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10 cose che ho pensato dopo aver rivisto la prima puntata di Orange is the New Black

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Dopo aver risbirciato la prima puntata di Orange is the New Black, mi sono ritrovata in un vortice di pensieri, accompagnato da una sottile nostalgia. Guardando la puntata dove tutto ha avuto inizio, mi sono accorta di come le mie opinioni iniziali siano cambiate velocemente. Più di quanto una prigione possa trasformare una persona.

Con il senno di poi, una maggiore consapevolezza e un’intima conoscenza dei personaggi, le mie idee hanno fatto un giro di 180 gradi. Quelli che odiavo all’inizio? Ora sono nel mio cuore. E quelli di cui pensavo di essere super fan? Beh, mi hanno deluso alla grande. Mi sono data l’opportunità di riguardare il primo episodio e questo mi ha rivelato sfumature che all’inizio, per ovvi motivi, mi erano sfuggite. Dimostrando che a volte i rewatch fanno davvero la differenza. Ah, se anche voi siete in vena di rewatch, la serie la trovate qui alla pagina dedicata Netflix.

10 cose che ho pensato dopo aver rivisto il pilot di Orange is the New Black

1) Come erano giovani i protagonisti di Orange is The New Black

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Il cast di Orange is the new Black

Rivedendo il primo episodio di Orange is the New Black, mi sono messa a pensare a quanto fossero giovani e speranzosi quei protagonisti. In contrasto con la dura realtà della prigione che avremmo poi visto negli episodi successivi. Le trasformazioni nel tempo, sia fisiche che emotive, hanno dato un tocco in più alla storia, portandoci ad empatizzare con i protagonisti. Esplorare le scelte dei personaggi durante le puntate ha aggiunto sicuramente quel fatto che ci teneva incollati allo schermo. Mettendo in luce le radici delle loro storie e le sfide attuali. Riguardando la puntata non ho potuto non analizzare il loro percorso e come si sia trasformato in un viaggio spesso emozionante nel passato (grazie ai flashback), presente e futuro. Facendomi capire meglio le dinamiche dei personaggi e le conseguenze delle loro azioni.

La loro crescita all’interno del carcere diventava un filo conduttore che tesse insieme passato e presente, rendendo la storia ancora più coinvolgente e significativa.

2) Se solo Piper sapesse cosa la aspetta

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Il cast di Orange is the new Black

Se solo Piper avesse avuto un assaggio di ciò che l’aspettava nella sua avventura carceraria! Riguardando la prima puntata di Orange is the New Black, mi sono immaginata la sua espressione. Un misto di sorpresa, sconcerto e forse anche un po’ di terrore. La serie dipinge un quadro crudo e realistico della vita dietro le sbarre, mostrando il drastico contrasto tra la sua vita precedente e il microcosmo intricato e imprevedibile della prigione. Piper, al momento dell’ingresso, sembrava non avere la minima idea di quanto avrebbe dovuto affrontare. Tra relazioni complesse, dinamiche di potere e sfide quotidiane (qui trovi le scene più imbarazzanti della serie).

Se avesse avuto un’anticipazione di tutti gli alti e bassi che l’aspettavano, probabilmente avrebbe vissuto l’intera esperienza con un misto di timore e incredulità. Questa mancanza di consapevolezza, tuttavia, è ciò che rende la serie così coinvolgente, trascinandoci inconsapevolmente in un viaggio emozionante e imprevedibile attraverso le vicissitudini di Piper e delle sue compagne di cella.

3) La sigla di Orange is the New Black è sempre pazzesca

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Il cast di Orange is the new Black

La sigla di Orange is the New Black è semplicemente pazzesca. Riguardando la puntata mi ero dimenticata di quanto fosse incredibile, ogni volta che inizia, la musica, il ritmo e soprattutto le immagini delle protagoniste con quegli sguardi intensi e pieni di storie da raccontare creano un’atmosfera unica.

È come se la sigla stessa anticipasse il viaggio che stiamo per intraprendere con ogni episodio. Il modo in cui le immagini si intrecciano con la musica è magico, creando un’esperienza visiva e sonora che ti trascina immediatamente nell’universo della serie. È uno di quegli elementi che contribuisce a rendere Orange is the New Black così memorabile e distintivo. Anche dopo aver visto tanti episodi, non riesco a fare a meno di apprezzare la potenza e l’effetto coinvolgente di quella sigla, che come altre serie poche volte ho mandato avanti. È come se ogni volta mi preparasse mentalmente per il nuovo episodio.

