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7 curiosità su Steve Martin, il raffinato protagonista di Only Murders in the Building

Steve Martin
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Steve Martin, classe 1945, è uno dei comici più popolari di tutti i tempi. Ha iniziato con la stand-up comedy, per dedicarsi poi alla Tv e al cinema comparendo in molte produzioni degli anni ’80 e ’90. Per citarne solo alcune, non possiamo dimenticare Il padre della sposa, Fantasia 2000 e Ecco il film dei Muppet. Ma Martin non è solo attore o comico. Steve, infatti, è anche musicista: interessato a imparare a suonare il banjo dall’età di 17 anni, entra nella band del liceo. Da subito sente un gran feeling con questo strumento, a cui si è dedicato per tutta la sua carriera, diventando anche un abile performer Bluegrass. A testimonianza di ciò, nel 2010, Martin ha vinto un Grammy per il suo album The Crow: New Songs for the 5-String Banjo. Ora è possibile assistere ai concerti che organizza con la sua band, gli Steep Canyon Rangers. Altra curiosità: i Grammy Award vengono assegnati per la discografia nel suo insieme, quindi Martin, che aveva già registrato anche album comici, ne ha vinti diversi. Candidato ben 7 volte, dal 1977, ne ha vinti 5. Probabilmente che fosse un ottimo musicista lo sapete già, ma sapete che Steve Martin è stato un cheerleader? Ebbene sì: quando frequentava la Racho Alamitos High School in Garden Grove, l’attore è entrato a far parte della squadra. Anche se, come racconta in alcune interviste, più che vero e proprio cheerleader era uno yell-leader: uno degli studenti che urla durante gli eventi sportivi e scolastici. Dopo avervi incuriositi con qualche dettaglio sulla sua carriera, vogliamo spettegolare un po’ anche sulla sua vita privata e dirvi che, come altre star di Hollywood, ha intrapreso storie d’amore con colleghe famose. Ad esempio, l’attore ha frequentato prima Mary Tyler Moore e, alla fine degli anni ’80, la sua co-protagonista in The Jerk e Pennies from Heaven (un film flop che lo ha scoraggiato ad accettare altri ruoli drammatici, ma questa è un’altra storia), Bernadette Peters. In seguito, tra il 1986 e il 1994, l’attore ha sposato Victoria Tennant, la sua co-protagonista in All of me e LA Story. Ora è felicemente impegnato con Anne Stringfield da cui ha avuto la prima figlia. Ed è qui che vi riveliamo un altro dettaglio: l’attore è diventato padre per la prima volta a 67 anni e si dice sia molto protettivo nei confronti della ragazza che cerca di far crescere lontana dai riflettori.

Detto questo, cominciamo a elencarvi le 7 curiosità su Charles-Haden Savage di Only Murders in the Building.

1- Steve Martin è diventato famoso nel 1960 come scrittore

Grazie a una sua ex ragazza, l’attore ha ottenuto l’incarico di scrivere una parte della sceneggiatura di The Smothers Brothers Comedy Hour condividendo l’ufficio con personalità conosciute, come Bob Einstein: Marty Funkhauser in Curb Your Enthusiasm o Larry Middleman in Arrested Development. Nonostante allora non avesse alcuna esperienza come scrittore, il successo dell’opera è stato tale da permettergli di vincere un Primetime Emmy nel 1969. Nello stesso periodo Martin si cimenta anche in stand-up comedy, il genere che lo ha reso famoso. Nonostante abbia smesso all’inizio degli anni ’80, le sue gag sono ciò che hanno contribuito a renderlo celebre. La decisione di lasciare il genere viene spiegata nel 2009 dal diretto interessato che in un’intervista dichiara: “Avevo ancora alcuni obblighi, ma sapevo che non potevo continuare. Credo che avrei potuto continuare se non avessi avuto niente da fare, ma avevo qualcosa da raggiungere: i film. E sai, l’atto era diventato così noto che per tornare indietro avrei dovuto creare uno spettacolo completamente nuovo e non ero all’altezza”. Sempre nei primi anni della sua carriera Martin ha dimostrato che non è tutto oro ciò che luccica: il comico, infatti, ha sofferto di attacchi di panico e ipocondria. Ha raccontato il tutto solo a posteriori, nell’autobiografia Born Standing Up, in cui descrive un episodio di panico molto grave tanto da fargli credere di avere un attacco di cuore.

