tre circostanze, inoltre, viene anche sconfitto. Questo avviene quando si è ormai fatto la nomea di Cacciatore di Eroi, quindi gli eroi più forti che sfida non lo sottovalutano come hanno fatto i loro colleghi all’inizio. Ma c’è un eroe in particolare da cui viene sconfitto. Chi potrà mai essere?

Il nostro Saitama lo sconfigge due volte senza che sia stato ingaggiato un combattimento. Con un colpo solo Garou viene scaraventato lontano, e lo stesso Cacciatore di Eroi non riesce neanche a capire da chi sia stato colpito. La seconda volta, nello specifico, crede che sia stata opera di King, l’eroe che aveva puntato in quel momento ma che per sua sfortuna era in compagnia di Saitama. Sicuramente la puntata finale mostrerà lo scontro, questa volta con cognizione di causa, tra Garou e il protagonista.

Ad ogni modo, il colpo subito da Saitama costringe Garou a un periodo di ricovero, e si rifugia in un capanno. In quella zona incontra nuovamente il bambino con cui aveva a modo suo legato, proprietario dell’album di figurine degli Eroi che gli ha permesso di individuarli e sconfiggerli uno dopo l’altro (senza che il bambino lo sapesse). Con questo bambino Garou stringe un rapporto che permette di far emergere alcuni tratti insospettabili del suo carattere.

Relazionando la solitudine del piccolo al suo stato da bambino, Garou cerca di insegnargli che deve essere sempre pronto a combattere e a difendersi dai prepotenti. Questo massacratore di Eroi che mostra un lato comprensivo verso il bambino, quasi alla ricerca di una complicità negata. Tra l’altro, nella lotta prima dell’arrivo di Bang, implora il suo avversario di non sparare perchè nel capanno era nascosto proprio il suo piccolo amico. Quando però quest’ultimo, sopravvissuto, esce allo scoperto e vede che Garou ha sconfitto tutti gli Eroi, fugge via terrorizzato chiedendo aiuto.

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Garou è di nuovo solo. Un po’ deluso dal fatto che il bambino non lo abbia capito. Adesso dovrà affrontare il suo passato, quel Bang che accanto a maestro è stato una specie di figura paterna per lui. Garou l’antieroe non ha ancora finito, anche se sappiamo tutti il suo destino.

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