ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Only Murders in the Builing 4×02!!
È raro che qualcuno ricordi il nome di una controfigura. Scivolano via tra i titoli di coda, quando la sala si è già svuotata e resta solo qualche rimasuglio di popcorn a fissare lo schermo. Non beccano gli applausi, diventano protagonisti per qualche istante, ma i loro volti sfuggono alle inquadrature. Una controfigura è un sostituto permanente, qualcuno a cui non importa delle luci della ribalta, ma che si eccita per il rischio, per l’azzardo. Gioca col pericolo, ne fa una specie di vizio difficile da debellare. È il personaggio che si prende le pallottole, mentre l’attore principale va in sala trucco. Pronto a volare dal terzo piano di un edificio in fiamme o a rotolare sul fondo di un precipizio al posto di qualcun altro. È un’ombra invisibile che si prende la scena senza imprimere il suo volto nei ricordi degli altri. Ma è un’ombra calda, accogliente, che ti fa sentire al sicuro perché prende tutto il fango al posto tuo. Only Murders in the Building 4×02 si apre ricordandoci quanto Sazz Pataki (Jane Lynch) fosse una controfigura eccellente.
Sempre focalizzata sul personaggio, sempre pronta a correre incontro al pericolo.
Non voleva diventare polvere, Sazz. Sapeva che, sul set come nella vita, il segreto non è cercare di non cadere, tanto si cade lo stesso. L’importante è piuttosto rialzarsi, scrollarsi di dosso la polvere e far sì che, ancora una volta, non sia stato tu a diventare polvere. Only Murders in the Building 4×02 parte invece con le mani nella polvere. Proprio dove Sazz non avrebbe voluto essere. Il trio di podcaster più adorabile che ci sia è finalmente tornato in azione. E soprattutto, dopo la gita in California della prima puntata, è finalmente tornato a casa. L’Arconia sta sempre lì, con la sua bellezza anacronistica, immerso in quell’atmosfera da giallo noir che ci ha conquistato il cuore sin dalla prima stagione. Charles, Mabel e Oliver studiano la scena del crimine. L’elemento noto è uno solo: qualcuno ha ucciso Sazz e si è preoccupato di nascondere il corpo. Per far sparire le prove, certo. Ma molto probabilmente, anche per riprovarci.
Tutto ciò che i protagonisti hanno tra le mani per venire a capo del mistero sono alcuni numeri su un post-it e qualche appunto di Sazz, come la scritta Sick up, il nome Dudenoff e il promemoria “looking at Charles”, che lascia pensare che la donna fiutasse qualcosa. Studiando il foro nella finestra, Mabel, Charles e Oliver deducono che, a sparare il colpo mortale, deve essere stato qualcuno posizionato all’esterno dell’appartamento, quasi sicuramente qualcuno che aveva anche l’accesso all’edificio. È qui che Only Murders in the Building 4×02 ci introduce i nuovi “sospettati“. Si tratta degli inquilini della West Tower, l’ala occidentale dell’Arconia.
Sembra un microcosmo a parte, un agglomerato residenziale angusto e polveroso, dove sbucano personaggi come dalle pagine di un romanzo giallo.
C’è Joe Sguardo Truce, che osserva con un solo occhio i movimenti di Charles dietro i suoi infissi spessi. Ci sono i membri della Famiglia Sugo, così eccentrica da sembrare uscita da uno sketch umoristico degli anni ’60. C’è il Tizio del Natale perenne, con i suoi maglioni inquietanti e i muscoli scolpiti. E poi c’è l’appartamento che non alza mai le veneziane. Chiuso, polveroso, impenetrabile. È nell’ala ovest che si dirigono Mabel e Oliver per fiutare le prime piste, come se andassero ad esplorare la riva selvaggia di un’isola sconosciuta.
I nuovi personaggi introdotti da Only Murders in the Building 4×02 sono bizzarri e inquietanti al punto giusto. Fanno sorridere, ma lasciano addosso una sensazione di disagio. Sono ambigui e strani, i tipici personaggi che custodiscono per forza dei segreti. Così come nella terza stagione un ulteriore elemento di fascino era costituito dalla serie di cunicoli e passaggi segreti che collegava i vari appartamenti del palazzo, nella quarta stagione un ruolo analogo è rivestito dalla famigerata ala ovest, piena di affittuari dai modi un po’ più bruschi degli inquilini delle altre aree dell’Arconia.