4) È veramente cruda a volte

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Una scena di Orange is the new black

Orange is the New Black è davvero cruda a volte, e credo che sia proprio questa sua brutalità a renderla così autentica e potente, tuttavia avevo dimenticato quanto la fosse già nelle prime scene. La serie riesce a esplorare temi difficili e complessi legati alla vita in prigione senza filtri o indugi. L’intensità delle situazioni che i personaggi affrontano, le dinamiche di potere, le relazioni complesse e le sfide quotidiane sono rappresentate in modo crudo e senza compromessi.

Questa sincerità può risultare a tratti sconvolgente, ma è anche ciò che permette alla serie di trasmettere il suo messaggio in modo così efficace. Non si tratta solo di intrattenimento, ma di una riflessione profonda sulla realtà del sistema carcerario e sulle vite delle persone che ne fanno parte. L’approccio crudo di Orange is the New Black, benché impegnativo, contribuisce a far emergere la complessità e l’umanità dei personaggi, trasformando la serie in un’esperienza televisiva originale (qui trovi le migliori citazioni della serie).

5) Il cibo

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La mensa in Orange is the new black

Il cibo in Orange is the New Black è un elemento chiave, non solo perché a volte crea davvero disgusto, ma anche perché fa riflettere su ciò che abbiamo e diamo per scontato. La cucina diventa un riflesso delle dinamiche sociali e delle relazioni tra i detenuti e la rappresentazione del cibo nella prigione offre uno sguardo crudo sulla realtà della vita dietro le sbarre. Le scene nella mensa mostrano non solo le condizioni del cibo, spesso poco invitante e di scarsa qualità, ma anche il modo in cui diventa un punto di incontro e di scambio tra i personaggi.

Le dinamiche legate al cibo mettono in luce la lotta per il potere e l’influenza tra i detenuti, riflettendo le gerarchie sottili che emergono all’interno del contesto carcerario. Inoltre, il cibo diventa un mezzo per esplorare le diverse culture e tradizioni presenti tra le detenute, offrendo uno sguardo più ampio sulla diversità delle storie rappresentate nella serie. Rivedendo l’episodio mi sono accorta di come la rappresentazione del cibo in Orange is the New Black si trasforma in uno strumento narrativo che arricchisce la trama e contribuisce a delineare la complessità del mondo carcerario.

6) Compassione per Piper

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Piper in Orange is the new black

Che compassione che ho riprovato quando ho visto questa donna nella prima puntata. Piper cresce nel corso della serie Orange is the New Black, e noi viviamo con lei questo durissimo percorso. Inizialmente, la vediamo come una donna proveniente da un mondo completamente diverso, catapultata in una realtà carceraria che le sembra aliena. La sua ingenuità iniziale e le reazioni a catena delle sue azioni spesso provocano una sorta di simpatia. Mentre la storia si sviluppa, però, la compassione per Piper diventa più profonda. Ciò che potrebbe sembrare inizialmente come un personaggio più privilegiato rispetto alle compagne di cella si trasforma in una figura più complessa, con i suoi fallimenti, le sue sofferenze e i suoi sforzi per adattarsi alla vita in prigione.

L’evoluzione di Piper (interpretata da Taylor Schilling)nel corso della serie, segnata dalle sue lotte e dal suo tentativo di trovare un equilibrio tra la sua vera natura e l’ambiente ostile che la circonda, mi ha suscitato empatia e comprensione più volte. La compassione per Piper cresce man mano che la vediamo affrontare sfide sempre più complesse, rendendola un personaggio più umano e coinvolgente.

7) Io non durerei mezzo secondo

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La scena di una rissa in Orange is the new black

L’idea di trovarmi nella situazione di Orange is the New Black mi fa venire i brividi. Onestamente, non credo che riuscirei a reggere neanche per mezzo secondo in una prigione, ma alla fine chi pensa di poterlo fare? La serie ci porta a domandarci più volte come ci saremmo trovate in quella situazione, in particolare riguardando quella puntata mi sono domandata se sarei stata in grado di costruirmi delle ciabatte come quelle di Piper per fare la doccia.

La serie mette in luce la dura realtà della vita dietro le sbarre, con tutte le dinamiche complesse, le alleanze e le tensioni che si sviluppano. Immaginare di dover affrontare tutto ciò, di dover rinunciare alla libertà e vivere in un ambiente così ostile, è spaventoso. Penso che molti spettatori, guardando le vicissitudini dei personaggi, possano sentirsi grati per la propria libertà e poter apprezzare la vita al di fuori di quel contesto. La serie ci fa riflettere su quanto sia importante non dar nulla per scontato e apprezzare ogni momento di libertà che abbiamo.

