Ognuno di noi è cresciuto con la reale convinzione di essere unico al mondo. Ci guardiamo allo specchio perché così possiamo avere un’idea di come appariamo agli altri. E va bene, tutti quanti conosciamo la leggenda metropolitana dei 7 sosia nel mondo: potrà anche essere vera ma rimane il fatto che nessuno sarà mai identico a noi al 100%.
Probabilmente anche Sarah Manning è cresciuta in questo modo, con queste idee. Probabilmente anche lei si è guardata allo specchio pensando “ah, ma quindi è così che appaio”. Poi, una sera, è in stazione e vede una ragazza identica a lei che si butta sotto un treno. Ma procediamo con calma.
Sarah è una giovane adulta schiacciata da un mondo che non le appartiene, invischiata in faccende criminali da cui sente il bisogno di evadere. La sera in cui vede la donna fisicamente identica a lei, decide di rubarne l’identità, di diventare Elizabeth Childs e di sfruttare i soldi della suicida per fuggire con suo fratello adottivo Felix e sua figlia Kira che vive con la madre adottiva di Sarah, la Signora S, così da poter ricominciare.
Inspiegabilmente Beth è solo la prima degli “incontri-specchio” di cui Sarah diventa protagonista. E l’esser “diventata” Beth è il motivo principale di questi incontri con donne identiche a lei. Co-protagoniste della serie tv sono Alyson e Cosima, identiche anch’esse, che aiuteranno Sarah a far fronte ai diversi misteri a cui comincia ad andare incontro. Perché sono tutte uguali? Perché Beth si è uccisa? E chi sta cercando di uccidere loro?
Un thriller fantascientifico da mandare in trip chiunque inizi a guardarlo. Questa è una di quelle serie tv che ti tengono incollato allo schermo, che ti obbligano a vedere una puntata dietro l’altra cercando risposta a tante domande irrisolte. Ovviamente qui ho cercato di essere più vaga possibile per non rovinare la sorpresa, ma credetemi: Orphan Black è talmente piena di piccoli dettagli che non riuscirete a disintossicarvene più.