Ma che giudizio ci sentiamo di dare su Only Murders in the Building 4×02?
La puntata (disponibile su Disney+) introduce qualche elemento di novità e i vecchi, consolidati schemi. Quelli che ci hanno fatto appassionare alle vicende della serie sin dall’inizio. Innanzitutto, il ritorno di Jan (Amy Ryan) restituisce allo show quei sottilissimi tratti psicotici che lo contraddistinguevano quando il suo personaggio era ancora centrale. La donna evade di prigione e fa la sua comparsa nell’armadio di Charles, infittendo il mistero e regalandoci probabilmente tanti altri guai. Ma è Charles il primo personaggio a entrare realmente in crisi. In Only Murders in the Building 4×02, provato dalla scomparsa della sua più cara amica, il vecchio Brazzos inizia a parlare con il suo subconscio. È dispiacere quello che prova. Paura, senso di colpa. Charles ha letteralmente immerso le mani nella sua controfigura. Ha perso un’amica prima ancora che una collega e lo vediamo iniziare a vacillare proprio quando un nuovo caso è apparecchiato per loro.
La quarta stagione ha dato una svolta più intimistica alle indagini del trio.
L’omicidio da risolvere riguarda in prima persona i protagonisti, ne scalfisce il dolore e impedisce loro di passare al setaccio con razionalità analitica tutti gli indizi disseminati sulla scena.
Non stiamo più indagando sull’omicidio di Sazz, stiamo indagando sul mio.
Charles si rende conto di essere il reale obiettivo di un killer che è ancora a piede libero. Ancora una volta, la sua controfigura si è presa la parte più seccante, lasciandogli il campo per svolgere fino in fondo la sua parte. Si è presa una pallottola al posto del suo “numero uno”, letteralmente. Come da contratto, come da condizioni. Ma l’essere il reale obiettivo dell’omicidio, come ci ha fatto capire Only Murders in the Building 4×02, aumenta il senso di urgenza e precarietà, dando ancora maggior ritmo allo show. La quarta stagione sembra essere tornata esattamente nel solco delle precedenti. I timori dei fan, almeno per il momento, sembrano ingiustificati.
Only Murders in the Building 4 presenta un nuovo caso di omicidio, ma mette a disposizione gli stessi, infallibili ingredienti.
Che sono poi quelli che ne hanno decretato il successo. L’umorismo dark e un po’ macabro è l’elemento forte della maggior parte dei dialoghi tra i personaggi. Le atmosfere da romanzo giallo, un po’ démodé e un po’ ricercate, i look sgargianti e i colori accesi, tornano ad animare l’universo dell’Arconia, un mondo a sé stante, che fa quasi dimenticare l’esistenza di tutto il resto. I primi due episodi dello show, e ancor di più Only Murders in the Building 4×02, ci hanno ricordato perché la serie ha funzionato e perché ce ne siamo innamorati.
Il ritorno del trio è già scoppiettante, l’alchimia tra di loro si è rafforzata e rinvigorita. La sceneggiatura ci porta a spasso dove vuole, cospargendo le puntate di indizi, ma senza dare dei punti di riferimento chiari. Vaghiamo nell’ignoto tanto quanto Oliver, Mabel e Charles. Abbiamo solo dei piccoli frammenti di puzzle, senza però conoscere l’immagine finale. Più andremo avanti nella visione degli episodi e più nuovi elementi interverranno a chiarire dubbi e sospetti. Salvo poi rimescolare tutto e ripartire da capo. Dura la vita dei detective in erba.
Ad ogni modo, arrivati alla fine di Only Murders in the Building 4×02, possiamo tracciare un primo bilancio. Ciò che sappiamo, si basa essenzialmente su tre cose: Sazz stava tenendo d’occhio l’ala Ovest, come dimostra il bigliettino con su scritto Oh Heel, riferito al gioco da tavola della Famiglia Sugo. Qualcuno vuole uccidere Charles. E che c’è almeno un altro assassino a piede libero nell’Arconia. E tutti hanno molta paura di Jan.