10) Sense8
Sense8 è la serie tv ideata, diretta e sceneggiata da Lana e Lilly Wachowski. Le mitiche registe di Matrix, quelle che fino a non troppo tempo fa erano note come i fratelli Wachowski, sono ora diventati le “sorelle Wachowski”.
La serie ha per protagonisti otto perfetti sconosciuti, ognuno dei quali vive in una parte diversa del mondo, che scopriranno di essere “connessi” tra loro. Si riveleranno essere sensate, ovvero individui in grado di stabilire una connessione psichica con un gruppo ristretto di persone. Impossibile non cogliere il messaggio della serie, un messaggio di amore e comunione.
Anche le persone più diverse (per il genere, il colore della pelle, l’orientamento sessuale, la cultura, lo stile di vita, la disponibilità economica) possono in qualche modo essere “connesse” tra di loro, unite da qualcosa di più grande rispetto alle rispettive diversità.
Uno dei personaggi più interessanti della serie è senza dubbio la transgender Nomi, felicemente sposata con Amanita. Come era già accaduto con il personaggio di Sophia Burset in Orange is the New Black, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un attrice transessuale che interpreta un personaggio transessuale. Nomi è una blogger politica, nonché un’hacker, ed è molto impegnata nella difesa dei diritti della comunità LGBT.
Per lungo tempo ho avuto paura di essere quella che sono perché i miei genitori mi avevano convinta che c’è qualcosa di sbagliato in una persona come me. Qualcosa di offensivo, qualcosa da evitare, forse anche da compatire, qualcosa che non si deve amare. Mia madre è una fan di San Tommaso D’Aquino. Lei considera l’orgoglio un brutto vizio e di tutti i vizi che può avere l’essere umano, per San Tommaso l’orgoglio era il re dei sette vizi capitali. Lo considerava il sommo vizio che in un batter d’ali poteva trasformare chiunque in un peccatore. Ma l’odio non è presente su quella lista, e nemmeno la vergogna. Avevo paura di questa parata perché desideravo davvero tanto poterne far parte. Così oggi marcerò per quella parte di me che aveva troppa paura per marciare e per quelli che non possono farlo, per le persone che vivono come ho vissuto io. Oggi marcerò per ricordare che non sono un io e basta, ma che sono anche un “noi”. E noi marciamo con orgoglio! Vai affanculo San Tommaso!
Bastano queste parole per capire la profondità di questo personaggio. Come non amarlo? L’unica annotazione che sono tenuta a fare (che non riguarda la serie in sé, ma il doppiaggio) è: cosa è successo alla voce di Nomi? A mio avviso il doppiaggio in italiano non rende affatto la bellissima voce dell’attrice Jamie Clayton, anche lei transgender proprio come il suo personaggio.