ATTENZIONE: non proseguite la lettura se non volete leggere spoiler su Oshi no Ko.
La stagione anime attualmente in corso sta proponendo alcune serie interessanti. Hell’s Paradise, Mashle e quel gioiellino di Heavenly Delusion sono alcune novità che stanno intrattenendo gli appassionati durante questo periodo. Tuttavia a farla da padrone, a livello mediatico e non solo, è Oshi no Ko.
Il successo della serie non è un mistero per chi ne leggeva già il manga. L’opera è scritta da Aka Akasaka, già autrice del grande successo Kaguya-sama: Love is war. Quando si è diffusa la notizia che avrebbe realizzato una nuova serie sul mondo idol giapponese, partendo oltretutto da un incipit piuttosto particolare, tanti appassionati hanno cominciato subito ad attendere l’opera. Appena ha fatto il suo debutto è stata accolta con grande entusiasmo, entusiasmo confermato anche dal pubblico italiano quando J-Pop ne ha cominciato la pubblicazione. Ecco perché il successo dell’anime non è arrivato a sorpresa. La sigla ha raggiunto la vetta di importanti classifiche di ascolti (candidandosi già per un posto tra le sigle più iconiche) e la valutazione su MyAnimeList è schizzata alle stelle. Oggi la valutazione si è abbassata, dividendo il pubblico tra una netta maggioranza che la valuta in modo estremamente positivo e una minoranza che invece propone valutazioni minime (ma la serie, ad oggi, resta tra le 20 con la migliore valutazione di sempre sulla piattaforma). Valutazioni simili, su una serie ancora in corso, ovviamente lasciano il tempo che trovano. Ciò non toglie che siano ugualmente significative in merito all’impatto che sta avendo.
A contribuire al raggiungimento di un simile risultato è soprattutto il primo episodio di Oshi no Ko: un grande debutto della durata di 90 minuti che ha subito lasciato a bocca aperta
Proporre un episodio di una simile durata, il quale può essere considerato un film a tutti gli effetti, poteva essere una decisione rischiosa. Eppure, per coloro che hanno letto il manga di Oshi no Ko, la scelta è apparsa subito giustificata. La serie, dopo un primo capitolo incalzante e con un grande colpo di scena, si appiattiva un po’ nei capitoli seguenti per poi proporre un nuovo plot twist solo al termine del primo volume. Senza un primo episodio di una certa durata, in grado di includere interamente questo prologo, indubbiamente sarebbe potuto essere problematico. Il rischio principale era rappresentato dalla possibilità che il pubblico potesse credere che la serie avrebbe narrato qualcosa di diverso da quelli che erano i suoi intenti.
Il ginecologo Gorō Amemiya conosce l’idol Ai Hoshino grazie alla paziente Sarina, una giovane malata terminale. In seguito diventa il dottore della stessa Ai, incinta di due gemelli. Dopo un periodo trascorso assieme a lei, proprio quando sta per partorire, viene ucciso da uno stalker della ragazza. Appena perde la vita, rinasce come uno dei gemelli di Ai. Questo incipit, originale e d’impatto, ha già grande forza, ma assume ancora più significato collegandosi al colpo di scena che arriva in seguito. Un primo episodio di durata regolare avrebbe sicuramente avuto la possibilità di raccontare la storia fino alla rinascita di Gorō, riuscendo in ogni caso a includere il primo colpo di scena, ma questo sarebbe stato problematico per gli episodi successivi. Saremmo rimasti all’interno del prologo di Oshi no Ko troppo a lungo, dando l’impressione allo spettatore che la serie avrebbe raccontato la storia di Ai e dei suoi gemelli, addentrandosi solo in parte nel mondo idol e attraverso un’artista già affermata.
Il lungo episodio però include tutta la grande introduzione della storia, portandoci al salto temporale e proiettandoci verso il resto della narrazione
Il vero intento di Aka Akasaka è invece quello di raccontare l’ascesa di nuovi idol. Si riparte dalle basi, dai contatti con le agenzie e dai primi lavori finalizzati a guadagnare una certa fama. Mentre Aqua (la reincarnazione di Gorō) cerca di entrare in questo mondo per scoprire il passato di Ai, la sorella Ruby e gli altri personaggi sono fortemente affascinati da questa realtà. Per un attimo si ha l’impressione che Oshi no Ko possa non mettere in risalto i rischi legati a questa professione, eppure ben presto si scopre che le cose non andranno così. Negli episodi successivi la competitività tossica, il pericoloso fanatismo degli ammiratori e le terribili reazioni social sono solo alcune delle insidie che vengono mostrate. L’impressione è che si andrà sempre più a scavare nel torbido di questo mondo, svelando contemporaneamente il passato sconosciuto di Ai. La missione di un appassionato, di un figlio che vuole scoprire davvero chi era sua madre.
Vedremo ciò che succederà in futuro in Oshi no Ko. Al momento l’apprezzamento nei confronti della serie continua a essere molto alto. Sono aumentate le recensioni negative, forse a causa del fatto che la narrazione continua ad alternare sorprendenti colpi di scena a momenti di distensione che potrebbero non essere apprezzati da tutti. Questo non deve preoccupare: la serie continua a essere molto più amata che odiata. Tutto ciò grazie soprattutto a un debutto sorprendente che ha subito conquistato tanti. Un primo episodio che ha lasciato il segno.