5) Queer as Folk
Esistono due serie tv con questo titolo: la prima è una serie televisiva britannica prodotta tra il 1999 e il 2000, composta da due sole stagioni per un totale di dieci episodi e ambientata a Manchester; la seconda è una serie statunitense-canadese trasmessa dal 2000 al 2005, composta da cinque stagioni e ambientata a Pittsburgh.
Parlerò qui del remake statunitense, che è il più famoso, considerato che l’originale si è interrotto dopo soli 10 episodi.
La serie ha per protagonisti sette personaggi differenti, tra cui cinque gay e due lesbiche alle prese con i problemi della vita quotidiana a Liberty Avenue, nel quartiere gay di Pittsburgh.
Queer as Folk può essere considerato l’equivalente al maschile di The L Word; se quest’ultima può essere considerata la serie di riferimento per le lesbiche di tutto il mondo (insieme a Orange Is the New Black, chiaramente), nonché la prima a dare una rappresentazione realistica della vita di un gruppo di lesbiche di Los Angeles, lo stesso si può dire di Queer as Folk per la comunità gay.
La serie segue nel modo più realistico e plausibile possibile le vite di questi personaggi, non risparmiando nulla a un impreparato pubblico americano e non censurando nulla. Proprio per questo la serie è stata definita ai limiti del pornografico. Ma è stata proprio questa sua “crudezza” – mi verrebbe da dire necessaria – a farne un cult assoluto per la comunità gay (e non solo).
Brian: Io non credo a queste idiozie dell’amore, io credo nelle scopate: sono oneste ed efficienti, ne entri e ne esci con il massimo del piacere e il minimo di stronzate. L’amore è una cosa per gli etero. Se la raccontano per finire a letto e poi finiscono col farsi del male a vicenda perché erano tutte bugie fin dall’inizio.
Questa stessa crudezza verrà ripresa anni dopo da una da una serie diventata ormai un cult all’interno della comunità LGBT (e non solo): Orange Is the New Black.