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Only Murders in the Building 4×10 – Acta est fabula, plaudite!

Only Murders in the Building 4x10, una delle scene finali
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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Only Murders in the Building 4×10, il finale di stagione dello show disponibile su Disney+!!

Acta est fabula, plaudite! Il sipario è appena calato sulla quarta stagione di Only Murders in the Building. L’intreccio si è consumato, il quadro è stato completato e sul palcoscenico gli attori aspettano l’applauso. Anche l’ultimo atto è arrivato al suo epilogo, offrendoci la soluzione del caso ma lasciandoci già con quel senso di malinconia addosso che accompagna solitamente i season final delle nostre serie tv preferite. Una sensazione che è poi una smorfia a metà tra il sorriso e una fitta di tristezza. Only Murders in the Building 4×10 è la fine della fabula. Ogni spettacolo televisivo è composto da centinaio di persone che collaborano per raccontare una storia. Tutti i componenti devono contribuire alla buona riuscita del progetto, ciascuno interpretando bene il suo ruolo.

Ogni personaggio di Only Murders in the Building ha svolto bene il proprio lavoro. C’erano tutte le figure, come in una vera fabula: l’eroe buono che tenta di risolvere il caso e smascherare il cattivo. L’antagonista che cerca di farla franca e mettere i bastoni tra le ruote al protagonista. I tanti piccoli aiutanti dell’eroe, bizzarri come gli inquilini dell’ala Ovest o ipocondriaci come il fedele Howard. Le comparse, la principessa da salvare e, ovviamente, la vittima. Ciascuno funzionale al suo ruolo, ciascuno indispensabile per lo scioglimento dell’intreccio.

Il finale di episodio della settimana scorsa aveva ristretto il campo a un solo sospettato: Marshall.

Credit: Disney / Patrick Harbron

L’avevamo conosciuto come lo sceneggiatore di Only Murders. Sempre ansioso, sempre irrequieto, psicologicamente un po’ instabile. Con la sindrome dell’impostore, più di un complesso di inferiorità e abilissimo a camuffarsi per sembrare agli occhi delle persone ciò che in realtà non è. Le sue difficoltà a relazionarsi con il trio non erano però solo una questione di ansia da prestazione. Nell’episodio precedente, grazie a Ron Howard, Mabel, Oliver e Charles hanno scoperto che il Marshall che aveva firmato la sceneggiatura di Only Murders era in realtà un impostore. Rex Bailey – il suo nome reale prima di assumere l’identità di Marshall – era invece uno stuntman seguito e sponsorizzato da Sazz. Aveva però fatto un disastro sul set di un film di Ron Howard e perso la fiducia della sua mentore.

Only Murders in the Building 4×10, a sorpresa, non ribalta il plot twist della settimana scorsa, ma al contrario ci chiarisce meglio la relazione tra Rex e Sazz (e quindi il movente dell’omicidio).

Rex (o Marshall) era stato addestrato da suo padre a diventare un cacciatore, sebbene lui sognasse di fare lo scrittore. Le pressioni del padre lo hanno traumatizzato, rendendolo insicuro e ansioso. I suoi tentativi di proporre una sceneggiatura a Hollywood erano stati un vero e proprio fallimento, finché Sazz Pataki si era mostrata gentile con lui. Era la prima persona che sceglieva di credere in Marshall. Lo aveva formato come stuntman e gli aveva trovato diversi lavori, fino all’incidente con Ron Howard. Sazz aveva continuato a stargli vicino e a spronarlo, ma aveva fatto l’errore di condividere con lui la sceneggiatura che aveva scritto come regalo per il suo amico Charles.

Credit: Disney / Patrick Harbron

Marshall ne era stato colpito al punto da volergliela rubare. Con un gioco di raggiri era riuscito a firmare un contratto con Bev Melon della Paramount. Ma il suo comportamento gli aveva fatto perdere del tutto la fiducia di Sazz, che, scoperto l’inganno, minacciava di rivelare tutto. È per questo che Rex Bailey si è trasformato in un assassino. Nel finale della terza stagione, si è intrufolato nell’appartamento di Dudenoff con un fucile da cecchino, ha atteso che Sazz salisse nell’appartamento di Charles e poi le ha sparato. Mabel, Charles e Oliver si chiedevano come avesse fatto l’assassino a sparare dall’ala Ovest, ad entrare nell’appartamento di Charles e a spostare il corpo nell’arco di soli dodici minuti.

Only Murders in the Building 4×10 ci fornisce la risposta, dalla quale lo stesso Marshall aveva provato a depistarci: solo un individuo con le capacità atletiche di uno stuntman avrebbe potuto raggiungere l’appartamento di Charles tramite il cornicione e finire il proprio lavoro senza dare nell’occhio.

Quando Oliver, Mabel e Charles finalmente lo capiscono, potrebbe essere troppo tardi per Mabel che, chiusa nell’appartamento di Dudenoff insieme a Marshall, viene presa come ostaggio. Only Murders in the Building è però una commedia dal tono confortante, per cui mentre guardiamo il finale sappiamo già che alla fine i tre protagonisti, in qualche modo, se la caveranno. Il tema dell’amicizia è stato comunque il fulcro di questa quarta stagione. E, non a caso, è l’asse portante su cui si basa tutto lo show. In questa stagione però, la tematica è stata esplorata da varie prospettive.