8) Crazy Eyes di Orange is the New Black mi spaventa sempre

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Crazy Eyes in Orange is the new black

Uno dei personaggi più iconici e sfaccettati al quale veniamo introdotti nella prima puntata è sicuramente Crazy Eyes, interpretata in modo magistrale da Uzo Aduba, è un personaggio che inizialmente non ci fa proprio una bellissima impressione. La sua imprevedibilità e il modo in cui le sue emozioni possono scatenarsi sono davvero inquietanti. Inizialmente sembra un personaggio eccentrico e divertente, ma man mano che la serie si sviluppa, emergono aspetti più complessi e oscuri della sua personalità. La sua intensità emotiva e la devozione nei confronti di chi considera amico possono trasformarsi in situazioni difficili da gestire.

Uzo Aduba ha reso il personaggio così autentico e potente che è difficile non sentirsi un po’ inquietati quando Crazy Eyes è al centro della scena. La serie riesce a mantenere una sorta di equilibrio tra l’empatia per il suo passato difficile e il timore per le sue azioni impulsive, creando un personaggio che lascia una forte impressione su chi guarda.

9) Che evoluzione pazzesca che hanno fatto i personaggi

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La settima stagione di Orange is the new black

Rigurdare la prima puntata a distanza di anni ti mette sicuramente di fronte a un confronto, e se penso a tutto quello che i personaggi faranno non riesco a non notare che cambiamento incredibile ci sia stato. L’evoluzione dei personaggi in Orange is the New Black è davvero pazzesca! Ogni protagonista sembra attraversare una metamorfosi nel corso della serie. Da Piper, che passa dall’ingenuità iniziale a una sorta di consapevolezza più matura della vita in prigione, a personaggi come Red e Taystee, che affrontano sfide immense e crescono nel corso degli episodi, c’è uno sviluppo dei personaggi che rende la serie straordinaria.

Anche personaggi apparentemente secondari vengono approfonditi, svelando sfaccettature inaspettate delle loro personalità. Questa evoluzione non è solo a livello di trama, ma contribuisce anche a creare legami più profondi tra gli spettatori e i personaggi. Questa serie è notevole proprio per la sua capacità di di far crescere e cambiare i suoi personaggi in modo credibile, aggiungendo un livello di complessità e profondità che rende l’intera esperienza di visione coinvolgente e mai noiosa (qui trovi 15 curiosità sulla serie).

10) Pensavo che Piper non sarebbe durata

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Piper in Orange is the new black

È interessante notare come le prime impressioni su Piper possano indurre a pensare che non sarebbe durata a lungo nella complessità della vita carceraria. Quando la vediamo entrare per la prima volta nella prigione, sembra così fuori luogo rispetto alle altre detenute, con il suo background privilegiato e la sua ingenuità iniziale. Tuttavia, nel corso della serie, Piper attraversa un notevole sviluppo. Se ripenso a quante domande mi ero fatta durante la prima puntata rimango scioccata. Una parte di me, quella ingenua, pensava in qualche modo che alla fine Piper sarebbe uscita di lì abbastanza alla svelta, anche se poi la serie tv sarebbe stata difficile da sviluppare.

La sua capacità di adattarsi, la resilienza e la sua evoluzione personale la trasformano in un personaggio più complesso e interessante di quanto ci si potesse aspettare inizialmente. Questo dimostra come Orange is the New Black sia capace di sfidare le aspettative degli spettatori. Lo fa creando un percorso narrativo che si snoda in modi imprevedibili. La serie riesce a far crescere i personaggi in modo credibile, offrendo una visione più profonda e sfaccettata di chi sono. Ma anche di come affrontano le sfide della vita dietro le sbarre.

+1) Ho rivalutato molti personaggi di Orange is The New Black

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Il cast di orange is the new black

È incredibile come Orange is the New Black abbia il potere di far rivalutare molti personaggi nel corso della serie. Alcuni che inizialmente sembravano solo stereotipi carcerari si sono rivelati strati complessi di umanità, con storie e sfide uniche. Se ripenso alla prima volta che avevo visto la puntata rispetto alla consapevolezza che ho ora, mi rendo conto di come le mie aspettative e preferenze fossero completamente diverse da quelle che ho ora dopo averla vista tutta.

La profondità data a ciascun personaggio ha portato a una revisione costante delle mie opinioni. Personaggi che all’inizio potevano sembrare antipatici o unidimensionali hanno mostrato lati più morbidi e vulnerabili, suscitando empatia e comprensione. Questa capacità della serie di svelare progressivamente gli strati nascosti dei suoi protagonisti ha reso l’esperienza di visione molto più coinvolgente. Ha portato a una riflessione più profonda sulla natura complessa delle persone e delle loro storie. In fondo, questa incredibile serie non solo racconta una storia sulla vita in prigione. Racconta anche le sfide e le trasformazioni che ogni individuo può affrontare. L’esperienza carceraria è una condizione difficile e sicuramente ha plasmato e cambiato le vite delle sue protagoniste. Vi lasciamo con la volta in cui vi abbiamo parlato della possibile sesta stagione.