2-Il suo primo lavoro è stato a Disneyland

Steve Martin

Martin viveva molto vicino al parco divertimenti, quindi il suo primo lavoro è stato proprio a Disneyland. Ha cominciato vendendo guide del parco e guadagnando pochissimo da ogni affare concluso, siamo nell’ordine di circa 2 centesimi a copia. Negli ultimi 3 anni di lavoro, è stato spostato al Magic Shop di Main Street dove ha imparato le gag e i trucchi magici che lo hanno reso celebre. Inoltre, Steve Martin, ha trascorso del tempo nella sezione dei souvenir di Frontierland dove ha appreso l’arte dei giochi con la corda, abilità che gli è tornata utile nei ¡Three Amigos! in cui, da star ormai affermata, interpreta un cowboy. 17 anni fa Disney ha premiato il lavoro dell’attore rendendogli omaggio con una targa Disney Legends contenente il suo nome e le sue impronte e conservata nel resort. Curiosità: sembrerebbe che Martin abbia cominciato a lavorare nel parco divertimenti a 10 anni (allora le regole sull’impiego non erano le stesse di adesso) e che lo avrebbe fatto dopo scuola, durante l’estate o nei weekend. Un periodo abbasta lungo, quello tra il 1955 e il 1963, in cui ha, come abbiamo già anticipato, imparato moltissimo e gettato le basi della sua futura fortuna.

3-Ha partecipato a The Dating Game

L’episodio del gioco per trovare l’amore risale al 1968 ed è in quella occasione che Steve Martin corteggia Deana Martin, figlia di Dean, e la coppia vince un viaggio. Indovinate dove? Beh, chiaramente in Italia, precisamente a Portofino. L’attore viene presentato come “un ragazzo divertente e impegnato a scrivere per gli Smothers Brothers”. Sembrerebbe, inoltre, che nello stesso anno Steve, conosciuto per la sua fama di scrittore, sia tornato alla carica nel programma per corteggiare Marsha Walker, sorella del suo amico d’infanzia, Morris. E sembrerebbe, continuiamo a usare il condizionale, che i due si fossero accordati prima dello show per avere un botta e risposta scorrevole e con poche esitazioni, visto che la sfida era tra 3 scapoli. Guardando il video dell’episodio la chimica tra i due è innegabile: probabilmente avrebbe vinto Martin anche se non avesse conosciuto la ragazza.

4- Steve Martin, tra il 1970 e il 1980, ha fatto diverse apparizioni al Saturday Night Live

Steve Martin

Parliamo di tante apparizioni al Saturday Night Live tanto che il pubblico credeva fosse un personaggio fisso, ma Martin non ha mai fatto parte del cast. Infatti, il totale delle sue presenze è 27 e la più recente risale al 2009. Tuttavia detiene un piccolo record: insieme ad Alec Baldwin è colui che ha presentato lo show più volte. 15, per la precisione, due in meno di Baldwin. E, sempre in compagnia dell’appena citato comico, nel 2010 Steve Martin ha condotto gli Oscar. Non è l’unica esperienza, in precedenza lo ha fatto nel 2001 e nel 2003 e, scherzando, alla comunicazione della sua accettazione ha affermato: “Se non puoi vincerli, unisciti a loro”. Infatti l’attore e presentatore non è mai stato candidato al premio, l’ha sfiorato con The Absent Minded Waiter, il cortometraggio che ha scritto e interpretato. L’Academy, però, nel 2013 ha deciso di fare ammenda assegnando a Martin un riconoscimento ad honorem per la sua lunga e fortunata carriera. A proposito del suo grande successo, e nonostante la sua esperienza lavorativa stesse decollando, la sua famiglia non lo appoggiava. O meglio, solo la madre lo sosteneva nella sua carriera di attore. Suo padre, infatti, è stato così critico nei confronti del figlio da recensire duramente il suo debutto al Saturday Night Live dichiarando: “Penso che il Saturday Night Live sua la cosa più orribile in televisione”. Poi, quando Steve ha ottenuto successo con la pellicola The Jerk, pur di non smentirsi, alla premiere ha aggiunto: “Beh, non è Charlie Chaplin”. Per quanto incomprensibile la gelosia del padre verso il figlio, potremmo “giustificarla” dicendo che anche Glenn Martin, agente immobiliare, aveva tentato la via della recitazione senza successo. Questa esperienza deve avergli lasciato un bel po’ di rancore a giudicare dalle parole nei confronti di Steve.