Only Murders in the Building 4x10, Oliver, Mabel e Charles al matrimonio di Oliver e Loretta
Credit: Disney / Patrick Harbron

L’amicizia è il legame che ha tenuto insieme gli inquilini dell’ala Ovest, è lo stimolo che è servito a Sazz per scrivere la sua prima sceneggiatura ed è il collante che tiene insieme il trio di protagonisti. Quando la loro amica è in pericolo, Charles e Oliver non ci pensano due volte a rischiare la vita per salvarla, sporgendosi da un cornicione e raggiungendo l’appartamento di Mabel a ritmo di merengue. Giunto faccia a faccia con l’assassino della sua amica, Charles è più che determinato a fare giustizia. Solo che – alla maniera di Only Murders in the Building – i tre protagonisti finiscono sotto tiro. E per fortuna cioè Jan, che in questo show appare sempre al momento opportuno ed è qui il deus ex machina che risolve la situazione ingarbugliata.

Proprio mentre Marshall sta per sparare a Mabel, Charles e Oliver nell’appartamento di Dudenoff, infatti, Jan gli spara alle spalle dal salotto di Charles.

La pallottola ha fatto esattamente lo stesso tragitto di quella che ha ucciso Sazz, solo che nella direzione opposta. La stagione era iniziata con un omicidio e si conclude con un altro omicidio. Ma non è tutto qui. Perché intanto abbiamo risolto l’assassinio di Dudenoff e quello di Glenn Stubbins. C’è stato quindi un gran bel daffare per Oliver, Mabel e Charles in questa quarta stagione di Only Murders in the Building. Ogni buona fabula si conclude però con un lieto fine. Che può essere il ritorno a casa dell’eroe, la risoluzione di un omicidio o, nel caso di Oliver, un matrimonio felice da festeggiare. Only Murders in the Building 4×10 si chiude con una festa nel cortile di quell’Arconia che ormai è diventata anche un po’ casa nostra.

Only Murders in the Building 4x10
Credit: Disney / Patrick Harbron

Il lieto fine però – diceva Sazz Pataki -, è roba per commedie o sedute esotiche. Only Murders in the Building ci ha abituati a lasciarci con cliffhanger di morte e con questo finale conferma l’andazzo.

Come avevamo sospettato nella puntata precedente, i riferimenti alla scomparsa di Nick Caccimelio non potevano essere casuali e infatti non lo sono. La moglie del re del lavaggio a secco di Brooklyn si presenta all’Arconia per chiedere l’aiuto dei podcaster di true crime più famosi del momento. Mabel e Charles rifiutano l’offerta – loro risolvono solo omicidi commessi nel palazzo – e, anche se la signora Caccimelio giura che la scomparsa di suo marito è legata all’Arconia, i protagonisti la ignorano. Ma ormai abbiamo capito che non sono Mabel, Charles e Oliver a cercarsi gli omicidi: sono gli omicidi a cercare loro. Così Only Murders in the Building 4×10 si conclude nell’unica maniera possibile: con un altro cadavere.

Stavolta si tratta del povero Lester, il portiere dell’Arconia, il cui cadavere giace esanime nella fontana del cortile. There’s another murder in the building, verrebbe da dire. E dovremo aspettare il 2025 per iniziare ad immergerci nel nuovo caso. Quindi la fabula si è conclusa sì, ma lo spettacolo è destinato ad andare avanti. The show must go on. Ora, a sipario ormai calato, spetta a noi tirare le somme. Ciò che ha convinto di più, di questa quarta stagione, è la componente emotiva che ha coinvolto da subito i protagonisti (e in particolare Charles) nella risoluzione del caso.

Le battute metatelevisive, i continui scambi di ruoli, l’immancabile umorismo che contraddistingue i personaggi di questa serie, ne hanno fatto una stagione divertente da guardare.

Only Murders in the Building 4x10
Credit: Disney / Patrick Harbron

Rispetto alle precedenti, Only Murders in the Building 4 ha spinto l’acceleratore, dando vita ad un prodotto molto più concitato e caotico. L’affollamento di personaggi ha contribuito a creare quell’atmosfera da palcoscenico teatrale, nella quale le voci si confondono e i dettagli si perdono nel caos generale. Un po’ meno convincente è stata forse l’introduzione di Eugene Levy, Eva Longoria e Zach Galifianakis nelle disavventure del trio tradizionale. Il terzetto di attori, in fin dei conti, non ha dato nessun valore aggiunto alla trama, ma ci ha regalato comunque sketch molto divertenti.

La grande forza di Only Murders in the Building rimangono però i suoi protagonisti. Steve Martin, Selena Gomez e Martin Short ci hanno abituati talmente bene che il loro contributo sembra quasi scontato. La chimica fra i tre personaggi – e fra i tre attori – è davvero il motore che muove tutto. Una certezza su cui poter sempre contare. La rassicurante consapevolezza di avere a che fare con un prodotto che funziona. La spinta, l’incentivo, il cardine che tiene insieme tutta la struttura di Only Murders in the Building. Perciò, quando vengono fuori a prendersi il saluto del pubblico, sul palcoscenico che li ha visti protagonisti, non possiamo fare a meno di alzarci e battere le mani per loro ancora una volta.

Acta est fabula, signori. Ancora una volta: plaudite!

P.S. Ma alla fine chi ha avvelenato il cane di Oliver??