Può una serie tv ormai rodata come Only Murders in the Building (disponibile sul catalogo Disney+ qui) trovare il modo per sorprendere ancora una volta lo spettatore? Evidentemente si perché la quarta stagione, già dal primo episodio, riesce ad addentrarsi ancora di più nel grottesco e nel dark humour. I maccanismi a cui ormai siamo stati abituati vengono ribaltati del tutto, con un inizio fresco e sperimentale che ritarda l’avvio della storia. Charles, Mabel e Oliver, infatti, scoprono della morte di Sazz solo alla fine del primo episodio e in maniera piuttosto macabra. La morte, l’omicidio e il crimine, che di solito sono temi seri, vengono affrontati dai protagonisti con un distacco un po’ surreale. I personaggi di Only Murders in the Building si trovano spesso in situazioni dove gli elementi tragici (la morte di una persona o un tradimento scioccante) vengono sminuiti dalle loro reazioni assurde o dai malintesi. Questo crea una tensione che si avvicina al grottesco, dove la tragedia è intrecciata con la commedia, suscitando una miscela di emozioni contrastanti nello spettatore.
E come già successo in passato, anche questa quarta stagione di Only Murders in the Building ci ha già regalato numerosi momenti grotteschi. Avreste aggiunto qualcosa?
5) Il prosciutto in bagno
Tra gli elementi di novità di questa quarta stagione spicca l’introduzione dell’ala ovest dell’Arconia e dei suoi misteriosi inquilini. Beh più che misteriosi potremmo anche aggiungere decisamente inquietanti visto che la loro comparsa nella serie tv è strettamente legata all’omicidio di Sazz. Nell’ala ovest, di cui nessuno aveva mai sentito parlare, abitano infatti alcuni strambi affittuari che raramente si fanno vedere in giro e diventano gli indiziati numero uno per i nostri podcaster. Mabel, Charles e Oliver sono sicuri che il colpevole sia qualcuno all’interno dell’edificio ma sul versante direttamente opposto.
Dal microcosmo dell’ala ovest emergono, quindi, come figure di un minaccioso racconto di Poe, questi nuovi personaggi. C’è Joe Sguardo Truce che spia rancoroso Charles con la bandana da pirata. La famiglia Sugo che passa tutte le ore del giorno a rimestare chissà che cosa. E c’è Mister Natale, palestrato e in fissa con le festività natalizie. Inutile dire che sono al centro di diversi momenti grotteschi e imbarazzanti della quarta stagione. Momenti che, come sempre, si creano per via di qui pro quo che causano i protagonisti stessi.
L’intero secondo episodio di Only Murders in the Building è, a dirla tutta, abbastanza grottesco.
Oltre agli inquietanti abitanti dell’ala ovest, infatti, la puntata mette al centro della narrazione il ritorno di quella psicopatica di Jan e le allucinazioni di Charles. Nel mentre, Mabel e Oliver vanno a perlustrare l’ala ovest per scoprire di più sulle persone che abitano lì. Costretti a giocare a un gioco di carte dalle regole non meglio definite, i due sono sempre più convinti che nel gruppo dell’ala ovest si celi l’ assassino. Innanzitutto perché ogni frase li fa passare per dei completi psicopatici e, in secondo luogo, sembrano nascondere qualcosa di terrificante in bagno. Al dunque quel qualcosa non è altro che un prosciutto portoghese appeso dentro la doccia.
Forse non saranno degli assassini ma di certo si tratta di persone molto singolari. Con tutto lo spazio possibile in casa, c’è davvero bisogno di appendere un prosciutto in bagno? E di andare a tagliarlo con un coltellaccio da macellaio?
4) Mister Natale
Nel terzo episodio (qui la nostra recensione), Eugene Levy, Zach Galifianakis ed Eva Longoria decidono di partecipare attivamente alle indagini per poter entrare maggiormente in sintonia con i loro personaggi. Charles, Oliver e Mabel devono quindi dividersi, ognuno impegnato con la propria pista e con il proprio interprete a cui dover badare. Mentre Oliver decide di prendersi del tempo pe legare con Zach, sono invece Charles e Mabel continuare a investigare nell’ala ovest dell’Arconia.
