ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Only Murders in the Building 4×03!!
Recitare è facile, dicono. Mettersi in connessione con il personaggio è la parte più complessa. Poi fila tutto liscio, le luci della ribalta si spalancano e la messinscena può avere inizio. Ma come si costruisce un personaggio? Come ci si mette in connessione con lui, con i suoi gesti, i suoi tic nervosi, le sue alterazioni di voce? Only Murders in the Building 4×03 parte dalla costruzione del personaggio, in una operazione metatelevisiva che vedremo sempre più spesso nel corso di questa quarta stagione dello show.
La serie prende in giro se stessa e l’industria televisiva che smania per l’ansia di trasformare qualsiasi fenomeno mediatico in un prodotto tv. Only Murders in the Building si diverte a fare la parodia di se stessa, prendendosi gioco dei suoi stessi protagonisti. Il lavoro dell’attore, dopotutto, non è poi così diverso da quello di un comune detective a caccia dell’assassino. Si tratta in entrambi i casi di individuare il profilo giusto ed entrare in connessione con lui, con il suo modo di pensare e di agire. Cosa spinge un killer a commettere un omicidio? Quali sono le sue motivazioni? Studiando la scena del crimine, Charles, Oliver e Mabel stanno studiando anche i tratti di un personaggio.
Ogni pezzo è utile ad individuare il profilo giusto, a svelare poco alla volta i contorni del potenziale assassino.
La posizione del foro nel vetro potrebbe fornire indizi sulla sua altezza e sulle sue caratteristiche fisiche. L’individuo da tenere d’occhio è alto o basso? Presenta difetti fisici da prendere in considerazione? E ancora: è un amante del gioco delle carte o degli addobbi di Natale? Quali sono i suoi talenti e le sue doti? Quello dell’investigatore è un lavoro certosino, di addizioni e incastri, come in un comunissimo gioco di società.
Only Murders in the Building 4×03 gioca tutta sul parallelismo tra investigatore e attore, personaggio e assassino, svelando a poco a poco la medesima operazione di immedesimazione.
Così come Oliver, Charles e Mabel mettono insieme i pezzi per individuare il killer di Sazz, allo stesso modo gli attori arruolati per interpretare le loro versioni cinematografiche studiano ogni dettaglio per rendere più credibile la propria performance. Only Murders in the Building 4×03 è il collante tra le due anime di questa nuova stagione. Il primo episodio ci aveva mostrato il trio sui tavoli delle trattative in California, per gestire i dettagli della trasposizione televisiva del loro podcast. Un progetto ambizioso, che aveva strappato i protagonisti dalla loro naturale comfort zone.
Nell’episodio della settimana scorsa invece, i personaggi sono tornati all’Arconia per avviare le indagini sulla morte di Sazz. Il progetto del film ha aperto un nuovo filone narrativo nello show, che rappresenta anche il principale elemento di novità di questa nuova stagione. E che ci proietta al di fuori degli schemi tradizionali della serie. È un elemento che va integrato con il fulcro principale dello show, facendo attenzione a non cadere nella tentazione di snaturalizzare il prodotto proiettandolo in una dimensione diversa.
Only Murders in the Building 4×03 è il primo vero tentativo di mettere in connessione le due anime di questa quarta stagione.
Eugene Levy, Zach Galifianakis ed Eva Longoria piombano a sorpresa sulla scena del crimine con l’obiettivo di poter studiare da vicino i loro personaggi. In questo gioco delle parti rincorriamo i nostri protagonisti, visti per la prima volta nel doppio ruolo di interpreti e interpretati. Protagonisti e personaggi. Motore dell’azione e materiale da replicare. È perciò naturale che in Only Murders in the Building 4×03 l’azione venga sacrificata a tutto vantaggio dello sviluppo dei personaggi (ecco i migliori della serie). L’episodio è infatti meno caotico del precedente. L’indagine procede a piccoli passi, mentre il fulcro dell’azione è riservato alle interazioni tra il trio e gli attori chiamati a trasformarli in una versione cinematografica.
Le indagini procedono comunque, anche se più a rilento rispetto all’episodio precedente.
Oliver, Mabel e Charles si ritrovano loro malgrado ad avere dei nuovi partner nel loro lavoro di investigazione. Dopo aver messo insieme i primi indizi nella puntata precedente, nell’episodio di questa settimana il trio si dirige direttamente nell’ala Ovest per scoprire qualcosa in più sugli strambi inquilini del palazzo e sulle misterioso Dudenoff, che già Sazz stava tenendo d’occhio prima di morire. In Only Murders in the Building 4×03 conosciamo anche l’ultimo degli inquilini della West Tower che non avevamo avuto modo di approfondire nella puntata della scorsa settimana.
Il Tizio del Natale perenne è un tipo bizzarro e inquietante allo stesso tempo. Per Mabel, potrebbe trattarsi di uno dei potenziali indiziati per l’omicidio di Sazz. Avrebbe avuto il giusto punto di osservazione, le armi per compiere l’omicidio e persino un movente, dal momento che Charles (che era la vittima designata) si era fatto portavoce di una petizione contro l’utilizzo di alberi di Natale veri per le decorazioni. L’altro principale indiziato è invece Joe Sguardo Truce, che abbiamo conosciuto già nell’episodio precedente.
La benda nera sull’occhio, invece di coprire una brutta congiuntivite, potrebbe occultare una ferita dovuta al rinculo di un’arma da fuoco.
Mentre Charles e Mabel lavorano sui sospettati con le rispettive versioni cinematografiche, Oliver mette invece in pausa le indagini per dedicarsi al rapporto con la sua controparte. Cerca di entrare in connessione con Zach Galifianakis, di accattivarsene le simpatie per spronarlo a dare il massimo nell’interpretazione di se stesso (sarebbe bastato suggerirgli queste curiosità sull’attore). Le dinamiche e le relazioni di Only Murders in the Building 4×03 si sviluppano dunque lungo questo doppio binario. Le gag e i duetti comici sono divertenti e ci aprono un nuovo punto di osservazione per conoscere ancor di più i protagonisti.
Però la scelta è ardita e rappresenta un elemento di novità non indifferente.
L’arrivo di Zach, Eugene ed Eva potrebbe essere vissuto come un’intrusione forzata nel già collaudato mondo di Mabel, Oliver e Charles. Una componente che andrebbe ad intaccarne gli equilibri. Forse per questo, Only Murders in the Building 4×03 si preoccupa di ritornare subito in una dimensione famigliare, concedendo al trio una boccata d’aria dalla presenza dei nuovi arrivati. Il cliffhanger di fine episodio ci riporta poi nel cuore dell’indagine.
Le note di Perfect Stranger accendono la lampadina di Oliver, che sblocca un indizio importante consentendo l’accesso alle frequenze di una radio amatoriale che potrebbe avere avuto un ruolo nell’organizzazione dell’omicidio. Sazz stava facendo domande scomode. Aveva fiutato qualcosa e probabilmente si era messa sulla pista giusta. Il gioco si fa dunque più complesso, il tasso di pericolosità aumenta e la tensione cresce.
Only Murders in the Building 4×03 è finora la puntata con le gag comiche più divertenti della stagione.
Ma allo stesso tempo, è anche quella che presenta i maggiori punti di debolezza. Uno scotto da pagare prima o poi necessario all’interno di una stagione così impostata. La buona riuscita della serie si giocherà tutta sul giusto bilanciamento delle due anime dello show: quella originaria, che ha fatto la fortuna del prodotto, e quella nuova, che sta invece cercando di introdurre elementi di novità nella sceneggiatura.