5- Steve Martin è un grande collezionista d’arte

L’attore ha diversi interessi e uno dei suoi hobby più costosi è legato al mercato dell’arte: Martin è un appassionato collezionista. Possiede opere di Pablo Picasso, Roy Lichtenstein, David Hockney e Edward Hopper. A proposito di quest’ultimo, nel 2006 ha venduto una sua opera incassando ben 26.9 milioni di dollari. Ma, per quanto esperto, nemmeno Martin è stato immune da truffe: nel 2004 avrebbe acquistato un pezzo del pittore modernista Heinrich Campendonk per 850 mila dollari. Quando è stata ora di rivendere il quadro pregiato, l’amara scoperta: si trattava di un falso. L’opera sarebbe stata venduta ugualmente ma avrebbe causato ingenti perdite al venditore. L’esperienza negativa, tuttavia, non sembra aver impedito al collezionista di portare avanti il suo hobby che si rivela più che redditizio nella maggior parte delle occasioni: sembrerebbe che comprare e vendere pezzi pregiati alle aste lo porti a guadagnare diversi milioni di dollari.

6- È apparso nel 200esimo episodio de I Simpson

Non solo Saturday Nigh Live per Steve Martin ma anche altre produzioni televisive iconiche: una per tutte, I Simpson. In questo caso l’attore ha prestato la voce per il 200esimo episodio andato in onda per la prima volta nel lontano aprile del 1998. Nella puntata in questione, Trash of the Titans 9×22, Martin interpreta il commissario sanitario Ray Patterson con cui Homer litiga per la montagna di rifiuti che si è accumulata davanti casa Simpson e che gli spazzini non ritirano. La puntata è diventata molto famosa: insieme a Martin, infatti, anche gli U2 e Paul McGuinness prestano le loro voci per un cameo. L’episodio a tema ambientale è valso a I Simpson un Emmy Award.

7- È a lui che viene attribuita la paternità dell’espressione “Well excuuuuuuuse me!?”

Steve Martin

È a lui che dobbiamo la celeberrima espressione, usata da chiunque non solo in ambito cinematografico e televisivo, “Well excuuuuuuuse me?!”. Dall’inizio della sua avventura è stato il tratto caratteristico e distintivo del comico, utilizzato moltissimo nelle sue ospitate al Saturday Night Live e diffuso anche grazie al brano omonimo contenuto nel suo album Let’s Get Small, diventato disco di platino e numero 10 della Billiboard Pop Album Chart. Inoltre, sempre al comico, si devono le cosiddette citazioni aeree: l’utilizzo delle dita per indicare segni vocali. Era un must nelle sue esibizioni comiche, come la freccia in testa. Sembrerebbe che per anni non fosse così difficile vedere gente per strada che lo imitava con il suo oggetto di scena preferito. A ispirare le tante citazioni del comico, per sua ammissione, è stata la filosofia. Laureato proprio in quella materia ha iniziato a interessarsi alla logica e al rapporto di causa ed effetto capendo che è necessario stravolgerlo per far ridere il pubblico.

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