Sophia Burset non è uno stereotipo. Sophia Burset non è banale. Il Litchfield racconta le storie di tante donne, chiuse tra le mura di quella prigione per i più svariati motivi. Eppure, la storia di Sophia Burset rimane un caso a parte, ben distinto da quello delle altre detenute. Nato Marcus il pompiere, ha solo in seguito deciso di diventare Sophia.
Io amo Sophia Burset dalla prima apparizione, e nonostante le abbiano dato ben poca visibilità, sono contenta di come si sia evoluta nel corso delle tre stagioni. Tanti piccoli tasselli che si sono pian piano uniti, rendendola piena di sfaccettature. Di motivi per adorarla ne ho trovati 10!
1 – E’ un personaggio diverso dal solito.
La prima volta che l’ho vista non potevo crederci, pensavo di aver avuto un abbaglio. D’altronde, la faccia di Chapman di fronte alla Burset la prima volta, in quel bagno, era esattamente la stessa nostra. Eppure, la sua naturalezza sin dall’inizio, il suo sentirsi a suo agio, ci ha portato a dimenticare l’iniziale stranezza e ad apprezzarla nell’immediato. L’accostamento della suddetta scena con il successivo flashback, d’altronde, risponde immediatamente a tutti i nostri interrogativi, e ci chiarisce che siamo davanti ad una detenuta del Litchfield oltremodo particolare.