Insieme a una piuttosto esaltata Eva Longoria, Mabel si dirige a casa di Mister Natale, in cima alla lista dei suoi sospetti. Dato che Charles si era fatto portavoce di una petizione contro l’utilizzo di alberi di Natale veri per le decorazioni. Un tripudio di nastrini, babbi natale, caramelle e renne accoglie le due. Ancora disgustate dall’eggnog (“più uova del resto e zoccoli di cervo macinati”) offerto, cercano di carpire delle informazioni a Mister Natale quando Mabel si accorge del fucile appeso al muro. Decisa a portare a termine l’interrogatorio prima della cena con Michelle Obama e Federer (si, Michelle Obama), Eva Longoria inizia a rompere le decorazioni natalizie e a insultare lo zabaione di Rudy. Poi non ci pensa due volte a prendere il fucile e a minacciare il poveretto.
“Eva Longoria è fuori di testa”
Nell’imbarazzo generale, Rudy rivela di odiare il Natale e di essere rimasto incastrato in questo ruolo a causa di un video che è andato virale. Dopo aver caricato un video con un workout a tema natalizio, che è diventato virale, e che ha costretto Rudy a cavalcare il trend per assicurarsi centinaia e centinaia di like. Poi alza la maglietta e mostra la lista dei cattivi. Insieme a una considerevole quantità di addominali. Only Murders in the Building ci regala tutto questo in maniera assolutamente non richiesta.
3) La benda sospetta
Se nell’appartamento H, Mabel ed Eva devono affrontare il crollo nervoso di Rudy. Nell’appartamento E, Charles mette in atto il suo geniale piano per scoprire la verità sulla benda di Joe Sguardo Truce. Insieme a Eugene Levy, trova una scusa banalissima per introdursi a casa di Joe e poter indagare liberamente. Presentatisi entrambi con la benda sugli occhiali, lo stranissimo duo propone a Joe di provare il fantasmagorico collirio che potrà aiutarlo a guarire dalla congiuntivite. Un reticente Joe rifiuta la proposta e cerca, in maniera piuttosto educata aggiungiamo noi, di fare andare via i due da casa sua.
Ma niente la sagra dell’imbarazzo continua inesorabile mentre Charles esce fuori una storia allucinante che coinvolge oftalmologi, il Paraguay, i missionari e gli indigeni.
A metà tra La fabbrica di cioccolato e una backstory fumettistica, il “cugino” di Charles ha perfezionato un collirio miracoloso in grado di guarire qualsiasi tipo di congiuntivite. Guarda caso anche quella cronica di Joe. Pensate sia finita qui? Certo che no perché pur avendo convinto Joe a provare il collirio, Charles e Eugene non hanno modo di vedere mentre si toglie la benda. Serve allora un’altra idea geniale, più geniale della precedente si capisce. Trovato! La scenetta dello sputo. Nemmeno James Bond potrebbe mai arrivare a tale talento spionistico. Bourne in confronto una pippa e Sherlock Holmes un dilettante da strapazzo.
Morale della storia è che il povero Joe ha davvero la congiuntivite e che Eugene Levy si becca un cazzotto sul naso. Eppure non tutto il male viene per nuocere: Charles trova un nuovo amico asociale nel dirimpettaio Joe e una foto sul comodino rivela un indizio prezioso sul misterioso Dudenoff. L’indagine della quarta stagione di Only Murders in the Building può continuare ma noi non ci riprenderemo molto presto da questo disagio.
2) Il finto funerale
Il quarto episodio di Only Murders in the Building approfondisce ulteriormente il ruolo dello stuntman e il rapporto di mimesis che lo lega al suo attore.
Nella stragrande maggioranza dei casi, lo stuntman rimane nell’ombra. Nessuno conosce il suo nome. Nessuno si sofferma a leggere i titoli di coda quando il film finisce. Per tutti, l’unico volto a essere ricordato è quello del protagonista e non di chi, invece, gli salva la pelle durante le scene più pericolose. Un ruolo al quale, al di là della finzione narrativa di Only Murders in the Building, dovremmo davvero dare più credito e che dovremmo riconoscere come uno dei lavori più difficili al mondo. La serie tv, a suo modo, ci spinge effettivamente a riflettere su questi outcast del mondo cinematografico. Lo fa con tanta ironia ma anche con molto rispetto e sensibilità sorridendo di quei cliché che vengono associati al mestiere dello stuntman e inventandosi delle stranissime tradizioni. Chissà, magari non sono solo inventate.
Charles , Oliver e Mabel arrivano al pub “Cuncussion” seguendo una pista che potrebbe rivelare nuove informazioni sull’assassino di Sazz. Nel locale, Michael è intenzionato a scoprire chi ha ucciso la sua più vecchia amica. Le cose non si mettono affatto bene, però, perché deve confrontarsi con alcuni strani sogni onirici e con certi stuntman che non hanno in simpatia i “volti noti”.
La sorpresa più grande che riserva il quarto episodio di Only Murders in the Building, però, è il ritorno di Paul Rudd.
L’attore torna stavolta nei panni della controfigura di Benn Glenroy, rimasto senza lavoro dopo la morte della star. Irlandese, ubriacone e un po’ suonato Glen cerca sinceramente di aiutare il gruppo e, indirettamente, permette a Charles di capire meglio cosa significhino quegli strani sogni. Deciso a fare ulteriore ammenda, il protagonista si presta alla tradizione degli stuntman che celebrano così un finto funerale con il corpo di Charles in mancanza di quello di Sazz. Macabra e grottesca insieme, durante la scena Charles rimane sdraiato su un biliardo mentre viene preso a bottigliate finte in testa. Tra una storia di ossa rotte e una di bruciature nelle parti basse, il povero Charles continua a sopportare colpi su colpo fino a che non gli arriva una vera bottiglia sulla capoccia. Ahia.
1) Le ceneri di Saaz
La seconda puntata della quarta stagione di Only Murders in the Building (qui la nostra recensione) riprende esattamente da dove si era interrotta la prima. I tre, dopo essere ritornati da Los Angeles, hanno finalmente ritrovato il corpo di Sazz dentro l’inceneritore. O meglio quel che resta del corpo. Con le mani sporche delle ceneri di Sazz, Charles rimane turbato e scioccato dalla consapevolezza che l’amica è morta forse per causa sua. D’altronde tutti gli indizi sembrano puntare verso un’unica soluzione: era Charles il bersaglio e Sazz ha solo realizzato il suo ultimo atto da controfigura.
La tristezza del momento, però, lascia il posto a una scena abbastanza grottesca. Seduto sul suo divano con le mani completamente ricoperte della cenere di Sazz, Charles cerca una soluzione per non spargere l’amica in giro. Lavarsi è fuori questione. Usare le salviette imbevute pure. Di certo non possiamo lasciarla nell’inceneritore. Che fare allora? Magari lavarsi le mani in una ciotola e riversare il contenuto in un barattolo. Che è un po’ come un’urna giusto? Un’urna fatta in casa in maniera un po’ irrispettosa forse ma ricolma di affetto, oltre che di ciò che resta di Sazz.
Mentre di sottofondo suona una musica nostalgica, Charles in bagno compie un rituale tragicomico nel tentativo quanta cenere possibile e travasarla così in un barattolo di vetro.
Il nostro protagonista non fa in tempo a pulire Sazz dal pavimento che un’altra Sazz gli compare davanti sotto forma di visione. Vestita di tutto punto e con il sorriso trascinante di Jane Lynch, Sazz avverte vCharles di stare molto attento e di doversi preoccupare più per se stesso per la sua morte.